Aspettando Te Sotto il Sole di Riccione (racconto)


Aspettando Te Sotto il Sole di Riccione

L'estate a Riccione ha sempre un sapore diverso. Sembra che il sole brilli con un'intensità speciale, come se fosse più vicino alla terra, quasi a volerla sfiorare. Le giornate si allungano, i tramonti si accendono di colori che ti restano negli occhi anche quando li chiudi per dormire. C'è qualcosa di magico nell'aria, una frenesia leggera che ti entra sotto pelle, una voglia di vivere e di essere che si riflette in ogni singolo granello di sabbia. È qui, tra gli ombrelloni e le onde del mare, che ti ho vista per la prima volta.

Non è così che mi ha colpito di te. Forse il modo in cui ridevi, con quella risata che sembrava sgorgare dal cuore e che illuminava tutto intorno. O magari era il tuo sguardo, quegli occhi che sembravano sapere tutto di me, anche se non ci eravamo mai davvero parlati. Ci siamo incontrati solo in mezzo alla gente, nei bar affollati della sera, tra i balli sulla spiaggia, tra un mojito e l'altro. Sempre circondati da amici, risate e musica. Eppure, ogni volta che i nostri sguardi si incrociavano, il mondo sembrava svanire per un istante, lasciandoci soli, in una bolla di silenzio.

Da quel giorno, ti ho vista passare tante volte, sempre circondato da persone, come una musa inconsapevole che attira sguardi senza rendersene conto. Ogni volta il mio cuore faceva un salto, eppure non ho mai trovato il coraggio di avvicinarmi, di rompere quella barriera invisibile che ci teneva distanti. Forse è il mio ego, mi dicevo. Forse è solo il desiderio di qualcosa che non posso avere. Ma poi, quando pensavo di averti scacciata dalla mente, eccoti lì, come un pensiero insistente, un'ispirazione che non se ne va.

L'estate ha visto passare tante donne. Belle, con corpi che ostentavano le loro forme sotto il sole, come opere d'arte in esposizione. Ma nessuna di loro mi è rimasta impressa. Sono come comparse in un film, presenze sfocate che non riescono a catturare la mia attenzione. E tu, che ho visto una sola volta, continui a tornare, come un ritornello che non riesco a smettere di cantare.

Anelo di vederti, di sentire il tuo profumo, di baciarti. Il desiderio si fa sempre più forte, una corrente sotterranea che mi spinge verso di te. Eppure, rimando immobile, aspettando un segno. Il primo passo, penso, lo devi fare tu. Forse è una scusa, un alibi per la mia paura di espormi, di rischiare. Ma so che se mi guardassi in quel modo ancora una volta, se solo mi sorridessi come hai fatto quel giorno, non potrei fare a meno di avvicinarmi.

La notte cala su Riccione, e le luci dei locali iniziano a brillare come stelle sulla terra. Il suono delle onde si mescola alla musica, e l'aria è carica di aspettative. Io sono qui, in un angolo della spiaggia, con gli occhi fissi sull'orizzonte, sperando di vederti comparire. Forse è solo un gioco del destino, forse ci sono troppe persone, troppi ostacoli tra noi. Ma il pensiero di te mi tiene sveglio, un'eco che risuona nel cuore, un desiderio che brucia come il sole di Riccione.

Aspetterò. Fino a quando non sarai tu a fare quel passo verso di me.

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