Basta un voto in più: la commissione per le elezioni amministrative del 1993

E' durata vent’anni la mia esperienza nella sezione Alcide De Gasperi della democrazia cristiana di San Cesario di Lecce. I segretari politici che si sono susseguiti in quei 20 anni (1972 – 1992 ) sono stati i sancesariani Gino Monaco, Pino Colucci, Michele Del Cuore, Antonio Bruno, poi ancora Pino Colucci e infine la sezione fu commissariata nel 1992. Si ho fatto anch’io il segretario politico dal 1985 al 1990. Ho dato le dimissioni dall’incarico dopo le elezioni amministrative del 1990, le ultime che utilizzarono il sistema elettorale proporzionale. In quelle elezioni fui il capolista di una democrazia cristiana diventata una coalizione tra almeno quattro correnti. Allora le correnti della Dc erano organizzate come veri e propri partiti nel partito.  Non fui eletto e nessuno della corrente capeggiata da mio cugino Pino Colucci fu eletto. Io ottenni un buon numero di preferenze personali e approfitto dell’occasione per ringraziare gli elettori che 27 anni fa mi fecero il grande onore di votarmi.
La democrazia cristiana di San Cesario nel 1990, pur avendo ottenuto la maggioranza relativa, non riuscì a formare una maggioranza per amministrare il Comune e quindi le restò il ruolo dell’opposizione. La maggioranza che si formò fu un'alleanza tra partito socialista ed ex partito comunista a guida socialista ma durò solo due anni sino al 1992 quando San Cesario fu affidata al Commissario Prefettizio dott. Romolo Gusella.
Fu il commissario della sezione dc di San Cesario a chiedermi di rappresentare il partito in una commissione voluta dall'ex partito comunista di San Cesario per formare una lista completamente rinnovata. Ciò stava a significare che i consiglieri comunali eletti nel 1990 non dovevano essere candidati alle elezioni del 1993. Ma anche questa regola come vedrete non fu rispettata.
Il 1993 è l’anno in cui per la prima volta si è votato con l’attuale sistema elettorale che, per garantire la stabilità e la governabilità, premia la maggiore minoranza assegnandole i due terzi del Consiglio Comunale.
La mia presenza nella commissione fu quella dello spettatore e ancora oggi mi chiedo il motivo che mi spinse ad accettare l'incarico. Probabilmente in me covava solo il desiderio distruttivo della vendetta, desiderio assolutamente velleitario in politica. Mi sarei dovuto allontanare subito da quell'ambiente che doveva essere un laboratorio politico ed invece era solo un paravento. Era evidente che in quella commissione non si decidesse nulla perché le decisioni di chi doveva essere candidato nella lista venivano prese dai consiglieri comunali dell'ex partito comunista e da un solo ex consigliere della democrazia cristiana collegato ai due parroci.
Per quanto riguarda la scelta del candidato Sindaco fu fatta dai due parroci di San Cesario. In prima battuta su proposta dell'ex consigliere dc si era deciso in favore di una donna che però, non essendo presente in sede e non potendo essere contattata, fu immediatamente sostituita con un candidato uomo deciso stavolta per iniziativa di uno solo dei parroci.
Ho sempre pensato che l'ex consigliere dc sapesse che la donna non sarebbe stata raggiungibile e a quel punto sperasse di essere lui il candidato sindaco indicato dai parroci. Ma il parroco più scaltro, per scongiurare la candidatura dell'ex consigliere,  chiamò un candidato di ripiego privo di esperienza amministrativa rendendo inutile il piano messo a punto dall'ex consigliere. Ma queste sono mie illazioni, potrebbe anche darsi che l'ex consigliere si sia mosso dietro le quinte, nell'esclusivo interesse del bene comune, suicidandosi politicamente con un atto eroico. Ma io propendo per la mia prima ipotesi più che per quest'ultima che ha avuto l'epilogo di escludere per sempre l'ex consigliere dalla vita politica sancesariana. Non so perché ma non mi sembra un tipo con la vocazione al sacrificio.
Alla conclusione venne fuori una lista rinnovata, con l'eccezione di due ex consiglieri dell'ex partito comunista che invece furono candidati.
Francamente in quegli anni di esperienza di cittadinanza attiva mi sono sentito "preso in giro".  E devo ammettere di essere stato uno stupido a non vedere la realtà per quella che era. La realtà era che il mio progetto di facilitare la partecipazione della gente alla vita amministrativa non interessava a nessuno della Dc e men che meno a quelli della commissione. Secondo la mia opinione bastava avere voglia di impegnarsi e di far crescere il benessere della Comunità per raccogliere il consenso da parte dei concittadini. Ma non poteva essere così.
Ho riflettuto molto su questa esperienza del 1993 e sulla mia precedente esperienza nella democrazia cristiana e ho trovato la spiegazione di ciò che accadde nelle dinamiche descritte nel libro “Teoria della società” di Niklas Luhmann e Raffaele De Giorgi. Ho il fondato sospetto che queste dinamiche siano attive ancora oggi. Per sintetizzare si fanno ogni cinque anni le elezioni di cui si conoscono già i risultati e si eleggono i rappresentanti che  danno luogo ad una “riflessività processuale”.  In effetti si tratta di una comunicazione riflessiva in quanto in ogni momento essa può essere applicata a se stessa ed ai propri risultati. In termini pratici si conquista il potere per il potere e le dinamiche si sviluppano all’interno dei soli cittadini eletti che si rivolgono nuovamente ai cittadini solo quando vengono indette le nuove elezioni.
Per i motivi esposti da Niklas Luhmann e Raffaele De Giorgi il più importante incarico pubblico è il mestiere del cittadino, anche se anche questo incarico ha una riflessività processuale all’interno di una comunità. Per esercitare l'incarico pubblico di cittadino in libertà, il cittadino stesso deve difenderlo da ogni tentativo di manipolazione.
Che cosa accadde nei vent’anni di Democrazia Cristiana e anche nel 1993 per la formazione della dirigenza politica di San Cesario?
In tutte le elezioni il popolo di San Cesario è stato utilizzato, mandato a votare e poi lasciato in disparte. Così accadeva prima del 1993 e così è accaduto sino ad oggi che scrivo questa nota.
Bisogna però tenere presente che nelle elezioni non vota il popolo di San Cesario, ma vota il singolo cittadino. Ed è possibile osservare che si ha sempre modo di manipolare il singolo per determinare i risultati delle elezioni che sempre sono prevedibili.
La spiegazione di quello che ho scritto può essere trovata in questa simpatica storia scritta da Bertolt Brecht e che si può leggere di seguito.

Il popolo che ha perduto la fiducia dei governanti!
L’associazione degli scrittori si è riunita e ha fatto un manifesto in cui comunica:
Si avverte il popolo che se desidera avere ancora la fiducia da parte dei governanti allora deve essere laborioso, non commettere reati e indirizzare tutti gli sforzi per far crescere la nazione.
Ma qualcuno si è chiesto: NON CI PUO’ ESSERE UN’ALTRA SOLUZIONE?
La risposta è stata:
Si! I Governanti si possono scegliere un altro popolo.

Le elezioni del 1993 videro la vittoria di questa lista e la scomparsa della democrazia cristiana dalla politica di San Cesario e subito dopo dalla politica italiana.

Basta un manipolo risoluto di uomini e donne che chiedono il consenso per ottenere un voto in più  di tutti gli altri per governare il paese più bello del Mondo. Non è necessario essere votati dalla maggioranza dei cittadini, basta prendere un voto in più degli altri.

Se hai a cuore la conquista del bene comune INVECE DI AVERE A CUORE LA CONQUISTA DEL COMUNE, puoi contribuire alla crescita sociale, economica e spirituale della Comunità facendo semplicemente del tuo meglio ovunque tu sia impegnato.
Io in questi ultimi 5 anni l'ho fatto nella Commissione pari opportunità tra uomo e donna, nell'Associazione culturale "Sinergie" di cui sono cofondatore e con i miei scritti che ogni giorno centinaia di voi sancesariani mi fate l'onore di leggere. Che aspetti? Puoi farlo anche tu. Contribuisci alla bellezza del nostro paese, ti assicuro che è bellissimo farlo per il solo piacere di farlo.

Antonio Bruno


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