Sono le emozioni. E' quando le usiamo come una mappa geografica

 Sono le emozioni. E' quando le usiamo come una mappa geografica



Il momento giusto è quello in cui siamo in contatto con le nostre emozioni: le riconosciamo, regoliamo e usiamo per guidare i nostri comportamenti, scelte e obiettivi di vita.

Siamo davvero pronti quando usiamo le emozioni come una sorta di mappa geografica, qualcosa che ci aiuta a orientarci nella nostra vita e le conferisce un significato.


Immagina un incontro dove l'intimità nasce dalle parole, dove ogni conversazione è una carezza dell'anima. C'è un mondo in cui possiamo connetterci profondamente, senza l'urgenza di un contatto fisico. Ti piacerebbe esplorare una relazione che si nutre di sguardi e dialoghi, senza la pressione di dover andare oltre? Se desideri un legame fatto di parole dolci e momenti condivisi, allora potremmo scoprire insieme un nuovo modo di essere vicini, un incontro di menti e cuori, libero dalle aspettative.



C'era una volta un uomo che aveva sempre creduto nell'infinita potenza delle parole. Non che fosse un poeta, anzi, preferiva la prosa alla rima e le lettere alle strofe. Ma sapeva, o meglio sentiva, che nelle parole si celava un potere sottile, capace di toccare il cuore più di qualsiasi gesto.

Un giorno, si trovò a riflettere sul mondo che lo circondava, un mondo che sembrava aver perso il gusto per le conversazioni lente, quelle che scorrono come un ruscello in un pomeriggio d'estate. Era un mondo frenetico, dove il bisogno di contatto fisico sembrava prevalere su tutto il resto. Le persone si incontravano con una fretta febbrile, come se avessero paura di perdere qualcosa di essenziale se non avessero subito soddisfatto i propri desideri.

Ma lui, testardo come solo un sognatore sa essere, non si arrese a quell'idea. Cominciò a chiedersi se fosse ancora possibile un incontro diverso, un incontro che nascesse dal piacere di parlare, di ascoltare, di scoprire l'altro attraverso il suono delle sue parole. Un incontro in cui il sesso non fosse l'obiettivo finale, ma piuttosto un'opzione, una delle tante, da esplorare senza fretta, senza obblighi.

Si rese conto che non era solo. C'erano altre persone che, come lui, cercavano qualcosa di più profondo, di più autentico. Persone che desideravano una relazione epistolare, fatta di lettere scritte con cura, oppure lunghe conversazioni in cui perdersi, senza il timore di doversi concedere a qualcosa che non si sentiva ancora. Pensò che fosse un sogno troppo grande, eppure, con il tempo, quel sogno divenne la sua realtà.

Cominciò a scrivere, a raccontare questa sua visione di un mondo diverso, dove la parola tornava a essere regina. E in quelle parole, trovò qualcuno che gli rispondeva, qualcuno che capiva e apprezzava la delicatezza di un rapporto costruito su un'intesa prima di tutto mentale.

E così, scoprirono insieme un nuovo modo di essere vicini. Non avevano bisogno di altro che di una tazza di tè, di un libro letto a metà e della certezza che il dialogo, quando è sincero, può essere l'abbraccio più dolce e rassicurante che esista. E se poi, un giorno, avessero deciso di andare oltre, lo avrebbero fatto con la serenità di chi sa che non c'è fretta, perché l'amore, quello vero, non ha bisogno di correre.

Antonio Bruno

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