La Stagione dei Ricordi (racconto)

 La Stagione dei Ricordi


Quando le vacanze finiscono troppo presto, lasciano dietro di sé una scia di nostalgia, un sapore amaro di ciò che avrebbe potuto essere e non è stato. Era l’estate a Catanzaro, un piccolo villaggio affacciato sul mare, e lui l’aveva vista. Era bella come un sogno che non avrebbe mai voluto svegliarsi. Ma adesso, con la fine di quei dieci giorni, la realtà l’aveva restituito alla sua routine noiosa, agli obblighi che sembravano adesso pesare più del solito, come se ogni compito fosse un promemoria della sua insoddisfazione.

Quando aveva detto a Candida che avrebbe voluto rivederla dopo l’estate, lei aveva fatto di tutto per scoraggiarlo. Il suo atteggiamento sembrava nascosto da un velo di mistero, come se nella sua città del nord avesse un’altra vita, un’altra esistenza che l’aveva tenuta lontana dai suoi occhi. Piero, umile quadro di una realtà provinciale, si sentiva inadeguato di fronte alla manager di successo e ai suoi mondi scintillanti.

Ogni mattina, al risveglio, si chiedeva se fosse stato solo un’avventura estiva, un episodio da circoscrivere nei ricordi fugaci del tempo. Le emozioni di quel periodo sembravano brillare solo grazie alla magia del luogo, al mare che scintillava, ai tramonti infuocati e alle notti stellate. E se rivedersi in una fredda stazione dei treni uccidesse la bellezza di quei momenti?

Si tormentava al pensiero di chiamarla o meno. La paura di sprecare un’opportunità lo paralizzava, ma il rimpianto di non aver dichiarato il suo amore lo consumava. Avrebbe potuto prendere un treno e attraversare chilometri per cercarla, ma la paura di essere respinto, di fare la figura dell’idiota, lo frenava.

Una lettera di risposta arrivò, scritta con una fermezza che Piero non sapeva di cercare. "Caro Piero," iniziava, "la verità è dentro di te, nel sentimento che provi, nello slancio che hai verso questa donna." Le parole scorrevano come una corrente fresca, rassicurandolo e sfidandolo allo stesso tempo. "Se quello che senti è bello, giusto e vero, dovresti cercarla e farti avanti con la determinazione che non hai avuto in vacanza. La paura è un muro che ci costruiamo da soli."

Il messaggio continuava, incoraggiandolo a superare la paura del fallimento e a seguire il cuore, ricordandogli che, anche se l’estate e i suoi colori svaniscono, l’invincibile estate che alberga dentro di lui non deve essere spezzata dalla paura.

Le parole erano un balsamo per il suo cuore ferito. Piero si alzò dalla sedia, prese una decisione e acquistò un biglietto per il nord. Anche se l’incertezza lo avvolgeva come una nebbia, sentiva che il solo atto di tentare sarebbe stato un atto di coraggio.

La stazione dei treni era grigia e affollata, ma Piero non vide solo la freddezza del luogo. Vide anche il potenziale di un nuovo inizio, di un momento che avrebbe potuto essere irripetibile. E mentre il treno partiva, lo portava non solo verso una città distante, ma verso la possibilità di dare un senso ai ricordi e di scoprire se il sentimento che aveva provato era reale.

Nessuna stagione dura per sempre, ma ogni stagione porta con sé un’opportunità per vivere, per amare e per crescere. La bellezza dell’estate era stata solo l’inizio, e Piero, con il cuore colmo di speranza e di determinazione, era pronto ad affrontare qualsiasi stagione gli fosse davanti.

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