Intervista al Dott. Antonio Bruno: sull'importanza del giudizio altrui e l'approccio al confronto

 Intervista al Dott. Antonio Bruno: sull'importanza del giudizio altrui e l'approccio al confronto 


Intervistatore: Dott. Bruno, in una società in cui il giudizio degli altri può influenzare in modo rilevante la nostra autostima e il nostro comportamento, come si colloca rispetto alle opinioni altrui, positive o negative che siano?

Dott. Antonio Bruno: Certo, rispetto profondamente i miei colleghi, e sono consapevole del peso che i giudizi degli altri possono avere. Tuttavia, la buona o cattiva opinione che qualcuno possa avere di me non è decisiva. Non mi riguarda in senso profondo. Quando sono criticato o elogiato, piuttosto che preoccuparmi dell'opinione in sé, mi chiedo: qual è la base di quel giudizio? Questo mi permette di valutare se la persona ha davvero compreso il mio lavoro o la mia posizione. Solo se condivido le ragioni che supportano le critiche o le lodi, allora posso trarne un insegnamento o un rafforzamento della mia consapevolezza.

Intervistatore: Quindi non lasci che il giudizio degli altri determini il suo valore personale o professionale?

Dott. Antonio Bruno: Esatto, non lascio che il giudizio esterno definisca chi sono o come devo comportarmi. Certamente, mi confronto con le opinioni degli altri, ma lo faccio sempre con una mente critica. È importante capire se quelle critiche o lodi si basano su una reale comprensione di me, del mio lavoro o delle mie scelte. Solo così posso decidere se hanno valore per me.

Intervistatore: In che modo questo si riflette nei suoi rapporti professionali, specialmente quando ci sono disaccordi o momenti di confronto?

Dott. Antonio Bruno: Non adotto mai comportamenti arroganti. Per me, il confronto deve essere un esercizio di scambio alla pari. Cerco di verificare, alla fine di ogni conversazione o discussione, di non aver mai sottomesso l’altro né di essermi sottomesso io. Questo significa non cedere al desiderio di dominare il confronto, ma neanche di farmi influenzare al punto da perdere la mia autonomia e il mio potere personale. È un equilibrio delicato, ma fondamentale per mantenere il rispetto reciproco.

Intervistatore: Questo approccio sembra richiedere una grande consapevolezza di sé. Come riesce a mantenere questa lucidità, specialmente in situazioni cariche di tensione o emozioni?

Dott. Antonio Bruno: Sicuramente richiede consapevolezza e controllo di sé, ma anche un certo distacco emotivo. Quando sei troppo coinvolto emotivamente, rischi di perdere di vista la razionalità del discorso o di farti influenzare più del dovuto. Mi aiuta fermarmi a riflettere, anche mentre parlo, su come mi sento rispetto a ciò che l’altro dice, e su quanto mi sento compreso. Non è sempre facile, ma alla lunga, mi permette di mantenere la mia integrità e di non cadere in dinamiche di potere.

Intervistatore: Quale consiglio darebbe a chi si trova spesso in difficoltà nel gestire le critiche o i confronti?

Dott. Antonio Bruno: Direi di allenarsi a non prendere tutto sul personale. Non bisogna vedere le critiche o le lodi come attacchi alla propria identità, ma piuttosto come opinioni che possono essere valide o meno. Chiedersi sempre: "Questa persona mi ha davvero capito? Il suo giudizio ha fondamento?". Se la risposta è no, allora non ha senso attribuire troppo peso a quella critica. Mantenere un senso di sé saldo è la chiave per navigare tra opinioni contrastanti senza essere travolti.

Intervistatore: Un approccio molto equilibrato, che sicuramente richiede pratica e riflessione. La ringrazio per il suo tempo e per aver condiviso con noi il suo punto di vista.

Dott. Antonio Bruno: Grazie a voi, è stato un piacere.

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