Intervista al Dott. Antonio Bruno sulla visione di Maturana, la percezione e l'importanza dell'amore

 


Intervista al Dott. Antonio Bruno sulla visione di Maturana, la percezione e l'importanza dell'amore

Intervistatore: Buongiorno, Dott. Bruno, è un piacere averla qui. Vorrei iniziare a chiederle di approfondire la visione di Humberto Maturana in relazione alla percezione e all'esperienza umana. Potrebbe spiegarci in cosa consiste questa sua riflessione?

Dott. Bruno: Certo, grazie per l'invito. Maturana ci offre una visione molto affascinante dell'esperienza umana. Lui sostiene che non c'è una netta separazione tra l'illusione e la percezione. Quando parliamo della nostra esperienza, in realtà generiamo un "dominio esplicativo" che non è unico, ma piuttosto una pluralità di universi, o "multiversi", come lui li chiama. Questi universi sono dominati da coerenze operative che generano la nostra esperienza individuale. Maturana è molto chiaro: l'esperienza non è l'universo, ma ciò che accade a ciascuno di noi. Questo sottolinea quanto sia personale e soggettiva la nostra esperienza del mondo.

Intervistatore: Parlando di soggettività, Maturana sembra mettere molta enfasi sul ruolo dell'osservatore. Cosa intendi quando dice che l'osservatore è la fonte di tutto?

Dott. Bruno: Esatto. Maturana ritiene che l'osservatore, essendo un'entità biologica, sia inscindibile dalla realtà che osserva. Non possiamo separare l'atto dell'osservazione da chi osserva. In altre parole, ciò che diciamo e come lo diciamo è indissolubilmente legato a chi siamo. La conoscenza, la percezione e l'autoconsapevolezza sono abilità che non possono essere spiegate come semplici fenomeni biologici. Il soggetto parlante e l'oggetto parlato si configurano insieme, e quindi ogni essere umano, attraverso la sua epistemologia, costruisce una propria realtà. Ecco perché Maturana afferma che i problemi che studiamo non si trovano in una realtà indipendente da noi, ma sono radicati nelle nostre emozioni e nel nostro linguaggio.

Intervistatore: È davvero interessante. Quindi, secondo Maturana, il modo in cui ci esprimiamo e le nostre emozioni influenzano direttamente la nostra percezione della realtà?

Dott. Bruno: Esattamente. Maturana afferma che la scienza stessa, pur nella sua pretesa di oggettività, non è altro che un'espressione delle preoccupazioni, delle aspirazioni e delle emozioni degli scienziati. In pratica, ogni essere umano ascolta e interpreta il mondo attraverso il proprio sistema concettuale, che è modellato dalle sue esperienze biologiche, psicologiche e socio-culturali. Non esistono due realtà uguali, poiché ciascuno di noi ha una configurazione concettuale unica.

Intervistatore: Questo mi fa pensare a una parte del discorso che lei ha condiviso riguardo l'amore e la sofferenza umana. Maturana parla dell'amore come qualcosa di essenziale per il benessere umano, giusto?

Dott. Bruno: Sì, Maturana sottolinea che gran parte della sofferenza umana nasce dalla negazione dell'amore. Quando siamo privati ​​dell'amore, ci ammaliamo, non solo emotivamente ma anche fisicamente. La sofferenza, però, può essere guarita attraverso la restaurazione dell'amore. Un esempio concreto di questo è l'esperienza di un bambino che sente di essere privato dell'amore dei propri genitori a causa di un fallimento o di una delusione. L'amore, che fino a quel momento era incondizionato, sembra essere ritirato, e il bambino finisce per colpevolizzarsi, pensando di meritare quella punizione. Questo porta a una perdita di autostima, un danno che può persistere per tutta la vita.

Intervistatore: Quindi, secondo lei, questo tipo di esperienze può avere un impatto duraturo sulla psiche di una persona?

Dott. Bruno: Assolutamente. Quando un bambino, o qualsiasi individuo, viene privato dell'amore, soprattutto in maniera legittimata, come nell'esempio che ho fatto, questo crea una frattura interna. La mancanza di amore erode l'autostima e genera un senso di inadeguatezza che può protrarsi per anni, se non per tutta la vita. Questo è un esempio chiaro di come le emozioni e il linguaggio, che in questo caso sono collegati all'amore e alla sua privazione, modellano profondamente la nostra realtà interiore e il nostro benessere.

Intervistatore: Maturana e Bloch parlano anche della soggettività in termini di spazio psichico. Potrebbe spiegarci meglio cosa intendi?

Dott. Bruno: Maturana e Bloch affermano che il soggettivo è uno spazio psichico interno, qualcosa che possiamo esternare solo attraverso il linguaggio, sia esso verbale o non verbale. È uno spazio personale, unico, e colora tutto ciò che diciamo o facciamo. Questo spazio interno è ciò che molti criticano come soggettivismo, vedendolo come qualcosa di negativo nella scienza. Ma in realtà, è una componente fondamentale della nostra esistenza e del modo in cui interagiamo con il mondo. La nostra soggettività non può essere eliminata dalla scienza o dalla conoscenza, perché essa è alla base del nostro modo di osservare e comprendere il mondo.

Intervistatore: Quindi la soggettività non è un limite, ma una parte integrante del processo di conoscenza?

Dott. Bruno: Esattamente. La soggettività non è un ostacolo alla conoscenza, ma ne è una componente essenziale. Non possiamo separare ciò che sappiamo da chi siamo. La nostra biologia, le nostre emozioni e il nostro linguaggio configurano la nostra comprensione del mondo. E, come dice Maturana, questo processo di configurazione è in continua danza, modellando la nostra conversazione e la nostra riflessione.

Intervistatore: Grazie mille, Dott. Bruno, per aver condiviso con noi queste riflessioni profonde. È stato un piacere ascoltarla.

Dott. Bruno: Grazie a voi, è stato un piacere poter discutere di questi temi così affascinanti.

 

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