Settembre per lasciarsi andare (racconto)

 


Settembre era il mese dei sogni infranti. La Fiera del Levante era l’evento che ci faceva dimenticare la scuola e i compiti, con quei film delle 10 del mattino che aspettavamo come una promessa di felicità. Ma ora... adesso settembre era solo una lunga attesa verso giorni sempre più grigi. Ti ricordi il 1973? Quando la scuola iniziò il 5 novembre? Quell'estate sembrava non finire mai, ogni giorno era una piccola vacanza, come una maratona di film felici, senza pause.

Partirono di sera, con il mare calmo e la luna che illuminava i loro volti. Lei, capelli che svolazzavano nel vento come un’eroina da film anni ‘50, lui che cercava di essere il più affascinante possibile, anche se dentro si sentiva nervoso come un adolescente al primo appuntamento. Si abbracciarono, e tutto attorno a loro scomparve. Erano soli, solo loro due, anche se sulla nave c’erano decine di persone. Si sentivano leggeri, liberi, come gabbiani che si librano in volo verso l’ignoto.

Ma poi c'era quel fiume, quella corrente impetuosa della vita. Continuavano a nuotare, bracciate dopo bracciate, ma la corrente sembrava sempre più forte, e ogni volta che si fermavano anche solo un attimo, venivano trascinati indietro. Ma poi, ecco che si fermarono davvero, stanchi, esausti... e fu lì che capirono. A volte non serve lottare contro la corrente, a volte è meglio lasciarsi trasportare e godersi il viaggio. E allora, sulla riva del fiume, videro l'alba, e con essa la serenità che avevano cercato da tempo.

Non ci siamo fatti mancare nulla. Da bambini, la vita era un continuo alternarsi di scuola, giochi e sogni. Forse, pensò, la vita vera è ancora così. Continuiamo a giocare, anche se ci dicono che lavoriamo. Perché siamo tutti bambini, dentro, e in fondo è per questo che ci divertiamo.

E poi c'era lei. Affascinante e pericolosa come un temporale estivo. Ogni volta che cercava di distrarsi, il pensiero tornava a lei. E questo era strano, perché di solito era lui a dominare i suoi pensieri. Lei era più forte. E lui non sapeva se sentirsi spaventato o emozionato all'idea di aver trovato qualcuno capace di sfidarlo.

"Saresti capace di piantare tutto e ricominciare da capo?" La domanda rimbombava nella sua mente. Una vita nuova, fatta di una scelta sola. Ma chi ha davvero il coraggio di fare una scelta così estrema? Una scelta che, in realtà, racchiude tutto. L’amore. Ma non quello sdolcinato, no, l’amore di sé, l’amore per la propria vita, per le piccole gioie quotidiane.

È la vita che ti trascina, come una corrente. Non si può controllare, non si può giudicare. Ci si può solo lasciare andare, vivere nel presente, senza farsi carico del passato o del futuro. Perché tra la partenza e l’arrivo, c’è il viaggio. Ed è quel viaggio che rende tutto affascinante.

Forse è così anche per l'amore, pensava. Non sapeva esattamente cosa spinge due persone a legarsi. Forse le risate, forse le parole, forse la complicità di chi, pian piano, si scopre a vicenda. Forse le anime sono destinate a trovarsi, prima o poi. E quando accade, non puoi far altro che lasciarti andare, proprio come in un film delle 10 del mattino alla Fiera del Levante.

Antonio Bruno

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