Intervista ai cittadini Leccesi Ronzino e Mmela: Responsabilità e Impegno per il Bene Comune

 Intervista ai cittadini Leccesi Ronzino e Mmela: Responsabilità e Impegno per il Bene Comune



In occasione della processione dei santi patroni Oronzo, Giusto e Fortunato, abbiamo intervistato Ronzino e Mmela, due cittadini leccesi presenti all'evento, per raccogliere le loro opinioni sui temi affrontati durante la celebrazione.


Intervistatore: Buongiorno Ronzino e Mmela, grazie per aver accettato di parlare con noi. Durante la processione, è stato sottolineato che questo evento non dovrebbe essere visto come una semplice passerella, ma piuttosto come un momento di fede e riflessione. Cosa ne pensate?


Ronzino: Buongiorno. Sono pienamente d'accordo. La processione è una tradizione importante per noi leccesi, un'occasione per sentirci uniti come comunità. Purtroppo, a volte sembra che alcune persone la usino solo per mettersi in mostra. Dobbiamo invece riscoprire il vero significato di queste celebrazioni, che è quello di rafforzare la nostra fede e riflettere sui valori che ci uniscono.


Mmela: Sì, è vero. Per me, la processione è un momento di raccoglimento e preghiera. Vedere tanta gente partecipare è bello, ma vorrei che tutti capissero che non è solo una festa esteriore, ma un'opportunità per pensare al nostro ruolo nella società e a come possiamo migliorare la vita di tutti.


Intervistatore: Durante l’evento, è stato lanciato un appello ai politici a impegnarsi maggiormente per combattere povertà e disoccupazione. Secondo voi, cosa potrebbero fare di più le istituzioni?


Ronzino: Credo che i politici debbano essere più vicini alla gente. Parlo con molte persone che hanno difficoltà a trovare un lavoro stabile, e questo crea tanta insicurezza. Le istituzioni dovrebbero investire di più in progetti che creino posti di lavoro, specialmente per i giovani. È fondamentale non lasciare nessuno indietro, e questo significa ascoltare davvero i bisogni della comunità.


Mmela: Concordo. Ogni giorno vediamo persone che chiedono aiuto, e le associazioni caritatevoli fanno già tanto. Però serve un impegno più strutturato da parte della politica, con programmi di sostegno al lavoro e all'educazione. Non si tratta solo di offrire assistenza economica, ma di creare opportunità che permettano a tutti di vivere con dignità.


Intervistatore: Un altro argomento importante è stato quello della violenza giovanile, spesso vista come un modo per combattere la noia. Voi come genitori, cosa pensate che si possa fare per aiutare i giovani?


Ronzino: Come genitori, abbiamo una grande responsabilità. Dobbiamo dedicare più tempo ai nostri figli, ascoltarli davvero e guidarli verso valori sani. Purtroppo, vediamo sempre più spesso i giovani cercare risposte nella violenza o nell'abuso di sostanze. È un segnale che qualcosa non va e che dobbiamo intervenire presto.


Mmela: È un tema molto delicato. I giovani oggi sono esposti a tanti stimoli, non sempre positivi. Dobbiamo essere un punto di riferimento per loro, non solo come genitori ma anche come comunità. Educare all'amore e al rispetto per gli altri è fondamentale. E come è stato detto durante la processione, trasmettere loro il valore dell'impegno e del sacrificio può fare una grande differenza.


Intervistatore: Grazie mille, Ronzino e Mmela, per aver condiviso i vostri pensieri. Avete un ultimo messaggio che vorreste lanciare alla comunità?


Ronzino: Sì, voglio solo ricordare a tutti che siamo parte di una grande famiglia. Dobbiamo sostenerci a vicenda e lavorare insieme per un futuro migliore. Solo così possiamo veramente onorare i nostri santi patroni.


Mmela: Esatto. E non dimentichiamo mai che il cambiamento parte da noi. Con piccoli gesti di amore e responsabilità, possiamo fare una grande differenza nella vita di tante persone.


La processione dei santi patroni non è solo una tradizione, ma un’occasione per riflettere su come, uniti, possiamo costruire una società più giusta e umana. Le parole di Ronzino e Mmela risuonano come un invito a tutti noi a impegnarci per il bene comune, con amore e speranza.






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