Il serpentello e la sprovveduta (racconto)



 Il serpentello e la sprovveduta


In realtà, tu sei stato un po' serpentello. Non lo dico con rabbia, ma con quella consapevolezza che arriva col tempo. Sai, ci ripenso e mi sembra quasi inevitabile. Io, così sprovveduta, credevo davvero che un altro uomo potesse risolvermi i problemi. Che ingenuità! Come se l'amore fosse una medicina, un rimedio a tutti i mali. Ma poi capisci che non è così. L'amore, quello vero, non risolve nulla. Ti insegna, però. Ti mette di fronte a te stesso, ti costringe a guardarti dentro, a capire cosa vuoi davvero.

Ciò che è destinato a te troverà il modo di raggiungerti, si dice sempre. E io ci credo, anche se a volte mi sembra solo una frase da scrivere su un biglietto di compleanno, accanto a un cuore disegnato a mano. Però, anche se il destino ha una sua strada, io, nel frattempo, vorrei essere qualcosa per te. Magari invisibile, magari in punta di piedi, senza disturbare troppo. Vorrei solo un posto, da qualche parte. Non importa se fuori o dentro di te, ma un posto tutto mio, dove posso esistere anche solo per un attimo.

Le circostanze ci separano, le scelte fanno il resto. E allora ci allontaniamo, quasi senza accorgercene. Ma il tuo cuore sa la strada, lo sento. Lo so perché, nonostante tutto, c'è sempre quella piccola speranza che batte, che non si spegne mai del tutto. È un filo sottile che ci tiene legati, anche se a volte sembra sfilacciarsi. E così io continuo, un passo alla volta, lavorando duro, preparando il mio prossimo errore. Perché, lo sai, ne farò ancora. Non sono perfetta. Non lo siamo mai stati. Ma forse è questo il punto. Forse è proprio nei nostri errori che ci troviamo, che ci capiamo davvero.

L’amore, diciamocelo, è complicato. Non è solo la mano nella mano, le passeggiate al tramonto, i sorrisi che si scambiano come promesse. È altro. È correre verso il mare senza pensarci, con il cuore in gola e la testa piena di pensieri. È gettarsi nelle onde per salvare qualcosa di prezioso, senza chiedersi se l’acqua è fredda o se si può resistere. L'amore è questo istinto primordiale che ti fa muovere, anche quando la ragione ti direbbe di fermarti.

Non è l’abbraccio che si cerca solo per non sentirsi soli, ma è quello che nasce dalla voglia di proteggere, di esserci davvero. E poi, quando tutto passa, è l’amore che ti sussurra di non urlare, di non lasciare che la paura prenda il sopravvento. Perché l’amore vero non spaventa, non rimprovera. È un abbraccio fatto di dolcezza, di pazienza.

L’amore è insegnare a rispettare il mare, ma anche a non temerlo. È il gesto silenzioso che nasce dal capire, non dal giudicare. È accarezzare il mondo, e chi lo abita, con la stessa delicatezza con cui sfiori il volto di un bambino che ha appena scoperto l’infinità delle onde. E forse, è proprio in quel momento, quando tutto sembra calmo, che capisci: l’amore non è la foto perfetta. Non è l’istante rubato sulla spiaggia al tramonto.

L’amore è quello che succede dopo, quando il sole è sceso, il mare si è ritirato, e restiamo solo noi, nudi, senza maschere, senza scenografie perfette.

Antonio Bruno

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