"L’Amore Senza Parole" (racconto)

 "L’Amore Senza Parole"


Non abbiamo bisogno di spiegare il nostro amore. Abbiamo solo bisogno di mostrarlo. Questo mi ripetevi ogni volta che ci guardavamo negli occhi senza dire nulla, come se le parole fossero un peso superfluo in un mondo già troppo rumoroso. Bastava uno sguardo, un gesto, un sorriso imprevisto per dire tutto quello che il cuore custodiva in silenzio.

In fondo, lo sappiamo entrambi: le persone sono lo spettacolo più bello del mondo, e non c’è bisogno di pagare un biglietto per goderselo. Non c’è bisogno di copioni scritti in anticipo, di scene che si ripetono sempre uguali, perché l’amore – quello vero – è imprevedibile, caotico, eppure straordinariamente semplice.

Perché l’amore non si sceglie. L’amore arriva, ti travolge, sfonda la porta di casa e ti trascina in una danza che non hai mai imparato ma che, stranamente, conosci già. Ti innamori di chi meno ti aspetti: dell’amico che pensavi fosse solo un compagno di risate, della persona antipatica che non riuscivi a sopportare, di chi vive lontano e sembra irraggiungibile. È proprio così, l’amore ti spiazza, ti cambia le carte in tavola, ti fa cadere laddove avevi eretto muri.

C’è stato un tempo in cui credevo che fosse sufficiente accontentarsi, che l’amore fosse qualcosa da tenere in piedi anche quando traballava, anche quando non c’era più rispetto, né stima. Ci andavamo a letto di tanto in tanto, perché sembrava meglio di niente. Eppure, quella vicinanza, col tempo, è diventata una vergogna, un’ammissione di resa. Oggi so che stare mille anni da soli è meglio che ritrovarsi in certe vicinanze che svuotano l’anima.

L’amore non è un ripiego, non è una consolazione. È un salto nel vuoto, un tuffo senza paura di cadere. Bisogna riconoscerlo: alcune persone sono assai peggio del niente, e restare appesi ad aspettare qualcosa che non arriverà mai è solo un modo per sprecare tempo. Non esiste un copione perfetto, un film che si svolge come ci aspettiamo. In amore, la reciprocità è tutto, e non dobbiamo accontentarci di meno.

Ma perché non funziona tutto come nei film? Perché non incontriamo la persona che abbiamo amato tanto in un caffè, dopo anni, e tutto si sistema con una battuta perfetta? Perché gli sconosciuti in metropolitana non ti sorridono e non ti fanno sentire speciale con una semplice frase? Eppure, forse è proprio questo il punto: nella vita reale, dobbiamo essere noi a trovare il coraggio di dire quello che sentiamo, senza aspettare che una sceneggiatura ci venga in aiuto.

Se fossimo più coraggiosi, più spontanei, forse non ci servirebbe guardare film per vedere persone che dicono e fanno ciò che noi non osiamo. Forse non dovremmo sognare che qualcuno ci svegli nel cuore della notte per dirci “non ti ho mai dimenticato”. Perché, in fondo, la vita non è un film, ma un’opera d’arte che dipingiamo giorno per giorno con i colori delle nostre scelte, delle nostre paure e dei nostri desideri.

Il desiderio, alla fine, è solo il riflesso di un’emozione che abbiamo già provato, un richiamo di quel benessere che ci fa sentire vivi. Se imparassimo a riconoscerlo, forse riusciremmo a trasformarlo in qualcosa di nuovo, in un sentimento che non ha bisogno di parole per essere compreso, ma che si mostra semplicemente, nell’unico modo che conosce: con l’amore.

E così, io e te, continuiamo a guardarci in silenzio. Non ci sono frasi ad effetto, né grandi dichiarazioni. Solo un amore che si mostra, senza dover essere spiegato.

Antonio Bruno

Commenti

Post popolari in questo blog

MESCIU ANTONIU LETTERE MEJU CU LU TIENI COMU AMICU...

Gli esami di Stato del 1976

Il pensiero filosofico di Humberto Maturana: l'autopoiesi come fondamento della scienza