Intervista al Dott. Antonio Bruno: Il Ruolo dell'Amore e della Cultura nella Salute Umana

 Intervista al Dott. Antonio Bruno: Il Ruolo dell'Amore e della Cultura nella Salute Umana


Intervistatore: Dott. Bruno, il concetto dell’amore come "medicina" è una delle idee centrali proposte da Humberto Maturana e Ximena Dávila. Potrebbe spiegare meglio cosa si intende con questa affermazione?

Dott. Antonio Bruno: Certamente. Secondo Maturana e Dávila, molte malattie umane sono legate alla negazione dell’amore. Essi sostengono che l'amore, inteso come accettazione incondizionata e rispetto dell'altro, può essere la cura più efficace per molte delle sofferenze che affrontiamo. Queste sofferenze spesso hanno un'origine culturale, derivano dalla nostra partecipazione a relazioni di dominio, controllo e sfiducia, tipiche delle strutture patriarcali o matriarcali. Quando ci allontaniamo dall’amore e dalla connessione autentica, generiamo un dolore che si perpetua. Riportare l'amore nelle nostre relazioni significa promuovere un processo di guarigione a livello individuale e sociale.

Intervistatore: È interessante notare come il dolore e la sofferenza siano visti come fenomeni culturali piuttosto che puramente biologici. Come può questa prospettiva cambiare l’approccio alla medicina?

Dott. Antonio Bruno: Questa prospettiva implica che, per affrontare efficacemente il dolore e la sofferenza, non possiamo limitarci a trattamenti medici tradizionali. Dobbiamo considerare la cultura e la rete di relazioni in cui la persona vive. Maturana e Dávila suggeriscono che il dolore ha origine dalla negazione della persona da parte della cultura dominante. La sofferenza si conserva e si amplifica attraverso schemi relazionali di sfiducia e controllo. Per questo, la cura deve passare anche attraverso la riflessione e la trasformazione delle conversazioni e delle relazioni che ci circondano, portando consapevolezza sulle dinamiche emotive e relazionali che perpetuano il dolore.

Intervistatore: Il concetto di "matrice relazionale" e l’Instituto Matriztico sembrano essere fondamentali per il lavoro di Maturana e Dávila. Come descriverebbe l’importanza di questa matrice?

Dott. Antonio Bruno: La "matrice relazionale" è fondamentale perché rappresenta il tessuto connettivo delle nostre esperienze umane. In spagnolo, la parola "matrice" significa sia "utero" sia "trama relazionale", evidenziando l'idea che la nostra esistenza si sviluppa e si conserva all'interno di reti di relazioni. L’Instituto Matriztico si dedica proprio a esplorare e comprendere queste reti, fornendo formazione su come esse influenzino la nostra vita. Maturana e Dávila ritengono che la consapevolezza delle nostre relazioni e delle emozioni che le animano possa portarci a un cambiamento profondo, che riduca la sofferenza e promuova il benessere.

Intervistatore: Maturana parla dell'importanza dell'ascolto autentico. Perché è così centrale nel loro approccio?

Dott. Antonio Bruno: L'ascolto autentico è al centro delle relazioni umane perché ci permette di riconoscere l'altro come legittimo, di vederlo nella sua unicità e valore senza pregiudizi. Maturana sottolinea che spesso ascoltiamo solo noi stessi, attendendo che l'altro confermi le nostre idee. Invece, propongono un ascolto senza preconcetti, che ci apra alla possibilità di comprendere davvero l’altro. Questo tipo di ascolto crea uno spazio di co-creazione e comprensione reciproca, un ambiente in cui l'amore e la fiducia possono fiorire.

Intervistatore: Come possiamo, secondo Maturana e Dávila, integrare questi concetti nelle nostre vite quotidiane?

Dott. Antonio Bruno: In primo luogo, dobbiamo riconoscere che la nostra esistenza si svolge all'interno di un contesto relazionale e culturale che influenzano profondamente le nostre emozioni e comportamenti. Maturana e Dávila suggeriscono di prendere consapevolezza della matrice relazionale in cui viviamo e di riflettere criticamente su di essa. Solo mettendo tra parentesi le nostre certezze e aprendo spazio alla riflessione e all’ascolto possiamo trasformare le reti di conversazione che ci circondano, passando da dinamiche di dominio e controllo a relazioni basate sulla fiducia e sul rispetto reciproco. La chiave sta nel vedere l'altro con amore, accettando la sua legittimità di essere così com'è.

Intervistatore: Quindi, il cambiamento culturale ed etico è possibile attraverso un processo di riflessione e co-inspirazione?

Dott. Antonio Bruno: Esattamente. Maturana e Dávila propongono che il cambiamento profondo avviene quando siamo disposti a co-inspirare, ossia a creare insieme, in un clima di rispetto e accettazione reciproca. Ciò significa riconoscere che ogni visione del mondo è valida e che la nostra capacità di convivere armoniosamente dipende dalla nostra volontà di vedere il valore nell’altro. La riflessione è un atto d’amore che ci permette di uscire dalle certezze rigide e abbracciare la complessità e la ricchezza del vivere umano. In questo senso, il cambiamento culturale è un processo continuo di crescita e adattamento delle nostre reti di conversazione, guidato dall'amore e dalla comprensione reciproca.

Intervistatore: Grazie, Dott. Bruno, per queste riflessioni profondamente stimolanti. È stato un piacere parlare con lei.

Dott. Antonio Bruno: Grazie a lei per l'opportunità. Spero che queste idee possano ispirare una maggiore consapevolezza e apertura nelle nostre vite quotidiane.

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