Intervista al Dott. Antonio Bruno: Chi Sono le Volpi e i Leoni di Lecce?
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Intervista al Dott. Antonio Bruno: Chi Sono le Volpi e i Leoni di Lecce?
Intervistatore: Buongiorno Dottor Bruno, nel suo recente scritto lei ha parlato di "volpi" e "leoni" a Lecce, rifacendosi alla metafora di Vilfredo Pareto e alla riflessione di Antonio Polito sull'antagonismo all'interno dei partiti. Potrebbe spiegarci chi sono queste figure nella realtà politica leccese?
Dott. Antonio Bruno: Buongiorno e grazie per l'opportunità. Certamente. La metafora delle "volpi" e dei "leoni", ripresa da Pareto e originariamente ispirata a Machiavelli, si adatta perfettamente per descrivere le dinamiche politiche che osserviamo non solo a livello nazionale, ma anche a Lecce. Le "volpi" rappresentano le élite, quelle persone che hanno una grande capacità di adattamento, che utilizzano l'astuzia e la diplomazia per mantenere il potere e gestire situazioni complesse. A Lecce, queste volpi sono state storicamente figure di spicco della politica locale, che hanno saputo muoversi con abilità, evitando conflitti diretti e gestendo il potere con discrezione. Dall'altro lato, i "leoni" sono coloro che, pur non facendo parte delle élite, hanno la forza e il coraggio di contestare e, se necessario, conquistare il potere con decisione e, a volte, con aggressività. Questi leoni sono spesso rappresentati da movimenti di base, gruppi di cittadini o nuove forze politiche che sfidano l'ordine costituito.
Intervistatore: Lei suggerisce che a Lecce le volpi della destra si siano tenute lontane dal formare gruppi o associazioni per paura dei leoni. Come vede questa dinamica nel contesto politico attuale?
Dott. Antonio Bruno: È corretto. A Lecce, la destra ha imparato dalla storia che quando i leoni vengono messi in gabbia — ovvero costretti in associazioni o partiti ben strutturati — potrebbero finire per sbranare le volpi. Questo significa che potrebbero ribellarsi e rottamare l'establishment con una zampata ben assestata. Le volpi della destra leccese, consce di questo rischio, hanno evitato la formazione di strutture troppo rigide che avrebbero potuto risvegliare la ferocia dei leoni. Penso che la stessa cautela sarà adottata anche dalle volpi della sinistra, che dopo aver perso le elezioni recentemente, tendono a limitarsi a qualche post sui social piuttosto che convocare attivamente i cittadini e rischiare così di dare troppo potere ai leoni.
Intervistatore: Ha menzionato una proposta alternativa per superare questo antagonismo, un invito a collaborare invece di competere. Può dirci di più?
Dott. Antonio Bruno: Certo, la mia proposta è di superare questa cultura dell'antagonismo e della competizione che caratterizza la nostra politica. L'anno scorso l'ho proposta a San Cesario, ma è stata respinta con sdegno dai leoni e con l'ignavia delle volpi. Io credo fermamente che, per evitare il pericolo della "rottamazione" dei vecchi e l'impoverimento della nostra convivenza sociale, sia necessario formare gruppi di cittadini disposti a collaborare con chiunque si impegni per migliorare Lecce. Il nostro motto potrebbe essere: "Voi siete il governo, noi siamo la collaborazione." Solo unendo le forze potremo costruire una città più bella e accogliente, mettendo da parte le lotte intestine e focalizzandoci sul bene comune.
Intervistatore: Quindi, secondo lei, qual è il futuro politico di Lecce in questo contesto di volpi e leoni?
Dott. Antonio Bruno: Se le volpi continueranno a non riconoscere l'importanza di coinvolgere i leoni in un dialogo costruttivo, rischiano di essere travolte da questi ultimi. La storia ci insegna che il cambiamento è inevitabile. Se non siamo noi a guidarlo, allora saranno i leoni a imporlo con la forza. Credo fermamente che solo attraverso la collaborazione e il superamento delle divisioni antagonistiche si possa garantire un futuro prospero e pacifico per Lecce. Spero che le mie parole possano stimolare una riflessione seria e una presa di coscienza collettiva su questo tema.
Intervistatore: Grazie, Dottor Bruno, per aver condiviso con noi le sue riflessioni. Speriamo che il dialogo continui e che le sue idee possano trovare spazio nel dibattito pubblico.
Dott. Antonio Bruno: Grazie a voi per l'invito. Buona riflessione a tutti.
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