Intervista al Dott. Antonio Bruno: "Il dialogo come strumento di pace e comprensione"

 

Intervista al Dott. Antonio Bruno: "Il dialogo come strumento di pace e comprensione"


In un’epoca di forti polarizzazioni e scontri, il dialogo emerge come unica via per risolvere i conflitti. Ne abbiamo parlato con il Dott. Antonio Bruno, accademico e ricercatore di fama internazionale, in una conversazione profonda sui meccanismi della violenza e sull'importanza di un’autentica comunicazione.

Intervistatore: Dott. Bruno lei ha affermato più volte nei suoi interventi sul suo blog che invece di teorizzare sulla violenza, dobbiamo interrogarci su cosa stiamo facendo per provocare i fatti che vediamo. Può spiegare meglio cosa intende?

Dott. Bruno: Esattamente. Quando parliamo di violenza, spesso ci concentriamo sul tentativo di comprenderne le cause teoriche, ma la domanda che dovremmo porci è molto più concreta: cosa stiamo facendo, o non facendo, affinché questa violenza si manifesti? Un punto cruciale, come ha detto Humberto Maturana, è che "probabilmente non stiamo conversando". La mancanza di dialogo reale e rispettoso crea le condizioni per l’escalation di tensioni.

Intervistatore: Quando parla di "conversazione", a cosa si riferisce esattamente?

Dott. Bruno: Il dialogo non è solo uno scambio di parole, ma un incontro autentico tra persone. Il biologo cileno Humberto Maturana ha descritto perfettamente la situazione attuale: viviamo in un "gioco di opposizioni", dove non si cerca un terreno comune. Non ci stiamo incontrando per capire quali cose possiamo fare legittimamente insieme, per creare spazi di lavoro comuni che, magari, prima di dialogare non avremmo nemmeno immaginato. Questo è il cuore del problema: ci chiudiamo nelle nostre posizioni e non ci apriamo alla possibilità di trovare soluzioni condivise. Questo ad esempi accade in tutti i Consigli Comunali, Regionali ed in Parlamento.

Intervistatore: Cosa ritiene possa essere una delle cause principali di questa chiusura?

Dott. Bruno: Uno dei motivi principali del risentimento, che alimenta ulteriormente la violenza, è il sentirsi inascoltati. Maturana parla chiaramente di questo, e sono pienamente d'accordo: la mancanza di ascolto genuino è devastante per le relazioni umane. Una vera conversazione non si limita alla tolleranza, perché la tolleranza, se priva di rispetto autentico, può celare una "vendetta nascosta". Quando tolleriamo qualcuno, spesso manteniamo un’ombra di giudizio, ma non riconosciamo davvero la validità della sua posizione.

Intervistatore: Come possiamo superare la semplice tolleranza e arrivare a un dialogo costruttivo?

Dott. Bruno: Il vero rispetto nasce quando riconosciamo che l'altro ha una posizione valida, anche se non siamo d'accordo con essa. Questo è il passo fondamentale. Il rispetto non significa accettare o condividere necessariamente l’opinione dell’altro, ma capire che dietro ogni visione ci sono delle ragioni, delle esperienze, e una storia che la spiegano. Solo con questo tipo di apertura possiamo iniziare un dialogo costruttivo.

Intervistatore: Riguardo ai conflitti internazionali, lei ha dichiarato che le guerre non risolvono mai i conflitti umani. Cosa intende?

Dott. Bruno: Le guerre sono l’esempio più evidente di fallimento del dialogo. Le guerre non risolvono mai i conflitti umani perché non riguardano la ragione, ma l'emozione. La rabbia, il dolore, il desiderio di vendetta, sono emozioni potenti che difficilmente possono essere placate con la forza. Le vere soluzioni si trovano solo al tavolo della negoziazione, quando c'è conversazione e rispetto. È intorno a un tavolo, nel confronto pacifico, che possiamo comprendere le radici emotive dei conflitti e trovare delle soluzioni durature. Quindi invece di continuare nello schieramento con vittime o carnefici, dovremmo adoperarci per favorire un dialogo tra le parti in guerra, in tutte le guerre.

Intervistatore: In sintesi, quindi, cosa suggerirebbe come primo passo verso la risoluzione dei conflitti?

Dott. Bruno: Dobbiamo come ho già detto creare spazi di ascolto reciproco, dove ognuno si senta legittimato a esprimere la propria posizione, e soprattutto ascoltato. È un processo lungo, ma è l'unico che porta a soluzioni autentiche. La chiave è la conversazione, non quella superficiale, ma una conversazione profonda, che nasce dal rispetto reciproco e dalla volontà di comprendere davvero l'altro. Solo così possiamo superare le divisioni e lavorare insieme per un futuro più pacifico.

Intervistatore: Grazie, Dott. Bruno, per queste riflessioni profonde. Speriamo che il dialogo e il rispetto possano davvero guidarci verso un futuro di maggiore comprensione reciproca.

Dott. Bruno: Grazie a voi. Credo fermamente che il dialogo possa trasformare le nostre società, a patto che siamo disposti a metterci davvero in gioco.

 

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