Un amica che soffre chiede aiuto

Una mia amica di facebook scrive pubblicamente del suo matrimonio, delle violenze subite e delle calunnie rivolte alla sua persona per mettere in discussione la sua onorabilità e rispettabilità.
Per me è un dolore grande leggere quelle parole, sento vivo il dolore che gronda da ogni sillaba. Tante cittadine del paese più bello del Mondo hanno espresso la loro solidarietà a questa nostra compaesana, l’hanno fatto mettendo “mi piace” sul suo post e commentando.
Io lo faccio nell’unico modo che conosco che è quello di scrivere sul mio blog, su quello che è divenuto la mia seconda casa perché in questo luogo, non luogo, ci sono i miei sentimenti e le mie credenze, i miei valori e le mie contraddizioni, perché c’è sempre una contraddizione in ognuno di noi.
Il grido di dolore che arriva dal post della mia amica e compaesana è una vera e propria richiesta d’aiuto e, per questo motivo, mi sento di scrivere ciò che penso. Io non so se possa essere di qualche aiuto ma posso assicurare tutti che quanto scrivo è certamente frutto della mia esperienza umana, spirituale e professionale.
Intanto cara amica mia esprimo tutta la mia solidarietà personale; la violenza è sempre gratuita, non ha mai una giustificazione e quindi, pur rispettando la tua decisione di non procedere per le vie legali nei confronti di chi ti ha inflitto le violenze di cui riferisci, ti suggerisco comunque di rivolgerti a un legale, penserei a un avvocato matrimonialista, per vedere come tutelare e difendere la tua persona da episodi di questo tipo che tu riferisci siano stati abituali durante il tuo matrimonio.
Poi conoscendo la profondità della tua Fede ti indico la strada della Misericordia come il cammino da intraprendere. Tutti siamo collegati nell’unica umanità figlia del Padre e ciò che è accaduto riguarda tutti noi nella dimensione spirituale, che ci vede un cuor solo e un’anima sola. Perdona questo fratello che ha sbagliato, perdonalo per fare del bene a te stessa, affinché l’acre sapore della vendetta non turbi la tua bella vita costellata dai segni che il Signore in abbondanza ti ha mandato, come una volta mi raccontasti lungamente in una bella mattina d’estate.
Infine ti assicuro la mia preghiera e, ai credenti che mi leggono, chiedo di pregare per questa sorella che è nella sofferenza affinché la Pace del Signore arrivi nella sua vita e la faccia risplendere della bellezza che le è propria e che è comune a tutte le vite che il Signore ha concesso. Si tratta di pregare e immaginare mentre siamo in un atteggiamento devoto come già tutto risolto, con la nostra amica in Pace  e il fratello che ha sbagliato nel pentimento per quello che ha fatto.
Sono certo che questa sia la strada più giusta e, in ultimo, ma non per importanza, ti suggerisco di avvicinarti quotidianamente all’Eucarestia. Una volta il compianto don Oronzo mi disse che fare Comunione equivaleva a fare il pieno di energia, esattamente come il caso delle automobili che hanno necessità di fare rifornimento di carburante per poter continuare il viaggio. Probabilmente ti sarà capitato di sentire dire queste cose a don Oronzo, ecco io te le restituisco sperando che ti possano essere di una qualche utilità,
Spero che queste mie parole ti siano risultate di qualche conforto e ti saluto con tutto l’affetto di cui sono capace.

Antonio Bruno

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