"Il Tempo di un Bacio" (racconto)
"Il Tempo di un Bacio"
La sera era
calda, il tipo di calore che ti abbraccia dolcemente come un vecchio amico, che
ti invita a rallentare e a godere del momento. Le luci soffuse della città
europea illuminavano le strade in un bagliore dorato, mentre le note
malinconiche di "Everybody Hurts" dei R.E.M. si diffondevano
nell’aria, suonate da un musicista di strada con un vecchio cappello malandato.
La melodia sembrava sciogliersi nell’atmosfera, toccando ogni cuore aperto
all’ascolto, come se quel brano fosse stato scritto apposta per quella notte.
Mentre mi
perdevo nella musica, lo sguardo mi cadde su due amanti, abbracciati a pochi
passi da me. Non erano più giovanissimi, ma nei loro occhi ardeva una luce
eterna, un fuoco che il tempo non aveva spento. Lei aveva un viso dolce,
morbido, e portava un vestito che forse in Italia avremmo considerato fuori
moda, ma che su di lei appariva perfetto. Lui, i capelli ormai punteggiati di
bianco, la baciava con una passione ardente, come se ogni momento insieme fosse
il primo, e forse anche l’ultimo. Restavano così, abbracciati e assorti l’uno
nell’altro, per un tempo che sembrava infinito, incuranti del mondo attorno.
Se dovessi
definire l’amore, lo rappresenterei con quell’immagine sfuocata: due anime
rapite nel loro universo, un mondo senza tempo e senza età, un luogo dove non
esistono né domani né ieri, ma solo un eterno adesso. L’amore è oltre. Oltre le
apparenze, oltre le etichette, oltre le paure. È reciproco e corrisposto, e non
si lascia incatenare dalle convenzioni. Gli uomini cattivi mentono per entrare
nel tuo letto, gli uomini buoni mentono per entrare nella tua anima. Ma i
bravi, quelli che amano davvero, non mentono affatto. Eppure, è difficile
crederci, perché chi ha mentito prima ha seminato il dubbio, e il dubbio è una
pianta tenace.
Ci vergogniamo
delle nostre emozioni, ci hanno insegnato che mostrarle è segno di debolezza.
Ma è proprio quello che sentiamo a renderci vivi, a darci la possibilità di
meravigliarci del mondo. Come la barba che cresce all’insaputa di tutti, anche
le emozioni crescono dentro di noi, indipendentemente dal fatto che le
mostriamo o meno. Le reprimiamo per paura dello sguardo degli altri, per timore
di non essere all'altezza, dimenticando che sono proprio le emozioni a farci
umani, a darci la capacità di amare, di fidarci, di sognare.
In quella
calda sera d’estate, sotto la luce della luna che brillava nascosta tra le
nuvole, gli amanti continuavano a baciarsi. Epicuro aveva ragione: un discorso
che non cura qualche male dell’animo umano è vano. E in quel bacio, in quell’abbraccio
lungo come una vita intera, trovai una cura per le mie paure. Avevo studiato
filosofia, ma fu l’amore a insegnarmi davvero cosa significa vivere: significa
aprirsi, rischiare, accogliere la vulnerabilità come parte di sé.
Se guardi
con attenzione, vedrai anche tu la luna. E allora, ti prego, non dire: “Se ci
fosse la luna, potrei cantare”. La luna c’è, sempre, anche quando non la vedi.
Affacciati alla finestra, canta a squarciagola, e lascia che la tua voce si
unisca a quella degli altri, in un coro di vite che non temono di amare, di
piangere, di sognare. Perché è questo che ci rende umani: la capacità di
sentire, di meravigliarci, di essere presenti, totalmente. E non c’è bisogno di
altro per essere felici.
Antonio
Bruno
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