Fimmene, fimmene ca mparati alli piccinni “le cose te Ddiu” (donne che insegnate ai bambini dottrina al catechismo)

Cena di San Martino 1973 a casa della Signora Giuseppina Pascali (mamma di Luigi) la prima a sinistra. Poi procedendo verso destra Antonio Zuccaro detto Ziu 'Ndò; Fernando Guido detto Combi; Antonio Bruno detto lu filosufu; Cesare Bruno detto lu Braun; e Pino Ravenda detto Pinucciu. Il fotografo è Luigi Pascali

In genere sono in ombra, non sappiamo quasi nulla di loro, mi riferisco alle donne che collaborano con il parroco in parrocchia. Con una sola eccezione sin dai tempi di mio padre, lui era bambino negli gli anni 30.
Da quel tempo e forse anche da prima, erano le MESCE che indicavano “LE COSE TE DDIU”.
Mescia 'Nzina, Mescia Teresina e Mescia Cecilia.
Erano tutte nei pressi della “Chiesia” (Chiesa) Madre.
Mescia 'Nzina (Vincenza) e Mescia Teresina erano sorelle ed abitavano in Via Caponic. Mentre Mescia Cicilia (Cecilia) abitava in Via Cepolla.
L’educazione religiosa dei fanciulli era affidata a queste MESCE allora e alle tantissime catechiste (ma anche catechisti) nei nostri giorni. Punto e basta! 
Il parroco le delegava. Si ! Il parroco delegava e delega le donne. Ricordo a me stesso che l’insegnamento della dottrina che noi 60enni abbiamo avuto è derivato da quel formidabile capolavoro di sintesi che era il Catechismo di Papa Pio X. Ne volete la prova? E allora leggete la nota (*)
Comunque le donne hanno avuto un ruolo indiscusso nella vita delle Parrocchie del paese più bello del Mondo. Erano senza rivali. Gli uomini, in genere, li trovavi in piedi o seduti sulla destra entrando nella Chiesa madre e tutto finiva li. Le donne avevano la sinistra della Chiesa madre tutta per loro. Tutte con il capo coperto, da veli neri le donne adulte e con veli bianchi le bambine.
Detto tutto questo sulle donne e sulla loro partecipazione come coprotagoniste del parroco alla vita della parrocchia, il mio pensiero va a quelle donne che hanno collaborato e collaborano tutt’ora per fare della parrocchia una comunità viva e pulsante che vive in mezzo a noi.
Le donne che ricordo io agli albori della neonata seconda parrocchia di San Cesario di Lecce oltre a mia madre, Maria Ferro, Gina De Giorgi, Memè Mazzotta, Pina Pascali.
Mia madre Maria Ferro sull'Ambone della Chiesa di Sant'Antonio a San Cesario di Lecce sede della Parrocchia dove ha collaborato attivamente dal 1969  sino all'anno 2005

Le donne che organizzavano “riffe” che poi sono pesche di beneficenza, le donne a girare casa per casa per consegnare il giornale “Noi Comunità”. Sempre le donne casa dopo casa per le varie sottoscrizioni in favore delle missioni, delle vocazioni, delle famiglie povere.
Le donne del paese più bello del Mondo, sempre presenti e pressanti, protagoniste assolute e indiscusse della vita parrocchiale.
Avevano un bel rapporto con il parroco buono, con don Giuseppe Tondo, lui sempre affettuoso e presente con la sua 500 beige prima, la 126 color senape e poi la Lancia Prisma oppure Delta? 
Don Giuseppe Tondo in una gita di Pasquetta organizzata da noi ragazzi adolescenti nel 1974
Non c’è più mia madre, non posso chiederle chi fossero le decine di donne che in parrocchia davano il loro contributo. Lei se le sarebbe ricordate tutte, ne sono certo.
Voglio ricordare che tantissime donne collaboravano anche con il compianto parroco Don Oronzo Margiotta, anche nella Chiesa madre posso affermare che le donne erano l'asse portante della comunità. Non ho frequentato da giovane quella parrocchia e quindi non ne conosco i nomi, ma se qualcuno ha la bontà di farmeli sapere mi piacerebbe citarle. No, forse posso citarne una per tutte: Ivana Lettere, conosco il suo impegno per l'amicizia che mi lega a lei.
Io ne ho citate alcune, e a parte voglio ricordare Maria Faggiano più nota come Maria te Sant’Antoniu, i suoi pellegrinaggi alla volta di San Gabriele, le sue sortite in casa mia con quell’inflessione del Nord che aveva acquisito in anni di duro lavoro nella lontana Lombardia se non sbaglio a Busto Arsizio in Provincia di Varese.
Se proprio devo dire chi è stato il mio San Giovanni, ovvero chi mi ha indicato Gesù, ecco non ho dubbi: è stata mia madre e tutte le donne che collaboravano con lei. Le donne e mia madre tutto quello che hanno fatto in parrocchia, l’hanno fatto senza avere nulla in cambio se non l’intima soddisfazione e il piacere di aver fatto qualcosa per la Gloria del Signore.
Antonio Bruno


(*) dal Catechismo di Pio X

1. Chi ci ha creato?
Ci ha creato Dio.

2. Chi è Dio?
Dio é l'Essere perfettissimo, Creatore e Signore del cielo e della terra.

3. Che significa « perfettissimo » ?
Perfettissimo significa che in Dio ò ogni perfezione, senza difetto e senza limiti, ossia che Egli é potenza, sapienza e bontà infinita.

4. Che significa « Creatore » ?
Creatore significa che Dio ha fatto dal nulla tutte le cose.

5. Che significa «Signore » ?
Signore significa che Dio é padrone assoluto di tutte le cose.

6. Dio ha corpo come noi?
Dio non ha corpo, ma è purissimo spirito.

7. Dov'è Dio?
Dio é in cielo, in terra e in ogni luogo: Egli é l'Immenso.

8. Dio è sempre stato?
Dio è sempre stato e sempre sarà: Egli è l'Eterno.

9. Dio sa tutto?
Dio sa tutto, anche i nostri pensieri: Egli é l'Onnisciente

10. Dio può far tutto?
Dio può far tutto ciò che vuole: Egli é l'Onnipotente.

11. Dio può fare anche il male?
Dio non può fare il male, perché non può volerlo, essendo bontà infinita; ma lo tollera per lasciar libere le creature, sapendo poi ricavare il bene anche dal male.
12. Dio ha cura delle cose create?
Dio ha cura e provvidenza delle cose create, e le conserva e dirige tutte al proprio fine, con sapienza, bontà' e giustizia infinita.
13. Per qual fine Dio ci ha creati? _
Dio ci ha creati per conoscerlo, amarlo e servirlo in questa vita, e per goderlo poi nell'altra, in paradiso.
14. Che cos'è il paradiso?
Il paradiso è il godimento eterno di Dio, nostra felicità, e, in Lui, di ogni altro bene, senza alcun male.
15. Chi merita il paradiso?
Merita il paradiso chi è buono, ossia chi ama e serve fedelmente, Dio, e muore nella sua grazia.
16. I cattivi che non servono Dio e muoiono in peccato mortale, che cosa meritano?
I cattivi che non servono Dio e muoiono in .peccato mortale, meritano l'inferno.
17. Che cos'è l'inferno?
L'inferno è il patimento eterno della privazione di Dio, nostra felicità, e del fuoco, con ogni altro male senza alcun bene.
18. Perché Dio premia i buoni e castiga i cattivi?
Dio premia i buoni e castiga i cattivi, perché è la giustizia infinita.
19. Dio è uno solo?
Dio è uno solo, ma in tre Persone uguali e distinte, che sono la santissima Trinità.
20. Come si chiamano le tre Persone della santissima Trinità?
Le tre Persone della santissima Trinità si chiamano Padre, Fi­gliuolo e Spirito Santo.

21. Delle tre Persone della santissima Trinità si è incarnata e fatta uomo alcuna?
Delle tre Persone della santissima Trinità si è incarnata e fatta uomo la seconda, cioè il Figliuolo.

22. Come si chiama il Figliuolo di Dio fatto uomo?
Il Figliolo di Dio fatto uomo si chiama Gesù Cristo.
23. Chi è Gesù Cristo?
Gesù Cristo è la seconda Persona della santissima Trinità, cioè il Figliolo di Dio fatto uomo.

24. Gesù Cristo è Dio e uomo?
Sì, Gesù Cristo è vero Dio e vero uomo.
25. Perchè il Figliuolo di Dio si fece uomo?
Il Figliuolo di Dio si fece, uomo per salvarci, cioè per redimerci dal peccato e riacquistarci il paradiso.

26. Che fece Gesù Cristo per salvarci?
Gesù Cristo per salvarci soddisfece per i nostri peccati patendo sacrificando se stesso sulla Croce, e c'insegnò a vivere secondo Dio.

27. Per vivere secondo Dio, che cosa dobbiamo fare?

Per vivere secondo Dio, dobbiamo CREDERE LE VERITA RIVELATE da Lui e OSSERVARE I SUOI COMANDAMENTI, con l'aiuto della sua GRAZIA, che si ottiene mediante I SACRAMENTI e L'ORAZIONE.

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