Per rispondere al post di Selvaggia Lucarelli

 


Per rispondere al post di Selvaggia Lucarelli, è importante fare alcune precisazioni. L’argomentazione di Lucarelli sembra concentrarsi su una presunta incoerenza politica e morale delle sorelle Meloni, in particolare di Giorgia Meloni, rispetto alle questioni familiari. Tuttavia, questa analisi trascura alcuni aspetti fondamentali della nostra cultura sociale e politica, che meritano di essere evidenziati.

Lucarelli sostiene che, poiché Giorgia Meloni ha sostenuto la famiglia tradizionale e si è opposta al divorzio breve, le questioni personali delle sorelle Meloni siano rilevanti per la coerenza politica. Questo ragionamento, tuttavia, si basa su una visione superficiale e limitata della complessità delle relazioni umane e delle dinamiche familiari.

Errore di Lucarelli: Lucarelli sembra giudicare le scelte personali delle Meloni in base a una logica patriarcale-matriarcale tradizionale, dove l'adesione a un modello di "famiglia tradizionale" dovrebbe essere sinonimo di coerenza politica. Invece, la vera questione dovrebbe essere se la nostra società debba continuare a sostenere una cultura patriarcale, dove i ruoli di genere sono rigidi e predeterminati, oppure se dobbiamo aspirare a una cultura del riconoscimento reciproco, basata sul rispetto e la legittimità delle scelte personali, indipendentemente dal genere o dalla configurazione familiare.

Incoerenza con la realtà culturale: È importante riconoscere che le dinamiche di potere all'interno delle coppie possono variare notevolmente. Il modello proposto da Lucarelli di una famiglia dove l'uomo alfa domina e la donna si sottomette, o viceversa, non è rappresentativo della complessità delle relazioni moderne. La vera coerenza politica dovrebbe consistere nel promuovere una cultura in cui uomini e donne possano prendere decisioni basate sulla loro felicità e sul loro benessere, senza essere giudicati attraverso il prisma di una rigida ideologia di genere.

Verso una cultura del riconoscimento reciproco: Invece di utilizzare le questioni personali delle sorelle Meloni come un'opportunità per accusarle di incoerenza politica, dovremmo riflettere su come queste situazioni possano contribuire a un dialogo più ampio e significativo. Questo dialogo dovrebbe muoversi verso l'abbandono di una cultura patriarcale e promuovere una cultura del riconoscimento reciproco, dove ogni individuo, indipendentemente dal suo ruolo di genere o dalla struttura della sua famiglia, sia rispettato e legittimato nelle proprie scelte.

In sintesi, la vera questione non è se le sorelle Meloni siano coerenti con la loro retorica politica, ma se noi, come società, siamo pronti a superare i limiti delle nostre tradizioni patriarcali per abbracciare una cultura di rispetto e riconoscimento reciproco. Questo sarebbe un passo significativo verso una società più giusta e inclusiva, dove le scelte personali non sono oggetto di giudizio pubblico ma di comprensione e rispetto.


di seguito il post di Selvaggia Lucarelli

Le “separazioni” in casa Meloni ci riguardano non solo perché vengono puntualmente comunicate attraverso i media dai protagonisti stessi, ma perché pongono una questione di coerenza politica. Ripeto, politica, non familiare. Fare finta di ignorarlo è ridicolo. Se Meloni non avesse trascorso gli ultimi anni di instancabile campagna elettorale infilando il naso nelle famiglie altrui, giudicando, moralizzando, bacchettando dal suo pulpito scintillante di famiglia tradizionale, oggi le questioni familiari delle sorelle non ci riguarderebbero. Il problema, appunto, è che Meloni è sempre stata molto interessata agli equilibri familiari altrui, tanto da fare costante propaganda colpevolizzando chi si separa, proponendo la famiglia tradizionale come la migliore dimensione per i bambini, opponendosi, perfino, alla legge sul divorzio breve, pur di tenere appiccicato con lo sputo pure chi voleva separarsi per infelicità. O perché qualcuno magari in casa ti menava. Ora, a quanto pare, le Meloni insegnano che i bambini stanno bene pure senza la famiglia unita, e ci si può mollare senza indugi, senza manco celebrare il matrimonio cristiano. Le sorelle Meloni, in fondo, fuori dagli slogan politici di plastica e con i loro legami fallibili, stanno contribuendo a togliere a tutti i genitori un bel po’ di sensi di colpa. Brave! Ora però cercate di avere pure coerenza politica, oltre che sentimentale.

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