Emergenza verde pubblico e polemiche politiche: dove finisce la responsabilità della vecchia amministrazione?

 Emergenza verde pubblico e polemiche politiche: dove finisce la responsabilità della vecchia amministrazione?


Negli ultimi giorni, l'attuale amministrazione comunale ha rilasciato una dichiarazione attraverso la stampa che ha suscitato ampio dibattito. Secondo l'amministrazione, il settore ambiente si è trovato di fronte a una situazione critica, ereditata dalla gestione precedente, caratterizzata da degrado e trascuratezza negli spazi verdi urbani. Le strade ei marciapiedi invasi da erbacce, i parchi lasciati senza manutenzione ei sistemi di irrigazione danneggiati o non funzionanti sono solo alcuni dei problemi che hanno richiesto interventi urgenti nei primi cento giorni di governo per ripristinare il decoro alla città.

In questo contesto, è fondamentale fare chiarezza su un aspetto cruciale: dove finiscono le responsabilità della vecchia amministrazione e dove iniziano quelle degli operatori economici incaricati della manutenzione? Questo interrogativo è essenziale per evitare che la polemica politica si trasformi in una sterile battaglia di colpe, senza offrire soluzioni concrete ai problemi.

La denuncia dell'amministrazione comunale

L'attuale amministrazione ha sottolineato come la situazione ereditata sia stata problematica: «Nei primi cento giorni di governo, il settore Ambiente ha dovuto affrontare una grave emergenza costituita dallo stato di degrado e di trascuratezza in cui la vecchia amministrazione ha lasciato la città». Sono stati citati problemi gravi, come la proliferazione di erbacce su strade e marciapiedi, parchi secchi e impianti di irrigazione abbandonati. Nonostante l'impossibilità di utilizzare diserbanti chimici e le difficoltà legate al clima, la nuova gestione ha dichiarato di essere intervenuta in modo significativo, riuscendo in due mesi a sfalciare erbacce su due terzi del territorio cittadino ea riattivare diversi sistemi di irrigazione nelle principali aree verdi .

Tuttavia, sorge spontanea la domanda: quanto di questo degrado può essere attribuito alla vecchia amministrazione e quanto, invece, a eventuali inefficienze degli operatori economici incaricati della manutenzione, come le aziende Lupiae Servizi e Monteco, citate nella dichiarazione?

Responsabilità amministrativa e degli operatori economici

Le affermazioni dell'amministrazione attuale sollevano la questione delle responsabilità condivise tra la gestione passata e gli operatori incaricati. Se le erbacce, i parchi secchi e la mancata manutenzione degli impianti di irrigazione erano realmente diffusi, ci si chiede perché non siano stati effettuati interventi tempestivi da parte di chi aveva il compito di gestire queste aree. È essenziale ricordare che gli operatori economici che si occupano della manutenzione del verde pubblico devono rispettare gli obblighi contrattuali indipendentemente da quale amministrazione sia in carica. Se questo non è avvenuto, potresti trovarci di fronte a una grave inadempienza contrattuale, che merita di essere valutata e sanzionata, se necessario.

D'altro canto, se la situazione era così critica, la precedente amministrazione avrebbe dovuto vigilare più attentamente sul rispetto dei contratti da parte degli operatori, intervenendo tempestivamente per correggere eventuali inefficienze.

Una rivalità politica o una questione di trasparenza?

Quello che preoccupa maggiormente è il tono utilizzato nella comunicazione dell'amministrazione attuale, che sembra più orientato a una contrapposizione politica che a una gestione trasparente e responsabile della città. La continua ricerca di colpe da attribuire alla gestione precedente rischiando di alimentare un clima di rivalità politica che distoglie l'attenzione dai reali problemi della città. È importante evitare che questa diventi una mera gara a dimostrare chi sia stato più efficiente, a discapito di un'analisi obiettiva e costruttiva della situazione.

Un approccio più collaborativo e meno conflittuale, che coinvolge cittadini e operatori economici nella gestione del verde pubblico, sarebbe certamente più utile. Questo permetterebbe di lavorare in sinergia per risolvere le criticità, anziché puntare il dito contro i predecessori. Una comunicazione più orientata ai risultati, e meno concentrata sulle critiche, potrebbe contribuire a creare un clima di cooperazione, dove tutti gli attori in campo, passati e presenti, possono fare la propria parte in maniera costruttiva.

Il capitolato e la gestione del verde

La gestione degli spazi verdi richiede un capitolato d'appalto ben strutturato, che include non solo la prevenzione dell'invasione delle erbe infestanti, ma anche l'irrigazione adeguata e la manutenzione degli impianti tecnici. Se i lavori elencati dall'amministrazione non sono stati eseguiti correttamente, è fondamentale chiedersi se vi siano stati lacune nella stesura del capitolato, nella gestione delle risorse o nel controllo dei lavori. È spesso la mancanza di un monitoraggio regolare che porta a un progressivo degrado degli spazi pubblici.

Conclusioni

Le responsabilità sulla gestione del verde pubblico sembrano essere distribuite tra più attori e non esclusivamente attribuibili a una singola amministrazione. È necessario esaminare attentamente il ruolo degli operatori economici incaricati della manutenzione e migliorare il controllo da parte dell'amministrazione, sia quella attuale che quella precedente. Tuttavia, il dibattito pubblico dovrebbe concentrarsi più sulle soluzioni che sulle critiche reciproche, promuovendo un confronto costruttivo e coinvolgendo cittadini e imprese in una gestione più responsabile e trasparente del patrimonio verde della città.

Antonio Bruno

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