Monsignor Francesco Carlà


Un uomo che proveniva da una famiglia facoltosa è “l’Arciprete ecchiu te San Cisariu” don Francesco Carlà. Io vi riferisco ciò che mi ha detto mia suocera che l’ha conosciuto quando era già vecchio. Lui pare fosse molto rispettato e temuto. Chiunque lo incontrasse per la strada si avvicinava per baciargli la mano, così come si fa adesso con il Vescovo. Aveva un nutrito numero di preti che gli erano subordinati nel Capitolo e a cui furono assegnate le moltissime Chiese del Paese. Di tutti questi preti, nel paese, si sapevano le pecche ma pare che a don Francesco Carlà nessuno attribuisse alcunché poiché era ritenuto un prete che non dava scandalo.
Aveva molte proprietà tutte donate alla Parrocchia e tra queste la Canonica di Via Roma oggi Via don Oronzo Margiotta e le Sale Parrocchiali che danno anche su Via Mazzini. Io avrei intitolato la via Roma a quest’ultimo visto che, quella che fu la sua proprietà, è divenuta bene comune.
Arciprete don Francesco Carlà

A questo proposito mi viene in soccorso la memoria di mio padre, notoriamente anticlericale. De perché mio padre fosse anticlericale ne ho scoperto anche il motivo proprio prima della sia morte che dio lo abbia in Gloria: pare che da ragazzo quando andava in parrocchia non lo proponessero mai per gli incarichi come quello di tenere l’incensiere o le candele e che gli preferissero i bambini più remissivi e ubbidienti . Mah! pace all’anima sua, mio padre la pensava così. Comunque anche mio padre, notoriamente anticlericale, criticando la mia mamma sempre intenta alla raccolta di soldi per la Parrocchia, parlava benissimo di don Francesco Carlà argomentando la sua ammirazione con le donazioni che quest’ultimo fece alla Comunità di San Cesario di Lecce e che ancor oggi appartengono alla Parrocchia e ai Parroci che sono succeduti a lui e mettendolo a confornto con i preti di adesso (del periodo degli anni 70 e 80) che invece secondo la sua opinione approfittavano della posizione di Parroco per sistemare i parenti e per acquisire proprietà. Mah, lui la pensava così. Comunque don Francesco Carlà per queste notizie frammentarie che mi sono giunte è un prete che mi è molto simpatico!
Se riuscite a raccogliere altre testimonianze sarebbe bello condividerle qui, grazie!
Tutte le squille di San Cesario
Giacomo Comiotti riferisce di un suo studio dei documenti che a San Cesario di Lecce il Parroco della Chiesa di S. Maria delle Grazie, Francesco Carlà, elenca il numero delle campane della parrocchia e delle chiese dipendenti; le campane complessivamente ammontano a 14 distribuite in 10 chiese, parrocchia compresa.
La Chiesa parrocchiale possiede 3 campane, una grande fabbricata nel 1841, una media rifusa nel 1930 e una piccola fabbricata nel 1841.
Tra le Chiese dipendenti, quella dell’Immacolata e quella dell’Addolorata, si caratterizzano per avere in dotazione 2 campane ciascuna; entrando più nel particolare le 2 dell’Immacolata fabbricate nel 1893 (quella grande) e nel 1926 (quella piccola), le 2 dell’Addolorata, delle quali una appena più piccola dell’altra, entrambe fabbricate nel 1911.
Le restanti Chiese si caratterizzano per avere 1 campana ciascuno; entrando maggiormente nel dettaglio abbiamo i seguenti dati: Chiesa di S. Elia (fabbricata nel 1861); Chiesa di S. Rocco (1926); Chiesa di S. Antonio oggi Chiesa di San salvatore (1903); Chiesa dei SS. Cuori (1882); Chiesa di S. Giovanni (1860); Chiesa dello Spirito Santo (1870); Chiesa del Cimitero (1870).
Fonte: http://loradelsalento.diocesilecce.org/la-requisizione-delle-campane-nel-salentotutte-le-squille-di-san-cesario


Luciano Foresta "Monsignor Francesco Carlà, amatissimo arciprete della nostra comunità per lunghissimi anni, “degno di essere insignito dal Papa col titolo di Prelato Domestico di Sua Santità”… (e qui gli occhi si illuminano di più e il racconto si infervora) negli anni cinquanta fu proprio Mons.Carlà a volere la costruzione della Chiesa di S.Salvatore, realizzata con la partecipazione di tutta la Comunità."( Luigi Pascali su :http://www.alambicco.com/articolo/lu-rusciu-monsignore
Capita, a volte, parlando con un conoscente che non si…
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