CHI NON È CON ME, È CONTRO DI ME

CHI NON È CON ME, È CONTRO DI ME

di Antonio Bruno

In queste sere della settimana di Natale 2021, ci sono conversazioni in piazza in cui le osservazioni di noi che siamo presenti vengono messe a confronto. Le osservazioni di questa fase concordano nella evidenza che si concretizza nell’emersione di piccoli gruppi che si sono organizzati per conquistare il POTERE consistente nella carica di Sindaco di San Cesario di Lecce.

C’è competizione tra questi gruppi che tentano di accreditare le persone che fanno parte della ristretta cerchia e, al tempo stesso, SCREDITARE le persone che fanno parte delle altre due ristrette cerchie.

A scanso di equivoci, io ritengo che i comportamenti che ho innanzi descritto siano assolutamente LEGITTIMI anche perché la legge lo consente.

La legge prevede che vengano elette cittadine e cittadini che si uniscono in liste che competono tra di loro e allo stesso tempo le cittadine e cittadini di ogni lista competono per accaparrarsi il maggior numero di preferenze possibile per occupare una sedia di Consigliera o di Consigliere Comunale.

A San Cesario di Lecce, ad oggi, 20 dicembre 2021 non c’è altro che questo.

Insisto affinché queste tre RISTRETTE CERCHIE di cittadine e cittadini vengano in Piazza Garibaldi, il largo del Palazzo ducale Marulli, per cominciare delle conversazioni finalizzate al raggiungimento di un progetto comune e quindi alle candidature di sei cittadine e sei cittadini oltre che alla designazione di una Cittadina che ricoprirà l’incarico di Sindaca o di un cittadino che ricoprirà l’incarico di Sindaco.

Uscite dalle vostre case o dalle sedi in cui vi riunite in cerchie ristrette per venire in Piazza Garibaldi, il largo del palazzo ducale Marulli, dove tutti hanno titolo per venire liberamente, senza bisogno di essere invitati o, peggio, iscritti ad Associazioni, Ordini religiosi, Sette e Partiti politici.

Qui non c’è pericolo di essere indesiderati o cacciati. In piazza sono ammesse tutte le cittadine ed i cittadini. San Cesario di Lecce ha una Popolazione di 8.275 abitanti (dati Istat 2016) e quindi ognuno di noi cittadine e cittadini siamo proprietari di UN OTTOMILADUECENTOSETTANTACINQUESIMO di beni Comuni.

In agricoltura i proprietari terrieri di grandi latifondi, dividevano la loro proprietà in unità produttive che si chiamavano MASSERIE. Il proprietario nominava UN MASSARO per l’amministrazione e gestione della MASSERIA.

Per analogia noi 8.275 abitanti di San Cesario di Lecce, per l’amministrazione e gestione dei nostri beni comuni nominiamo UNA SINDACA (per la verità mai una donna ha ricoperto sin’ora tale incarico) oppure un Sindaco.

Il Sindaco è colui il quale amministra e gestisce i beni comuni di cui NOI 8.275 CITTADINE E CITTADINI SIAMO I PROPRIETARI. In analogia con quanto accade per le MASSERIE LA SINDACA O IL SINDACO PER IL COMUNE CORRISPONDE ALLA MASSARA O AL MASSARO DELLA MASSERIA.

La massara o il massaro sono al servizio del proprietario della masseria.

Noi cittadine e cittadini di San Cesario di Lecce invece, in cuor nostro, pensiamo di essere i SERVITORI e che PER QUESTO MOTIVO DOBBIAMO ESSERE AL SERVIZIO (SOTTOMESSI) ALLA SINDACA O AL SINDACO.

Tutti lo pensiamo ma nessuno di noi è disposto a dire che pensiamo che ci sia IL PADRONE DEL PAESE.

Riflettiamoci tutti e se desidereremo di abbandonare LA NOSTRA CULTURA PATRIARCALE che distingue tra di noi CHI DOMINA E CHI SI SOTTOMETTE, VEDREMO EMERGERE LA CULTURA DELLA COLLABORAZIONE.

Oggi un amico che pure riflette tanto, è caduto nella trappola di considerare TRADITORE chi parla con tutti. Infatti secondo la cultura della competizione ci si divide IN BANDE ARMATE CHE SI FANNO LA GUERRA E CHE NON FANNO PRIGIONIERI. Non si può dialogare CON IL NEMICO.

Dicono di volere una convivenza sociale pacifica e invece si affrettano a vedere chi è con loro e chi, invece è contro di loro.

Buona riflessione a tutti

Antonio Bruno

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