"Quel Sorriso che Aspettavo" (racconto)

 "Quel Sorriso che Aspettavo"



Finalmente. Mi sono chiesto se qualcosa ti potesse avere offeso, sai, sei una donna sensibile e magari ho fatto qualcosa senza rendermene conto, qualcosa che ti ha allontanato da me. Non so, a volte sono così preso dai miei pensieri, dalle mie piccole abitudini, che forse dimentico di guardarti davvero.


Ti ho aspettata tanto. Non lo dico così per dire, intendo proprio che ogni giorno, ogni ora, ogni istante era un’occasione per ripensare a te. Mi immaginavo la tua voce, quel tuo modo di parlare con calma, come se avessi sempre un segreto da svelare. E nel silenzio di quei giorni in cui non ti sentivo, in cui sembrava che tu fossi sparita, ho cominciato a chiedermi se ti mancassi. Se, anche per te, fosse strano non avere più i nostri messaggi, le nostre chiacchierate infinite. Mi ripetevo che forse stavi bene così, che eri solo in un momento tutto tuo, e che presto saresti tornata. Ma c'era sempre quella voce nella testa che sussurrava il contrario.


Poi oggi, finalmente, sei arrivata. Non sai quante volte ho immaginato questo momento, ma non era mai così perfetto. Non era mai così semplice, eppure così carico di significato. Il tuo sorriso mi ha detto tutto. Non servivano parole, non c'erano spiegazioni da dare o scuse da inventare. Sei tornata, e in quell'attimo ho capito che ti piaccio ancora, che non ti ho perso. Mi hai fatto sentire vivo di nuovo.


Mi sei mancata, sai? Non te lo dirò guardandoti negli occhi, forse lo capirai quando meno te lo aspetti. Magari sarà in un abbraccio, uno di quelli che arriva improvviso e ti stringe forte, come se avessi paura di lasciarti andare via di nuovo. Ma te lo dico adesso, qui, nella mia testa: sei mancata al mio cuore, alla mia quotidianità, alla mia vita che senza di te sembra sempre un po’ più vuota.


Siamo strani noi due, complicati. Eppure, ogni volta che torni, ogni volta che mi dai quel sorriso, sembra tutto così facile.

Antonio Bruno

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