Le Sante e i Peccatori (scena teatrale)

 Titolo: Le Sante e i Peccatori


Personaggi:

  1. Clara: Donna sicura di sé, voce ferma e decisa, sui 40 anni.
  2. Marta: Amica di Clara, sui 35 anni, con toni a tratti ironici e disincantati.
  3. Luisa: Più giovane delle altre, sui 30 anni, voce dolce ma con una punta di amarezza.
  4. La Voce Narrante: Interviene per rompere la quarta parete, riflettendo sulla scena.

Scena 1: Un caffè di periferia, arredamento semplice e atmosfera rilassata. Le tre donne sono sedute a un tavolino, discutendo animatamente. Sullo sfondo, un grande cartello che recita "La Virtù è delle Sante, il Peccato è di tutti".

Clara: (con tono deciso, quasi sfidante)
Sento donne dire che non uscirebbero mai con uomini che vivono ancora con la mamma... ma escono con quelli che vivono con la moglie! Ma la volete smettere di fare le sante? Di cosa vi stupite, eh? Di una donna che incappa in uno sposato? (con un sorriso amaro) Smettetela, vi dico. Prima o poi, dopo i 30, vi capita, e non solo ci andate, ma vi innamorate pure. Basta con queste minchiate!

Marta: (ridendo, scuotendo la testa)
Oh Clara, non sempre si "incappa" per caso, eh! Ho sentito con le mie orecchie questa frase da una "incappatrice seriale": "Io ho il meglio e le mutande gliele lava sua moglie!" Capisci? (con tono ironico) Quanta presunzione! E quegli uomini, poveretti, non capiscono di essere solo usati.

Luisa: (con voce calma, quasi nostalgica)
Non è sempre così, sapete? Io non l'ho mai pensato in quei termini. Ho avuto una bellissima storia con un uomo sposato, ma mai ho chiesto di lasciare moglie e figli. Non mi interessava. Il tutto è venuto da sé, dopo qualche anno... e ora siamo insieme, felici. Non tutto è bianco o nero.

La Voce Narrante: (entrando in scena, rivolgendosi direttamente al pubblico)
Eccole qui, tre donne, tre storie diverse. Clara, la cinica; Marta, l'ironica; e Luisa, la romantica. Ma chi di loro ha davvero ragione? Chi può giudicare l'altra? In questa società che predica la virtù ma pratica il peccato, chi è senza colpa scagli la prima pietra. (fa una pausa, osservando il pubblico) Ma, attenzione, in questa giungla d'amore e tradimenti, non c'è spazio per sante né per peccatori. Solo per sopravvissuti.

Clara: (ridendo, tornando a rivolgersi a Marta e Luisa)
Infatti! E poi, tra noi, è meglio uno sposato che un mammone! Io con uno che viveva con sua madre a 56 anni ci ho fatto anche un figlio, e sai come è finita? Mi ha dato un calcio nel sedere e continua a vivere con lei! Meglio soli che mal accompagnati, dico io!

Marta: (alzando il bicchiere, come per un brindisi)
Ecco, alla nostra, allora! E a tutti quelli che non hanno gli attributi!

Luisa: (sorridendo con malinconia)
Meglio soli, sì... o meglio con chi sa davvero cosa vuole.

La Voce Narrante: (rivolgendosi di nuovo al pubblico, mentre le luci si abbassano)
E così, il cerchio si chiude. Le sante rimangono sante, i peccatori peccatori, e il mondo continua a girare. Ma ricordate, spettatori, la morale di questa storia non è nella virtù o nel peccato, ma nella consapevolezza che, in fondo, siamo tutti un po' dell'uno e un po' dell'altro.

Sipario.

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