Intervista al Dott. Antonio Bruno: Un Viaggio Attraverso l'Istruzione e l'Impegno Sociale
Intervista al Dott. Antonio Bruno: Un Viaggio Attraverso l'Istruzione e l'Impegno Sociale
Intervistatore : Buongiorno Dott. Bruno, è un
piacere poter parlare con lei. Vorrei partire dagli anni della sua giovinezza,
quando frequentava la scuola superiore. Come ricorda quel periodo?
Dott.
Antonio Bruno :
Buongiorno a lei, è un piacere. Ricordo quegli anni, dal 1971 al 1976, come un
periodo di grande fermento. Quando andavo a scuola, davanti all'ingresso
c'erano spesso studenti che incitavano allo sciopero per unirsi ai cortei che
sfilavano per le vie di Lecce. Le manifestazioni rappresentavano una maniera di
essere partecipi da protagonisti di ciò che accadeva nella comunità, al
di là del fatto di essere d'accordo o meno con le cause. Eravamo davvero
coinvolti, con un senso di responsabilità collettiva.
Intervistatore : Poi ha continuato a vivere questa
partecipazione anche durante l'università, se non sbaglio?
Dott.
Antonio Bruno :
Esattamente, ho frequentato l'Università di Bari fino al 1980, e anche lì noi studenti
eravamo presenti nelle manifestazioni. Il clima era simile: ci sentivamo parte
attiva dei cambiamenti sociali. Posso dire che eravamo mossi da un forte senso
di impegno verso il Paese. Volevamo restituire all'Italia ciò che ci aveva
dato, come ad esempio l'istruzione. C'era una vera e propria missione sociale
nella nostra visione dell'educazione.
Intervistatore : Lei ha accennato anche a un
confronto con le esperienze della generazione attuale, come quella di sua
figlia al liceo. Cosa nota di diverso rispetto al suo tempo?
Dott.
Antonio Bruno : Mi
colpisce la mancanza di protagonismo studentesco tra i giovani di oggi. Quando
mia figlia ha frequentato il liceo, non ho visto la stessa partecipazione alle
cause sociali che avevamo noi. Inoltre, noto un problema più profondo.
Attualmente, i giovani vengono svalutati ancor prima di finire la scuola,
perché le istituzioni non li rispettano. Si vive in una competizione costante,
e questo genera paura nei ragazzi. Continuamente gli si mostrano i loro errori,
senza valorizzare i loro successi, ed è questo che li fa disamorare della
scuola, e a volte anche del Paese. Alcuni di loro non vogliono più restare in
Italia.
Intervistatore : Crede quindi che ci sia una
disconnessione tra i giovani e le istituzioni?
Dott.
Antonio Bruno :
Assolutamente sì. I giovani chiedono un'identità nazionale che non dipenda
dalla ricchezza o dalle classi sociali, ma dall'accettazione reciproca. Questa
accettazione è fondamentale ed è diversa dalla tolleranza. La tolleranza
implica che si accetta l'altro in maniera superficiale, senza un vero rispetto.
Le istituzioni dovrebbero concentrarsi su questo, anziché trarre profitto
dall'istruzione.
Intervistatore : Sul tema dell'istruzione, sembra
che lei abbia una posizione critica nei confronti del sistema attuale. Come
dovrebbe essere, secondo lei, l'approccio educativo?
Dott.
Antonio Bruno : Credo che
l'istruzione non dovrebbe essere vista come uno strumento di profitto. La
questione centrale dovrebbe essere la formazione del tipo di persone che
vogliamo creare, non il profitto economico. Negli anni in cui io studiavo,
c'era un forte senso di impegno sociale tra noi giovani. Ora invece, sembra che
il sistema scolastico si concentri più sulla competizione e sul raggiungimento
di risultati economici, piuttosto che sull'educazione di cittadini responsabili
e consapevoli.
Intervistatore : Come vede il futuro
dell'istruzione e dei giovani in Italia?
Dott.
Antonio Bruno : Il futuro
dipenderà dalla nostra capacità di restituire ai giovani il rispetto che
meritano. Le istituzioni devono imparare ad accettare veramente l'altro, e non
solo a tollerarlo. Se riusciremo a fare questo, potremo sperare in una società
dove i giovani siano nuovamente protagonisti, come lo eravamo noi. Ma se
continuiamo a svalutarli e a metterli costantemente in competizione, temo che
sempre più ragazzi sceglieranno di lasciare questo Paese.
Intervistatore : Grazie mille per il suo tempo,
Dott. Bruno. Le sue riflessioni sono estremamente preziose.
Dott.
Antonio Bruno : Grazie a
voi. Spero davvero che qualcosa cambi, e che i giovani tornino ad essere
protagonisti della nostra società.
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