Il Prof. Raffaele Casciaro in un seminario tenuto presso le Marcelline di Lecce nel marzo del 2009

Il restauro grigio metallizzato della Madonna!
di Antonio Bruno

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Il Prof. Raffaele Casciaro in un seminario tenuto presso le Marcelline di Lecce racconta la presenza diffusa di opere d’arte in tutto il territorio della Provincia di Lecce e propone che a prendersene cura siano le comunità locali, le stesse che devono provvedere a reperire i fondi per il loro restauro, per la loro custodia e conservazione.
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Non vado spesso ad accompagnare mia figlia a scuola, non così spesso come quando andava alla scuola materna. E’ stato in una di queste visite che ho appreso la presenza del Prof. Cassiano alle Marcelline di Lecce e volevo ascoltarlo.
L’iniziativa era del FAI e la relazione doveva tenersi nella cappella dell’Istituto. Sono arrivato alla cappella piena di ragazze e ragazzi e al posto del Prof. Cassiano ho visto un giovane studioso che ho saputo essere il Prof. Raffaele Cazzato. 
In questa cornice ecco giungere la notizia della salvezza delle statue di Sant’Oronzo e Fortunato conservate nella Chiesa di Sant’Irene di Lecce (Convento dei Teatini) salvate in extremis dai tarli. Sono attribuibili ad Aniello Stellato di Napoli che nella prima metà del XVII secolo è l’autore delle statue-reliquiario a figura intera nella chiesa di Sant’Irene a Lecce, ispirati ai modelli elaborati a Napoli e sempre a Napoli nel Gesù Nuovo è conservato il suo capolavoro, L’Angelo custode ligneo.
Queste sculture si sono imposte alla fine del 600 e vengono portate in processione.
Poi c’è l’opera che il Prof. Raffaele Casciaro definisce spettacolare e che è custodita nel mio paese ovvero la Madonna del Carro. Narra la leggenda che l’ha donata un carrettiere di San Cesario di Lecce che si salva miracolosamente da un incidente mortale con il suo carretto.
Una Madonna che è su un carro e che è trascinata dagli angioletti.
Il Prof. Raffaele Casciaro continua rivelando la presenza di opere di Gaetano Patalano nel Monastero delle Benedettine di Lecce.
Rivela ciò che tutti quelli che partecipano alle processioni sanno (per la verità rimasti in pochi sic!) ovvero le statue d’argento che compaiono ai fedeli al momento della Festa Patronale, ma ci sono anche dei busti eccellenti nel museo diocesano di Gallipoli.
Introduce la grande stagione naturalistica ad opera di Vespasiano Genuino (Il crocifisso ligneo della Chiesa di S. Maria delle Grazie a Lecce in Piazza Sant’Oronzo è opera dello scultore gallipolino Vespasiano Genuino 1552-1637. Il Cristo alla Colonna al Carmine a Lecce e a Sant’Irene il Crocefisso sono sempre sue opere.)
Il Prof. Raffaele Casciaro afferma che nella Provincia di Lecce e in tutta la Puglia esiste un Patrimonio d’Arte capillare e diffuso e che ogni comunità deve recuperare fondi per restaurare il suo patrimonio artistico. Basti pensare a Nicola Fumo le cui opere possono essere ammirate a Castrignano del Capo (Lecce) e a Madrid!
Il Prof. Raffaele Casciaro ci dice anche di Placido Buffelli, uno scultore di Alessano (LE) , che patinava di bianco le sue statue per farle assomigliare al Marmo che giungerà da noi solo a fine 700.
Il Prof. Raffaele Casciaro racconta di quella statua lignea della Madonna che fu data, per il restauro del manto, a un carrozziere e quest’ultimo, utilizzando la vernice a spruzzo, lo rese di un grigio metallizzato che pareva il cofano di un AUDI! Ci fa vedere una Sant’Irene attribuita a Giovanni Battista Gallone che ha in mano la città di Lecce il cui campanile non è quello dello Zimbalo e ci ricorda che il Patrono di Lecce è stato una donna e che questa donna è stata poi semplicemente sostituita e dimenticata in favore del maschissimo Sant’Oronzo.
La Chiesa di Santa Chiara per il culto delle Clarisse che non ci sono più. Erano tutte figlie di uomini ricchi che commissionarono tutte dei busti a Gaetano Patalano uomo dell’Isola d’Ischia e autore di San Benedetto e Santa Scolastica delle Benedettine di Lecce oltre che dell’Incoronazione della Vergine a Cadice in Spagna.
La vergine ornata di tulipani. Per me il Prof. Raffaele Casciaro ha una chicca. Nel 700 c’era la mania dei tulipani, il tulipano è di origine Turca e pare che ad Amsterdam sia stato pagato un bulbo di tulipano di una varietà pregiata con una casa.
All’epoca le opere dovevano essere ornate all’estremo e quale migliore ornamento se non il preziosissimo TULIPANO?
Poi c’è un’altra iniziativa alle Marcelline e l’unico schermo del videoproiettore viene rimosso quasi durante la relazione del Prof. Raffaele Casciaro.
La relazione finisce e un anziano signore prende la parola affermando che forse il fatto che il Prof. Antonio Cassiano non sia potuto venire si è rivelato una vera e propria fortuna perché ci ha concesso di ascoltare il chiarissimo Prof. Raffaele Casciaro!

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