"Modelli di Governance a Palazzo Carafa: Competizione vs. Collaborazione nella Gestione delle Commissioni Consiliari"
"Modelli di Governance a Palazzo Carafa: Competizione vs. Collaborazione nella Gestione delle Commissioni Consiliari"
La gestione e la struttura delle commissioni consiliari a Palazzo Carafa riflettono un'importante dinamica di interpretazione culturale e politica. Le scelte fatte dal Consiglio Comunale di Lecce riguardo alla composizione e alla presidenza delle commissioni possono essere viste attraverso due lenti principali: quella patriarcale e competitiva, e quella collaborativa e inclusiva.
Nella cultura patriarcale e competitiva, il ruolo di un consigliere comunale può essere interpretato in modo più dirigista e centralizzato. I consiglieri, in questo contesto, potrebbero preferire un approccio più top-down, che si avvale dell'expertise di professionisti e specialisti per garantire decisioni più autoritarie e snelle. Questo riflette un modello di leadership in cui l'accento è posto sulla competizione per il potere e sul controllo diretto delle risorse e delle decisioni. Questo approccio potrebbe essere visto nei meccanismi di selezione e nelle decisioni riguardanti le presidenze delle commissioni, dove il potere è concentrato nelle mani di pochi e le scelte sono fortemente influenzate dalle dinamiche di maggioranza.
In contrasto, una cultura della collaborazione promuove un'inclusione più ampia e una partecipazione condivisa. In questo caso, i consiglieri comunali potrebbero cercare di coinvolgere un numero maggiore di cittadini e gruppi nella formulazione delle politiche e nella decisione delle questioni amministrative. Questo approccio enfatizza il consenso e la cooperazione, con l'obiettivo di creare una governance più partecipativa e rappresentativa. Ad esempio, il fatto che il numero dei componenti delle commissioni sia stato mantenuto a 25, come sottolineato dal presidente del Consiglio, Bernardo Monticelli Cuggiò, può essere visto come un riflesso di una volontà di mantenere un ampio spazio di partecipazione, anche se questo potrebbe essere interpretato come una scelta di compromesso per bilanciare le esigenze di efficienza con quelle di inclusione.
In un'ottica di cultura della collaborazione, l'approccio inclusivo al processo decisionale e alla composizione delle commissioni può favorire una governance che cerca di riflettere e integrare una varietà di voci e prospettive, anche se questo può comportare sfide nella gestione delle differenze e nella costruzione del consenso.
In sintesi:
1. Cultura Patriarcale e Competitiva : "In una cultura patriarcale e competitiva, il potere e le decisioni sono spesso centralizzati e gestiti da un numero ristretto di individui che esercitano un controllo autoritario sulle risorse e sulle politiche".
2. Cultura Collaborativa e Inclusiva : "La cultura della collaborazione promuove un'inclusione più ampia e una partecipazione condivisa, dove il consenso e la cooperazione sono visti come essenziali per una governance efficace e rappresentativa.
Questi due modelli possono coesistere nei consigli comunali, come quello di Lecce, affrontano le sfide della governance e dell'amministrazione. La scelta tra centralizzazione e inclusione riflette non solo le priorità politiche ma anche le norme culturali e sociali che guidano le decisioni e le azioni dei rappresentanti eletti.
Antonio Bruno
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