Nei limiti, al di sotto dei limiti, o al di sopra dei limiti, la violenza resta sempre violenza.

 

Nei limiti, al di sotto dei limiti, o al di sopra dei limiti, la violenza resta sempre violenza.

Nadia Urbinati titolare della cattedra di scienze politiche alla Columbia University di New York, ha scritto un articolo pubblicato dal quotidiano DOMANI oggi 1 agosto 2023, che in sintesi afferma che chi ha conquistato IL POTERE nella guerra delle elezioni, escludendo i vinti e sottomettendo il resto della compagnia bella, debba esercitare il POTERE STESSO ENTRO CERTI LIMITI. La Prof.ssa Urbinati, per sostenere la sua tesi, richiama il discorso pronunciato dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella in occasione della tradizionale cerimonia del ventaglio con i giornalisti della stampa parlamentare, prima delle ferie estive.

Ma come LIMITIAMO IL POTERE?

I LIMITI DEL POTERE sono il livello massimo, al disopra o al disotto del quale, si verifica normalmente un determinato fenomeno.

Quale fenomeno si verifica al di sotto dei limiti del potere?

Quale fenomeno si verifica al di sopra dei limiti del potere?

Ci ho riflettuto molto. E sono giunto alla conclusione che sia al di sotto che al di sopra del potere vi è lo stesso identico FENOMENO che è la lotta competitiva opportunistica che è conseguenza della psiche del potere.

È una psiche della lotta competitiva opportunistica che non ha lo sguardo rivolto alla qualità del fare, ma all'opportunità, e con quello sguardo all'opportunità arriva la disonestà.

Perché è vero che uno deve avere una condotta tempestiva, ma in una competizione l'opportunità è negare l'altro, ed è un cieco opportunismo, perché non si ha alcuna considerazione dell'altro.

Competere è voler vincere a tutti i costi, e da lì nasce la violenza. La violenza si è installata come modo di affrontare i conflitti. Non è più la parola, il discorso, il modo di far emergere gli accordi. È come se la violenza fosse l'argomento, e la violenza non può essere ammessa in nessuno spazio. La violenza porta altra violenza.

In definitiva Nadia Urbinati e lo stesso Presidente della Repubblica affermano che i limiti del potere sono i limiti al di sopra dei quali LA VIOLENZA DEL POTERE NON E’ PIU’ SOPPORTABILE.

Ma la violenza, anche esercitata dal potere che si dà DEI LIMITI, NON E’ MAI SOPPORTABILE E MENO CHE MAI DESIDERABILE.

Avrei preferito che così come faccio io, il Presidente della Repubblica e la Prof.ssa Nadia Urbinati postulassero la democrazia che è più di un sistema politico, perché è uno stile di vita.

Ricordo a me stesso che la democrazia è un modo di vivere insieme che si basa sul rispetto reciproco e sul desiderio di stare insieme facendo ciò che si fa in collaborazione. Se non vogliamo stare insieme, se non ci rispettiamo a vicenda, non ci sarà democrazia in nessun caso. Dal momento in cui desideriamo di vivere in una democrazia scegliamo di vivere in onestà, emergeranno il rispetto reciproco e la collaborazione. Invece noi siamo in competizione, governo e opposizione, siamo in quel gioco che è sempre l'aggressione reciproca. La democrazia non c’è in questo esercizio del potere, SIA CHE ESSO SIA NEI LIMITI, OPPURE AL DI SOTTO DEI LIMITI O ANCHE AL DI SOPRA DEI LIMITI.

Non c’è LA DEMOCRAZIA, perché non si parla, NON SI FANNO DELLE CONVERSAZIONI e non si riflette.

Invito la Prof.ssa Nadia Urbinati e tutti gli scienziati delle materie che si occupano della nostra convivenza sociale, di divulgare LA DEMOCRAZIA, che come ho dimostrato NON PRATICHIAMO NEL NOSTRO PAESE, e invito soprattutto gli scienziati, nei loro studi e pubblicazioni, a distinguerla dal POTERE sia che lo stesso sia esercitato nei limiti, al di sotto dei limiti o al di sopra dei limiti; PERCHE’ L’ESERCIZIO DEL POTERE E’ SEMPRE VIOLENTO.

Buona Riflessione

DAL CLIMA Al MIGRANTI L'allergia della destra ai limiti del potere
NADIA URBINATI
pronunciate da Sergio Mattarella al Quirinale in occasione della tradizionale cerimonia del ventaglio con i giornalisti della stampa parlamentare, prima delle ferie estive Il filo conduttore dei vari temi toccati da Mattarella è stato uno sola il richiamo rivolto a chi opera nelle istituzioni a riconoscere limiti. Limiti imposti dalla scienza per quel che riguarda il clima, dalle leggi internazionali e di umanità per quel che riguarda le migrazioni, dallo stato di diritto per quel che riguarda le relazioni tra i poteri dello stato e il rispetto della libertà di stampa e di informazione. la scelta di insistere quasi scolasticamente sulla questione dei `limiti" del potere— una questione insieme costituzionale ed etico-politica —d invita a interrogarci sul carattere di questa maggioranza la cui postura mostra un'allergia spiccata all'idea che esistano limiti al proprio potere.
IL DISCORSO DI MATTARELLA ALLA CERIMONIA DEL VENTAGLIO
Clima, migranti e stampa La destra è allergica a tutti i limiti del potere
NADIA URBINATI politologo
'torniamo sulle parole pronunciate da Sergio Mattarella al Quirinale in occasione della tradizionale cerimonia del Ventaglio con i giornalisti della stampa parlamentare, prima delle ferie estive. Il filo conduttore dei vari temi toccati da Mattarella è stato uno sola il richiamo rivolto a chi opera nelle istituzioni a riconoscere limiti. Limiti imposti dalla scienza per quel che riguarda il clima, dalle leggi internazionali e di umanità per quel che riguarda le migrazioni, dallo stato di diritto per quel che riguarda le relazioni tra i poteri dello stato e il rispetto della libertà di stampa e di informazione. La scelta di insistere quasi scolasticamente sulla questione dei "limiti" del potere—una questione insieme costituzionale ed etico-politica — ci invita a interrogarci sul carattere di questa maggioranza, la cui postura mostra un'allergia spiccata all'idea che esistano limiti al proprio potere. Come se il potere venuto dalle urne (e da una specifica legge elettorale) giustifichi una prerogativa di assolutezza. Non c'è superiore o uguale autorità rispetto a quella del voto! Quasi che l'articolo 1 (uno) della Costituzione, che dichiara la sovranità popolare, non dica immediatamente che questa deve essere esercitata nei limiti stabiliti dalla Carta e dalle leggi conseguenti. Prendiamo un caso esemplare di allergia ai limiti menzionato da Mattarella Natura ecologia e ambiente Il presidente ha riservato a questo tema il secondo posto per importanza, dopo il commento sulle raccapriccianti immagini di migranti lasciati morire nel deserto tunisino, all'indomani del trattato di partenariato firmato dal governo di Tunisi con l'Italia, per "governare flussi migratori. L'emergenza climatica è stata presentata da Mattarella come parte di una più larga emergenza, che diremmo cognitiva. L'appello ad «assumere la piena consapevolezza che siamo in ritardo, l'esplicita accusa delle «tante discussioni sulla fondatezza dei rischi» e «il livello di allarme» che «appaiono sorprendenti». Come può il governo intervenire con tempestiva determinazione e prudente lungimiranza se mette in discussione la fondatezza dei rischi? La resistenza dei governanti a credere che ci sia un'emergenza climatica, nonostante i disastri continui e sempre più ravvicinati, mette il dito sulla piaga. Questo governo non ama che vengano posti limiti al potere della maggioranza
Il complotto
La scienza la ricerca le conoscenze scientifiche ci mettono a disposizione un corredo di ipotesi testate con dati e con analisi statistiche. Perché non credervi? Perché rappresentanti eletti per ragioni non di scienza ma di opinione ideologica dovrebbero rivendicare anche un'autorevolezza scientifica? Perché invece di riconoscere le conoscenze che hanno, molto spesso limitatissime, si dichiarano scettici? Perché si dicono convinti che ci sia una regia nascosta dietro questi allarmi come se la scienza sia un'arma di cospirazione? Su quali dati i politici basano queste loro idee? Sarebbe se non altro utile che i cittadini venissero messi al corrente di eventuali conoscenze che solo i politici hanno. E invece, sui siti web dei politici e dei loro fedelissimi si leggono affermazioni di scetticismo che seminano dubbi su chissà quali intenzioni malevoli ai danni del governo. Intanto, sulle TV addomesticate si oscurano le notizie e si dà spazio al dubbio che dietro la "questione climatica" esista una cabala internazionale che cerca di metter In difficoltà il Paese. Povero Paese.
Nel discorso per la cerimonia del Ventaglio un richiamo quasi didascalico del presidente Mattarella a chi opera nelle istituzioni a riconoscere i limiti

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