È stata la mano di Dio

 

È stata la mano di Dio

di Antonio Bruno

Per un’ora e dieci minuti letteralmente ipnotizzato da un film emozionante, dalla prima all’ultima scena. Una bellissima esperienza. Cosa ho provato? Ho sentito l’emozione del benessere che deriva dalla bellezza della mia umanità, dallo splendore del Mondo che emerge da dentro di me e che viene da ciò che provai da quando nacqui sino a quando crebbi, ed ecco il mio SAN CESARIO DI LECCE TUTTA LA VITA!

Non c’è una ragione alla base del mio entusiasmo. C’è l’emozione del benessere di rivedermi in ogni istante in questo film. Sono io quello lì, sono io il Fabietto che diviene Fabio.

C’è l’abbandono dell’illusione di risolvere le proprie speranze ottenendo il coronamento dei propri desideri affidandosi al SALVATORE, Diego Armando Maradona nel caso di Sorrentino. Si l’abbandono dall’illusione dei mille altri a cui ci affidammo e che poi, ci delusero, perché il vero EROE è visibile allo specchio che usiamo per farci la barba o, nel caso delle signore, per farsi belle.

Sorrentino ha raccontato la sua storia che è la storia di ognuno di noi. E io mi ci sono tuffato dentro, con la consapevolezza dell’abbandono, quella della restanza alla ricerca di chi mi abbandonò ed infine la bellezza della libertà da quell’abbandono, della profondità dell’istante che vivo adesso, in questo luogo che è dentro di me, da cui anche volendo, non potrei fuggire nemmeno andando in capo al Mondo, perché lui starebbe sempre con me, ogni istante.

Un po’ quello che accade alle concittadine ed ai concittadini che abitano lontano da San Cesario di Lecce, che guardano Cronache, il nostro gruppo “te lu Paise ranne”.

Bellissima l'ultima scena: FABIO IN UNO SCOMPATIMENTO DI SECONDA CLASSE CHE ABBANDONA NAPOLI DIRETTO A ROMA CHE PRENDE LE CUFFIE DEL SUO walkman CHE FA ANDARE "napule e'" di Pino Daniele. Non aveva ancora lascito Napoli che già ne aveva nostalgia.....

Grazie Sorrentino!

Antonio Bruno

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