Intervista al Dott. Antonio Bruno su maggioranze e minoranze politiche

 

Intervista al Dott. Antonio Bruno su maggioranze e minoranze politiche


Intervistatore: Buongiorno, Dott. Bruno, e grazie per essere qui con noi oggi. Vorrei iniziare chiedendole della sua opinione sul recente articolo del Prof. Gianfranco Pellegrino pubblicato sul quotidiano Domani. Lei sembra essere d'accordo con le sue considerazioni riguardo alle maggioranze e minoranze politiche. Potrebbe approfondire questo punto?

Dott. Antonio Bruno: Buongiorno e grazie per l'invito. Sì, condivido pienamente quanto scritto dal Prof. Pellegrino. Lui tocca un aspetto cruciale della politica contemporanea, ovvero il ruolo delle minoranze nel contrastare maggioranze oppressive. Personalmente, ho osservato questo fenomeno fin dagli anni '60, quando i Governi DC & Compagnia bella erano in carica, e da allora ho visto come le maggioranze, pur cambiando nel tempo, abbiano sempre cercato di soffocare i diritti delle minoranze. Questo atteggiamento è in contrasto con i valori fondamentali che io, e molte altre persone, abbiamo: libertà, uguaglianza e fraternità.

Intervistatore: Lei ha fatto riferimento alla cultura patriarcale della competizione, che ha definito dominante. In che modo questa influenza le dinamiche politiche e sociali attuali?

Dott. Antonio Bruno: La cultura della competizione di cui parlo è quella che ci spinge a vedere la politica come una guerra per il potere, dove l’obiettivo non è servire la comunità, ma vincere a ogni costo. Negli anni '80 ho partecipato attivamente alla vita politica del mio comune e ho potuto vivere in prima persona questa dinamica, fatta di lotte per bande e di esclusioni. La competizione è così feroce che i diritti delle minoranze diventano un ostacolo da rimuovere, piuttosto che qualcosa da tutelare. In questo contesto, la voce delle minoranze, come quella del Grillo Parlante in Pinocchio, viene ignorata o, peggio, eliminata.

Intervistatore: A proposito di Pinocchio, lei ha paragonato la figura del Grillo Parlante alle minoranze che tentano di difendere i loro diritti. Perché ha scelto proprio questa metafora?

Dott. Antonio Bruno: Il Grillo Parlante rappresenta quella voce morale che cerca di far ragionare Pinocchio, proprio come le minoranze cercano di portare avanti i loro diritti di fronte a una maggioranza che li ignora o li opprime. Ma, come nella storia di Collodi, quella voce viene spesso vista come fastidiosa o inutile. Nel racconto, Pinocchio uccide il Grillo con una martellata, ed è esattamente ciò che accade a chi cerca di difendere i diritti in un sistema dove prevale la competizione per il potere. Il richiamo morale e la difesa dei valori non sono ben visti in una società che si concentra solo sulla vittoria elettorale.

Intervistatore: Crede che ci sia una via d'uscita da questa cultura competitiva e patriarcale che descrive?

Dott. Antonio Bruno: Sì, ma non è facile. Come dice il Prof. Pellegrino, l’unico modo è abbandonare la vocazione maggioritaria e iniziare a considerare la politica come un argine morale, non come un semplice strumento di conquista del potere. Io stesso ho abbandonato questa mentalità in modo solitario, senza appoggiarmi a ideologie o guide esterne. È un percorso individuale, frutto di un desiderio personale di cambiare. Dobbiamo iniziare a vedere la politica come un servizio alla comunità e non una battaglia per la supremazia. Solo così possiamo coltivare una cultura della collaborazione, anziché della competizione.

Intervistatore: Lei ha accennato al Partito Democratico e alla sua partecipazione alle prossime elezioni. Cosa pensa delle loro strategie attuali?

Dott. Antonio Bruno: Mi sembra che il Partito Democratico, almeno per come si sta muovendo attualmente sotto la guida di Elly Schlein, stia preparando "truppe cammellate" per affrontare le prossime elezioni, in attesa che la minoranza degli italiani che ancora votano si stanchi del governo attuale. Tuttavia, temo che, una volta al potere, faranno esattamente ciò che fanno ora i Fratelli d’Italia: una gestione del potere che segue la stessa logica di esclusione delle minoranze. È un ciclo che si ripete da decenni, e non vedo segnali di un vero cambiamento.

Intervistatore: Come vede il futuro delle minoranze in Italia e il loro ruolo politico?

Dott. Antonio Bruno: Le minoranze dovranno continuare a fare quello che hanno sempre fatto: essere un argine morale e testimoniale contro l'abuso del potere. Anche se questo significa non conquistare mai il potere, è comunque un compito essenziale. Non dobbiamo dimenticare che la sinistra ha una lunga storia di difesa delle minoranze, e abbandonare questa vocazione significherebbe tradire le sue radici. La politica non è solo potere, è anche giustizia e difesa dei diritti, e le minoranze sono parte integrante di questo processo.

Intervistatore: Grazie per il suo tempo, Dott. Bruno. Ha qualche riflessione finale per i nostri lettori?

Dott. Antonio Bruno: Vorrei solo ribadire che chi ha a cuore i valori della libertà, uguaglianza e fraternità deve impegnarsi nella cultura della collaborazione e del dialogo. È un percorso difficile, ma è l'unico che può portarci verso una società più giusta e inclusiva.

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