Intervista al Dott. Antonio Bruno: Un Nuovo Approccio all’Educazione e alla Convivenza Umana


 Intervista al Dott. Antonio Bruno: Un Nuovo Approccio all’Educazione e alla Convivenza Umana

Intervistatore: Dott. Antonio Bruno, nel suo approccio all’educazione emerge chiaramente un pensiero fondato sull’esperienza e sulle emozioni, soprattutto sull’amore come motore principale di cambiamento. Potrebbe spiegare meglio cosa intende quando dice che "i valori non devono essere insegnati, ma vissuti"?

Dott. Antonio Bruno: Sì, certo. Quando dico che i valori non devono essere insegnati, ma vissuti, mi riferisco al fatto che i valori, come il rispetto, la legittimità e l’amore, non possono essere imposti o trasmessi attraverso semplici insegnamenti teorici. Devono piuttosto essere parte integrante della nostra quotidianità, del nostro modo di vivere e interagire con gli altri. Non possiamo insegnare l'amore come una lezione di matematica; possiamo solo viverlo, sperimentarlo, farlo vedere nei nostri comportamenti. Quando le persone vivono queste esperienze, interiorizzano quei valori in maniera profonda e autentica.

Intervistatore: Quindi lei propone un’educazione basata non tanto sulla trasmissione di conoscenze, quanto sull’esperienza emotiva e sociale?

Dott. Antonio Bruno: Esattamente. Quello che leggo, come affermava anche Maturana, è solo un "disturbo" che attiva in me una trasformazione configurazionale. Non è il contenuto di ciò che è scritto che mi cambia, ma il modo in cui io lo vivo e lo interpreto. Allo stesso modo, l’educazione non dovrebbe limitarsi a fornire nozioni, ma a stimolare una trasformazione interna attraverso esperienze condivise. L’amore, in questo contesto, non è solo un sentimento, ma una condizione biologica e sociale che fonda l’essere umano e la sua relazione con gli altri.

Intervistatore: Parlando di amore come "condizione biologica", qual è il ruolo di questa emozione nell’ambito della formazione e della protezione dell'ambiente, ad esempio?

Dott. Antonio Bruno: L'amore è l’emozione che fonda la nostra esistenza e le nostre relazioni con gli altri e con il mondo che ci circonda. Non proteggeremo l’ambiente solo perché conosciamo la biologia, ma perché ci piace, perché lo amiamo. Se amiamo gli alberi, faremo tutto il possibile per proteggerli. Se amiamo la natura, ci impegneremo per preservarla. L’educazione, dunque, non deve concentrarsi esclusivamente sul fornire informazioni scientifiche o concetti astratti, ma deve promuovere l’amore e il piacere per ciò che ci circonda. Solo così possiamo sviluppare un senso di responsabilità profonda e duratura verso l’ambiente.

Intervistatore: Come si può concretamente costruire un'educazione basata su questo principio?

Dott. Antonio Bruno: L'educazione dovrebbe essere un invito a vivere insieme nel rispetto e nel riconoscimento dell'altro come "legittimo altro". Questo implica che l’altro non è solo un individuo separato da noi, ma una parte fondamentale della nostra coesistenza. In questo processo, l'amore gioca un ruolo cruciale, perché solo attraverso l'amore possiamo vedere l'altro come legittimo nella sua esistenza e nelle sue differenze. Di conseguenza, ogni fase della formazione deve essere vissuta come un momento di coesistenza e interazione, dove il rispetto e il riconoscimento reciproco sono centrali.

Intervistatore: Quindi, secondo lei, senza amore e rispetto, non è possibile recuperare la dimensione umana nella società?

Dott. Antonio Bruno: Esatto. Senza rispetto, riconoscimento, legittimità e amore non possiamo sperare di recuperare le nostre dimensioni umane più profonde. L’essere umano non è solo un insieme di conoscenze e abilità tecniche; è un essere emotivo, sociale, capace di amare e convivere con gli altri. Se queste emozioni e relazioni vengono messe da parte, rischiamo di creare un mondo in cui l’umanità stessa perde la sua essenza. Il vero scopo dell’educazione, quindi, non è solo formare cittadini competenti o tecnici esperti, ma persone capaci di amare, rispettare e convivere in armonia con gli altri e con l’ambiente.

Intervistatore: Un’ultima domanda: pensa che il mondo dell’educazione sia pronto per un cambiamento così profondo?

Dott. Antonio Bruno: Credo che siamo in un momento storico in cui questo cambiamento è necessario. Molte delle sfide che affrontiamo oggi, dalla crisi ambientale alle tensioni sociali, derivano proprio dalla mancanza di amore e rispetto reciproco. L'educazione deve evolvere per rispondere a questi bisogni, promuovendo non solo il sapere, ma anche il sentire e il vivere insieme. Solo così potremo costruire una società più umana e sostenibile.

Intervistatore: Grazie per il suo tempo, Dott. Bruno. Le sue parole offrono spunti davvero profondi su come ripensare l’educazione e la convivenza sociale.

Dott. Antonio Bruno: Grazie a lei, è stato un piacere condividere queste riflessioni.

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