Intervista al Dott. Antonio Bruno sul Generale Luigi Cadorna e il cadornismo
Intervista al Dott. Antonio Bruno sul Generale Luigi Cadorna
e il cadornismo
Intervistatore: Dott. Bruno, il ritorno del
Generalissimo nella scena pubblica italiana sembra evocare ricordi di una
leadership che disprezzava i diritti democratici. Cosa pensa di questa
assonanza con il presente?
Dott.
Antonio Bruno: È
innegabile che la figura di Luigi Cadorna rappresenti una categoria
paradigmatica della classe dirigente italiana. Cadorna non si limitava a essere
un capo militare; aspirava a “rifare gli italiani”, mostrando
un’insoddisfazione profonda verso il Paese e le sue istituzioni. Questo
atteggiamento può essere analizzato attraverso la lente di Humberto Maturana,
che sostiene che ogni comportamento umano è influenzato dalla nostra visione
del mondo. Cadorna, convinto di avere una missione storica, riflette
un’ideologia che oggi si può rivedere in alcuni leader, i quali percepiscono la
loro funzione come una chiamata quasi sacra, talvolta a scapito dei diritti e
delle libertà democratiche.
Intervistatore: Riferendosi al ruolo di Cadorna
nella Grande Guerra, ha menzionato il suo disprezzo per la democrazia
parlamentare. Come possiamo vedere questa dinamica oggi, specialmente nel
contesto della premier Meloni?
Dott. Antonio
Bruno: La cautela
è fondamentale. La Meloni, come Cadorna, può sentirsi investita da una missione
storica, ma ciò può portare a una percezione apocalittica del suo dovere
pubblico. Maturana evidenzia l'importanza della comunicazione e delle relazioni
sociali per costruire una società sana. Quando i leader vedono il loro ruolo
non come una gestione della realtà, ma come una ricostruzione totale, tendono a
ignorare i valori democratici. Questo porta a decisioni che possono
compromettere le libertà civili e politiche, percependole come ostacoli anziché
opportunità per un dialogo costruttivo.
Intervistatore: Cadorna disprezzava i governati,
considerandoli sudditi. Può spiegarci come questo si ricolleghi al concetto di
cadornismo nell'odierna politica italiana?
Dott.
Antonio Bruno: Certamente.
Cadorna credeva che gli italiani fossero “sudditi” piuttosto che cittadini e
che andassero “tenuti a briglia stretta”. Questa visione, come notato da
Maturana, implica una mancanza di riconoscimento della dignità degli individui,
riducendoli a semplici numeri o a masse da controllare. La concezione di
Cadorna è evidente in alcune tendenze politiche contemporanee, dove i leader
sembrano credere che il Paese non funzioni a causa di “troppe libertà” e
“troppi diritti”. Qui, la dignità e la libertà degli individui vengono messe in
secondo piano, un’idea che Maturana critica, sottolineando invece l'importanza
del riconoscimento reciproco nelle relazioni sociali.
Intervistatore: Ricollegandosi a Gramsci, il
cadornismo suggerisce che le decisioni del leader siano considerate giuste a
prescindere. Come percepisce questo atteggiamento nella destra italiana?
Dott.
Antonio Bruno: Questo
aspetto è centrale nel modo in cui Cadorna gestiva il suo comando. “Il
superiore ha ragione soprattutto quando ha torto”, diceva Cadorna. Maturana
sottolinea che una leadership efficace deve essere basata sulla responsabilità
e sull’ascolto. In politica, se ogni errore viene attribuito a subordinati o forze
esterne, si crea un ciclo vizioso di mancanza di responsabilità. Questo schema,
che esclude il dialogo e la critica, è evidente nella politica contemporanea,
dove le responsabilità vengono sovente scaricate su chi si oppone, creando
divisione e conflitto.
Intervistatore: Ha menzionato anche la tendenza a
ignorare la realtà. In che modo questo si manifesta nel populismo attuale?
Dott.
Antonio Bruno: Gramsci
descriveva Cadorna come un “burocrate della strategia” che dava torto alla
realtà. Questa attitudine è evidente oggi, con leader che si rifiutano di
adattare le loro strategie ai dati di fatto. Maturana afferma che la
comprensione della realtà è fondamentale per una leadership responsabile. Un
leader deve saper interpretare e rispondere alle esigenze del contesto. La
psicologia di Cadorna riflette quella di molti politici odierni, i quali si
circondano di “yes men” e ignorano le voci critiche, compromettendo così la
loro capacità di prendere decisioni informate e consapevoli.
Intervistatore: Infine, come vede la questione del
complotto dei poteri forti, una preoccupazione che ossessionava Cadorna?
Dott.
Antonio Bruno: La paranoia
di Cadorna nei confronti dei “poteri forti” è un tema ricorrente. Credeva che
la democrazia parlamentare, i liberali e i socialisti costituissero una
minaccia alla sua leadership. Maturana suggerisce che questo tipo di pensiero,
che divide il mondo in “noi” e “loro”, mina la possibilità di costruire una
società coesa e solidale. Oggi assistiamo a narrazioni simili, dove i leader
identificano nemici esterni e interni per giustificare le loro decisioni,
creando divisioni e polarizzazioni che distolgono l’attenzione dalle vere
problematiche da affrontare.
Intervistatore: La ringrazio, Dott. Bruno, per
questa interessante analisi.
Dott.
Antonio Bruno: Grazie a
voi. Comprendere come la storia si ripeta ci offre importanti insegnamenti. È
fondamentale riflettere su queste dinamiche per interpretare il presente e
costruire un futuro migliore.
Fonti
- Marco Mondini, Il Capo. La
Grande Guerra del generale Luigi Cadorna (Cambridge University Press)
- Humberto Maturana, varie opere
sul potere e la leadership.
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