A proposito dell'Opera di Giancarlo Marcuccio


In C O M P O S I Z I O N I l’Artista definisce l’intento di dare espressione ai propri stati interiori attraverso i mezzi della pittura di cui protagonista principale è il colore e le sue molteplici combinazioni nella forma,
in un fitto gioco di incastri tra gli elementi. Linee, forme, colori …
C O M P O S I Z I O N I
Riformulate in una sintassi pura che assembla e unisce ogni coppia di opposti: la stasi al movimento, il segno aperto al segno chiuso, la sinuosità della linea al tratto interrotto,
le campiture omogenee, pacate, a quelle frammentate, le forme spontanee a quelle rigidamente controllate dalla geometria, alla forma-colore finita quella indefinita.
È un esercizio che lascia affiorare ogni stato dell’anima. Il colore vibra e si potenzia nel tono
emerge vigoroso nel segno sfuma in note alte cupe dolci stridenti.

C O M P O S I Z I O N I
Dalle caotiche, multiple, superfici si evidenziano in stratificazioni materiche in trapassi cromatici
contrappunti risolti in improbabili armonie.
C O M P O S I Z I O N I
Nelle quali la figura si dilegua nella rete di relazioni, in silhouettes evanescenti, effuse
ad altre generatrici di azioni inespresse: alla chiarezza del significato
egli sostituisce il gioco dell’immaginazione della sperimentazione intuitiva.
Improvvisazione, casualità del gesto, abbandono inconscio, al gusto per il ghirigoro
caratterizzano
R I F R A Z I O N I
Di elementi liberi in varie performances: motivi organici, geometrici, splash di colore
senza gerarchizzazioni si innestano alle nuances dei giochi cromatici si stagliano netti nel bianco delle superfici.
Opere in cui l’Artista ripone una fiducia nel benessere prodotto dall’avventura artistica …
Opere in cui egli insegue aspetti della natura non oggettivamente intesa, ma come luogo privilegiato, ove lo spirito e la mente, il razionale e l’irrazionale si armonizzano e
trovano nel quadro il luogo ideale per essere coscienza di vita.
Maria Grazia Martina, DENTRO E FUORI l’esperienza dialogo con l’opera, scritti inediti sull’arte, 2001 - III Dialogo con Giancarlo Marcuccio, C o m p o s i z i o n i, A. D. MXMXCIX

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Giancarlo Marcuccio, è nato a San Cesario di Lecce nel 1954.
Nel 1981 si diploma in Scenografia all’ Accademia di Belle Arti di Roma, attualmente insegna Disegno e Storia dell’Arte al Liceo Scientifico di Thiene (VI), dove vive ed opera.
I suoi interessi spaziano dalla musica alla pittura che coltiva sin dagli anni Settanta.
Nella sua produzione sono ravvisabili alcune tipologie compositive che si possono distinguere in: compenetrazioni geometrico-spaziali, dalla strutturazione geometrica delle forme che ben si accorda con le scelte cromatiche armonizzate in ritmi pacati e saturi; improvvisazioni gestuali, dalla prevalenza lineare e guizzante nelle evoluzioni spirali, concentriche, dai contrappunti sfumati nelle armonie dei toni; rifrazioni caleidoscopiche risolte in un gioco di incastri cromatici e lineari. Tuttavia esse hanno in comune l’attenzione dell’artista alla superficie spaziale che occupa interamente quasi a scongiurare il vuoto, prediligendo un’azione pittorica all over.
Nelle sue opere si avvertono gli echi delle esperienze dell’arte d’avanguardia del XX secolo, soprattutto quelle tendenze che hanno privilegiato la libertà della non rappresentazione, in uno spartito dettato dalla sensibilità dell’artista.
Solo recentemente egli ha scelto il confronto col pubblico, ma ha sempre prodotto opere, in prevalenza acrilici, per il piacere di dipingere quel “mondo interiore” che il quadro gli permette di proiettare:
“…dipingere è un momento espressivo di ritrovamento, di ricongiungimento, di riconciliazione con sé e il tutto infinito, in un dialogo intimo svelato dallo shock del colore e dai mezzi pittorici”.
Maria Grazia Martina
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Maria Grazia Martina, nata a san Cesario di Lecce, è docente di Storia dell'Arte vive e lavora nella provincia di Vicenza. Artista visiva, si occupa di scrittura, cura testi critici per autori di poesia e arte figurativa. Ha iniziato il suo percorso creativo interessandosi di critica d’arte, dapprima attraverso un originale "dialogo con l'opera" e successivamente in forma di calligramma e di prosa poetica. E’approdata alla poesia visiva mediante l'elaborazione di un personale segno calligrafico, ha realizzato Libri d’Artista intesi come OperaLibro.

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