La spada uccide, ma non è necessario che sia brandita da una mente adirata.


Per difendermi in alcune circostanze ho bisogno di commettere un atto violento, che è contrario alla mia filosofia spirituale. Voglio farlo senza avere pensieri violenti. Ciò è nelle mie possibilità perché le mie emozioni sono integrate ed ho un accesso controllato alle emozioni. L’altra cosa che mi accade è che le emozioni non invadono i miei schemi di pensiero.
Il concetto generale che applico è il seguente: la spada uccide, ma non è necessario che sia brandita da una mente adirata.
Se mentre sto facendo ciò che è necessario per ridurre all’impotenza un individuo violento quest’ultimo, con parole o con azioni, agisce parlando o con gesti che fanno prendere il sopravvento nella mia mente alla rabbia e all’odio, io devo abbassare lo sguardo e andarmene. Sarebbe sbagliato per me ridurre all’impotenza quell’individuo violento mentre sono in quello stato.
Si tratta in definitiva di essere nell’unità tra spirito, mente e corpo e quindi nella pace anche nel mentre sono intento a un atto violento necessario per difendermi.

Antonio Bruno

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