La conversazione come essenza dell'umano secondo Humberto Maturana

 

La conversazione come essenza dell'umano secondo Humberto Maturana 

di Antonio Bruno

Humberto Maturana, biologo e filosofo cileno, ha offerto una visione profonda e rivoluzionaria sulla natura dell'essere umano. Il suo pensiero si concentra su un aspetto essenziale e distintivo: la conversazione. Maturana sostiene che ciò che ci rende umani non è semplicemente la nostra corporeità né l'uso della lingua in senso stretto, ma l'intreccio tra linguaggio, emozioni e corporeità all'interno del contesto sociale, un processo che lui chiama co-evoluzione o co-determinazione. In questo saggio esplorerò il significato della conversazione come attività prassiologica centrale per l'essere umano, in accordo con la visione maturaniana.

1. La prassiologia della conversazione

Maturana descrive la conversazione come un'attività prassiologica, ovvero una pratica che struttura il modo in cui viviamo e ci relazioniamo con il mondo. In questo senso, la conversazione non è solo uno scambio di parole, ma un'azione che modella la nostra esistenza. Quando parliamo di prassiologia, facciamo riferimento alla riflessione filosofica sull'azione umana e sugli effetti di tali azioni nel contesto sociale, culturale ed emozionale. La conversazione, per Maturana, è un processo che genera significato, modifica le relazioni e trasforma le strutture cognitive ed emozionali degli individui coinvolti.

L'essere umano esiste nel mondo grazie alla sua capacità di partecipare a un contesto di conversazione, che implica il riconoscimento e la comprensione reciproca all'interno di una rete sociale. Questa idea è centrale nell'approccio di Maturana, secondo cui l'essenza dell'umano non è data da una caratteristica isolata, come il linguaggio o la corporeità, ma piuttosto dall'interazione continua tra queste dimensioni. È in questa interazione, dinamica e ricorsiva, che nasce l'umano.

2. Corpo e linguaggio: una relazione dinamica

Maturana afferma che la corporeità da sola non ci rende umani. In altre parole, non è il solo fatto di avere un corpo umano che definisce la nostra umanità. Ciò che è distintivo, invece, è il modo in cui viviamo il nostro corpo all'interno della conversazione. Questo non significa negare l'importanza del corpo, ma piuttosto riconoscere che il corpo umano è parte di un sistema più ampio, costituito dal linguaggio, dalle emozioni e dalle relazioni sociali.

L'uomo è un essere corporeo che esprime le sue emozioni, percezioni e pensieri attraverso il linguaggio. Tuttavia, secondo Maturana, il linguaggio da solo non basta a definire l'umano: esso ha senso solo nella misura in cui viene vissuto in un contesto emozionale e relazionale. Senza questa dimensione esperienziale, il linguaggio rimane sterile. Ad esempio, parlare di amore non è semplicemente una questione di pronunciare la parola "amore", ma è qualcosa che emerge dall'esperienza emotiva dell'amore all'interno di una relazione con l'altro. L'umanità, dunque, nasce dalla configurazione dinamica tra corporeità e linguaggio, un intreccio che avviene nel contesto delle interazioni sociali e delle emozioni.

3. L'evoluzione dell'umano: la co-determinazione tra corporeità e linguaggio

Maturana sottolinea che la storia evolutiva dell'uomo è caratterizzata da una co-evoluzione tra il linguaggio e il corpo. Questo processo, iniziato milioni di anni fa, ha portato alla trasformazione dell'essere umano in quanto specie: l'adattamento corporeo e il consolidamento del linguaggio sono avvenuti in modo parallelo e interdipendente. La corporeità ancestrale, secondo Maturana, è cambiata attorno alla conservazione del modo di vivere basato sul linguaggio.

In questo senso, il linguaggio non è un'aggiunta o una proprietà secondaria dell'essere umano, ma è il risultato di un processo evolutivo in cui il corpo e il linguaggio si sono sviluppati insieme. La capacità di comunicare, di condividere significati, di costruire culture, è ciò che ha distinto l'uomo dagli altri animali. Tuttavia, se eliminiamo il linguaggio da questa equazione, l'umano scompare. L'essere umano è tale solo nella misura in cui partecipa a una rete di conversazioni, che definisce la sua identità e il suo modo di essere nel mondo.

4. Linguaggio ed emozioni: un intreccio ricorsivo

Uno degli aspetti più innovativi del pensiero di Maturana è la sua attenzione all'intreccio tra linguaggio ed emozioni. Per lui, il linguaggio non è solo uno strumento cognitivo, ma un'esperienza profondamente emotiva. Ogni conversazione si svolge all'interno di un contesto emozionale che ne modella il contenuto e il significato. Le emozioni influenzano il linguaggio, e viceversa, in un processo circolare che definisce l'essere umano.

Maturana introduce il concetto di co-determinazione tra linguaggio ed emozioni: le emozioni determinano il modo in cui usiamo il linguaggio, e il linguaggio a sua volta trasforma le nostre emozioni. Questo ciclo continuo di interazioni ricorsive è ciò che crea l'umanità. In questo senso, Maturana si allontana da una visione puramente razionale dell'uomo, sottolineando l'importanza delle emozioni come componenti fondamentali della vita umana.

Conclusione

La concezione di Humberto Maturana dell'essere umano come entità emergente dalla conversazione offre una prospettiva innovativa e profonda sul nostro modo di vivere e relazionarci con il mondo. La conversazione è la chiave per comprendere la nostra umanità, poiché è attraverso di essa che si manifestano il linguaggio, le emozioni e la corporeità in un processo dinamico e ricorsivo. In questo intreccio, l'essere umano si distingue dagli altri animali, non per la sua mera corporeità o capacità di parlare, ma per la sua capacità di vivere nel linguaggio e attraverso di esso, trasformando il proprio corpo e le proprie relazioni in modo continuo.

L'importanza della conversazione, dunque, va oltre la semplice comunicazione: è un fenomeno prassiologico che ci definisce, modellando le nostre identità e il nostro essere al mondo. È in questa rete di significati e relazioni che l'umano emerge e si evolve, mantenendo viva la propria umanità.

Fonti:

  • Maturana, Humberto R., Autopoiesis and Cognition: The Realization of the Living, D. Reidel Publishing Company, 1980.
  • Maturana, Humberto R., El Árbol del Conocimiento, Editorial Universitaria, 1984.
  • Maturana, Humberto R. e Varela, Francisco J., The Tree of Knowledge: The Biological Roots of Human Understanding, Shambhala Publications, 1987.

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