IL PIACERE È TUTTO MIO

 IL PIACERE È TUTTO MIO

Perché mi metto al tuo servizio? Ovvero legge di natura fino alla tomba dura - Una riflessione sul volontariato gratuito e sul lavoro retribuito

di Antonio Bruno

Se non la scrivi non diventerà mai tua mi diceva un mio caro amico. Ecco perché pubblico oggi questa mia nota sul lavoro e sul volontariato.

Spero che possa essere di una qualche utilità per le mie concittadine e concittadini.

Buon 2022 a tutti.

Nienti pe nienti ceddhri face nienti - Niente per niente nessuno fa niente: le persone fanno qualcosa per il prossimo sempre ed esclusivamente per un tornaconto.

Questo proverbio è utilizzato ogni volta che osserviamo una persona intenta a fare qualcosa che non appare legata direttamente ai membri della sua famiglia o alle sue proprietà.

Specificamente, ad esempio, se chiamiamo una persona per riparare il nostro impianto elettrico, siamo noi che otteniamo un tornaconto in conseguenza delle sue azioni sul nostro impianto elettrico. Quindi siamo noi ad avere un tornaconto dalla sua riparazione.

Ma per la LEGGE DI NATURA “Nienti pe nienti ceddhri face nienti “ l’elettricista che viene a casa nostra non riparerebbe il nostro impianto se non avesse anche un suo tornaconto. Appare evidente che l’elettricista ripara il nostro impianto elettrico perché ha il tornaconto rappresentato dal corrispettivo in danaro, in beni materiali o in riconoscenza (restiamo in obbligo con lui) che ottiene da noi e che gli fa provare una sensazione di benessere.

Per l’azione di una persona che fa ottenere un tornaconto a sé stesso, od a una persona diversa da lui, azione che tutti concordemente definiamo LAVORO, il compenso che le viene riconosciuto (IL TORNACONTO) è unanimemente ritenuto LEGITTIMO.

Può accadere di non ritenere congruo l’ammontare del compenso, ma mai che non sia legittimo chiedere un compenso per un lavoro che una persona ha svolto in favore di terze persone.

In definitiva quando osserviamo una squadra di operai che sta scavando delle trincee lungo la strada pubblica per stendere un cavo elettrico, noi sappiamo che le persone della squadra stanno lavorando per farci ottenere energia elettrica e a loro volta per ottenere per sé stessi il compenso rappresentato dal salario.

È tutto chiaro, trasparente e alla luce del sole.

Un'altra evidenza è che fare qualcosa per un’altra persona costa fatica e tale circostanza non rende attraente il lavoro, al più può essere vissuto con indifferenza ma più spesso con disagio.

Ci viene in soccorso la famosa citazione di Confucio “Scegli il lavoro che ami e non lavorerai mai, neanche per un giorno in tutta la tua vita”.

Se ami fare quell’azione che fai in favore di te stesso o di altri, ciò stesso ha la conseguenza di fare emergere da dentro di te UNA EMOZIONE CHE TI DA PIACERE e come noto NOI TUTTI CERCHIAMO CIO’ CHE FA EMERGERE DA DENTRO DI NOI IL PIACERE.

Ne consegue che se ci mettiamo al servizio di altri possiamo osservare che emerge da dentro noi stessi la fatica di farlo o il piacere di farlo.

In definitiva se nel fare un lavoro provo il disagio della fatica, posso continuare a fare quel lavoro per la necessità del guadagno, ma certamente cercherò un altro lavoro che mi dia, invece, piacere oltre che una congrua e soddisfacente remunerazione.

A San Cesario di Lecce ci sono altre attività in favore di sé stessi e degli altri a cui ci si può candidare per poterne ottenere la responsabilità, queste attività sono quelle di Sindaco, Consigliere Comunale e di Presidente o Consigliere di un qualche sodalizio senza fini di lucro.

Anche in questo caso osserviamo persone intente a fare qualcosa che non appare legata direttamente ai membri della loro famiglia o alle loro proprietà. Ed anche in questo caso vale LA LEGGE DI NATURA (Nienti pe nienti ceddhri face nienti), che dà la spiegazione al nostro comportamento di candidarci; in buona sostanza, siamo motivati nel fare queste attività, PERCHE’ IN CONSEGUENZA DEL FARLE PROVIAMO PIACERE.

Ma se per quanto riguarda il lavoro si ritiene legittimo che il lavoratore abbia un corrispettivo in danaro o in beni materiali congruo, INVECE per le ATTIVITA’ CONSEGUENZA DELLE RESPONSABILITA’ di Sindaco, Consigliere Comunale e di Presidente o Consigliere di un qualche sodalizio, le cittadine ed i cittadini di San Cesario di Lecce RITENGONO CHE NON SIA LEGITTIMO - DARE ALLE CITTADINE ED AI CITTADINI PRESCELTI CON LE ELEZIONI - OPPURE PRESCELTI DAI SOCI NEL CASO DEI SODALIZI COME AD ESEMPIO LA SOCIETA’ OPERAIA - UN CORRISPETTIVO IN DANARO E BENI MATERIALI.

Analizzando gli esiti delle elezioni di questi ultimi 100 anni ho potuto osservare che le cittadine ed i cittadini potrebbero aver votato, così come votarono, per le emozioni che potrebbero aver provato nei confronti di chi a loro parere dovesse aver ottenuto la sua fortuna personale e la fortuna dei suoi familiari in conseguenza della responsabilità affidatagli dalle cittadine e dai cittadini di San Cesario di Lecce con le elezioni comunali oppure da quelle ottenute dai soci delle Associazioni.

Tali emozioni potrebbero essere state la causa della mancata riconferma di queste cittadine o cittadini. E se ciò fosse dimostrabile, allora le cittadine ed i cittadini avrebbero votato in favore di qualunque altra candidata o candidato purché non fosse tra quelli che, a loro dire, avessero già ottenuto un successo personale o dei loro familiari attribuibile alla loro responsabilità affidatagli con le elezioni.

Ne consegue che chi desiderasse candidarsi alle prossime elezioni della primavera o estate del 2022 a una di queste cariche, dovrebbe farlo per il solo piacere di farlo, accettando di buon grado anche il fatto che i cittadini potrebbero non affidare a lei od a lui la responsabilità preferendo altre cittadine e cittadini.

Ma se dovesse accadere di essere le prescelte od i prescelti delle cittadine o dei cittadini, si dovrebbe svolgere ciò che comporta l’aver accettato tale responsabilità per il solo piacere di svolgerla, senza altro tornaconto se non questo piacere stesso.

Ecco perché le cittadine ed i cittadini di San Cesario di Lecce desiderano che le prescelte ed i prescelti attraverso le elezioni comunali e dei prescelti dai soci come presidenti delle associazioni, svolgano i compiti che derivano da tale responsabilità, per il solo piacere di svolgerli ed ottenendo come tornaconto appunto questo piacere stesso.

In definitiva l’unico tornaconto ritenuto legittimo dalle cittadine e dai cittadini di San Cesario di Lecce per le attività di Sindaco, Consigliere, Presidente di sodalizio, è IL PIACERE DI FARE LE ATTIVITA’ CHE SONO CONSEGUENZA DELLA RESPONSABILITA’ DI SINDACO AFFIDATA ALLA CANDIDATA O AL CANDIDATO PER IL SOLO PIACERE DI FARLE. Così anche per le altre responsabilità di cui ho scritto.

Tale riconoscimento di legittimità al tornaconto del piacere di fare l’attività per il solo piacere di fare l’attività vale anche per le PRESIDENZE E TUTTE LE ALTRE RESPONSABILITA’ CHE IL PARROCO AFFIDA ALLE FEDELI OD AI FEDELI.

Resta da spiegare quale sia IL PIACERE che prova una cittadina o un cittadino che, invece di ritenersi il destinatario attraverso le elezioni dell’affidamento di una responsabilità, sia convinta o convinto di AVER LOTTATO CONTRO ALTRE CANDIDATE E CANDIDATI BATTENDOLI - IN QUANTO LE CITTADINE ED I CITTADINI DI SAN CESARIO DI LECCE GLI HANNO DATO IL POTERE.

Anche per le cittadine ed i cittadini candidati alle elezioni o incaricati come Presidenti di sodalizi, che NON PROVANO IL PIACERE DI FARE LE ATTIVITA’ CONSEGUENTI ALLA RESPONSABILITA’ AFFIDATA - PER IL SOLO PIACERE DI FARLE - vale LA LEGGE DI NATURA (Nienti pe nienti ceddhri face nienti), che dà la spiegazione al nostro comportamento di candidarci perché SPERIAMO DI OTTENERE PIACERE.

Ma di quale piacere si tratta?

Nelle conversazioni di questi lunghissimi anni, ho accertato che la stragrande maggioranza delle cittadine e dei cittadini di San Cesario di Lecce, ritiene che IL PIACERE che motiva le candidate ed i candidati, sia quello stesso che motiva le lavoratrici ed i lavoratori ovvero che il tornaconto sia rappresentato dal corrispettivo in danaro, in beni materiali o in riconoscenza (restiamo in obbligo con loro) che queste cittadine e cittadini OTTERREBBERO NEL CASO VINCESSERO LE ELEZIONI CONQUISTANDO IL POTERE – IN DEFINITIVA I CORRISPETTIVI IN DANARO, BENI MATERIALI E RICONOSCENZA FAREBBE PROVARE A LORO PIACERE.

A conferma di questa credenza popolare come spiegazione del perché una cittadina o un cittadino si candidi alle elezioni o accetti l’incarico di Presidente di un qualunque sodalizio, circola una storia in paese. Pare che un nostro compaesano, incontrandosi con un suo amico che aveva fatto il Sindaco in un Comune della Basilicata, gli abbia chiesto che cosa gli avesse lasciato questa esperienza. Ebbene questo suo amico rispose dicendo che aveva ottenuto UNA BELLA TOMBA DI FAMIGLIA. Il nostro compaesano sorpreso chiese come mai avesse avuto questa tomba e il suo amico ex Sindaco gli rispose: “tannu quiddrhu tianu”.

Le mie osservazioni mi hanno fatto riflettere e sono giunto alla conclusione che, la credenza popolare secondo cui ci si candida alle elezioni Comunali o si accetta l’incarico di Presidente di un sodalizio, per ottenere benefici economici o incarichi per se e per i familiari, se informa alcune candidate e candidati e non altri che sono motivati da ideali, risulta abbandonata una volta che queste cittadine e cittadini ABBIANO OTTENUTO IL POTERE. Anche alcune cittadine e cittadini motivate o motivati da ideali, ho osservato in questi anni che possono abbandonare questi ideali stessi una volta che queste cittadine e cittadini ABBIANO OTTENUTO IL POTERE.

Ma se le mie osservazioni mi hanno fatto accertare che accade che alcune prescelte e alcuni prescelti con le elezioni - UNA VOLTA CHE SI CONVINCONO DI AVER CONQUISTATO IL POTERE – non ottengono come tornaconto IL PIACERE che deriva dal corrispettivo in danaro, in beni materiali o in riconoscenza, resta da capire DA COSA SIA RAPPRESENTATO per le cittadine ed i cittadini che si sentono PADRONE E PADRONI DEL PAESE IL TORNACONTO INVOCATO DALLA LEGGE DI NATURA (Nienti pe nienti ceddhri face nienti).

Le mie osservazioni mi hanno fatto riflettere che, una volta che queste cittadine e cittadini non ritengano che siano stati prescelti per affidare loro una responsabilità, ma che invece SONO I DOMINATORI CHE ESERCITANO IL POTERE CHE HANNO CONQUISTATO, COMINCIANO A PROVARE IL PIACERE DI ESSERE SERVITI.

Questo piacere deriva dall’avere a disposizione le cittadine e cittadini che, invece di considerarsi loro pari, si sottomettono e si mettono a fare o i codini che riempiono di LODI L’ECCELLENZA SINDACO, o a fare doni all’eccellenza Sindaco, oppure a mettersi a fare servizi per lui, ad esempio con l’attività di delatori riportando le voci di piazza e tutto quello che può caratterizzare IL SERVIRE IL POTENTE SINDACO.

Tutta questa attività di adulazione e servizio ha come conseguenza che, il Sindaco e le altre cittadine e cittadini che si trovano in una posizione similare, provino l’intenso e inebriante PIACERE DI ESSERE SERVITI.

Ma come posso affermare che ESSERE SERVITI DIA PIACERE? Mi viene in soccorso il celeberrimo proverbio siciliano “Cumannari è megghiu di futtiri” (e che ricorre anche nella variante "cumannari è meggiu ca futtiri", dove il "ca" è il 'che' comparativo: ergo, 'comandare è meglio di [o che] fottere').

"Futtiri" in siciliano è pretta derivazione latina da 'futuo' che il Dizionario della lingua latina Bianchi-Lelli rende con un pudico "avere rapporti carnali con una donna", mentre cita Catullo e Marziale che lo usano sempre in contesti per niente pudichi.

Tale piacere da dipendenza. Le cittadine ed i cittadini che conquistano IL POTERE, per ottenere di provare piacere sono disposti a tutto e, conseguentemente, a essere schiavi delle cittadine e cittadini per ottenerne in cambio adulazioni e servizi.

Rimane in ultimo da capire DA COSA SIA RAPPRESENTATO per le cittadine ed i cittadini che si SOTTOMETTONO ALLE PADRONE E PADRONI DEL PAESE IL TORNACONTO INVOCATO DALLA LEGGE DI NATURA (Nienti pe nienti ceddhri face nienti).

Le cittadine ed i cittadini si sottomettono ad altre concittadine e concittadini loro pari CHE PENSANO DI ESSERE LE PADRONE O I PADRONI DEL PAESE per gli stessi motivi che li portano ad andare a lavorare.

Si applica la stessa logica del tornaconto del lavoratore e quindi le cittadine e cittadine sottomesse erogano prestazioni di adulazioni e servizi in cambio delle quali provano IL PIACERE che deriva dall’ottenere il corrispettivo in danaro, in beni materiali o in riconoscenza.

E guai se quel corrispettivo IL PADRONE DEL PAESE non lo facesse avere alla concittadina o concittadino sottomesso! Le cittadine e cittadini sottomessi chiedono anche più volte; erogano adulazioni e servizi per molto tempo, nella speranza di ottenere. Ma una volta che il corrispettivo non arrivasse oppure arrivasse a qualche altra cittadina o cittadino, la reazione sarebbe di una ferocia e violenza senza limiti.

Alcuni potrebbero osservare, a ragione, che non tutte le concittadine ed i concittadini che si sottomettono lo fanno per un corrispettivo economico.

È vero!

Quindi se non è per denaro, DA COSA È RAPPRESENTATO per le cittadine ed i cittadini che si SOTTOMETTONO ALLE PADRONE E PADRONI DEL PAESE IL TORNACONTO INVOCATO DALLA LEGGE DI NATURA (Nienti pe nienti ceddhri face nienti)?

La cittadina o cittadino che adula o serve IL PADRONE DEL PAESE ha il tornaconto di un riconoscimento sociale perché accreditato DAL PADRONE che, per il solo fatto di accogliere QUESTE CONCITTADINE E QUESTI CONCITTADINI SOTTOMESSI NEL SUO CERCHIO MAGICO, li accredita come bravi professionisti, bravi artisti e bravissimi intellettuali.

In conclusione ho dimostrato che LA LEGGE DI NATURA (Nienti pe nienti ceddhri face nienti) È UNIVERSALE, ovvero applicabile a tutti i casi in cui una cittadina o un cittadino è intento a fare qualcosa che non appare legata direttamente ai membri della sua famiglia o alle sue proprietà.

Antonio Bruno

Perché mi metto al tuo servizio? Ovvero legge di natura fino alla tomba dura - Una riflessione sul volontariato gratuito e sul lavoro retribuito

di Antonio Bruno

Se non la scrivi non diventerà mai tua mi diceva un mio caro amico. Ecco perché pubblico oggi questa mia nota sul lavoro e sul volontariato.

Spero che possa essere di una qualche utilità per le mie concittadine e concittadini.

Buon 2022 a tutti.

Nienti pe nienti ceddhri face nienti - Niente per niente nessuno fa niente: le persone fanno qualcosa per il prossimo sempre ed esclusivamente per un tornaconto.

Questo proverbio è utilizzato ogni volta che osserviamo una persona intenta a fare qualcosa che non appare legata direttamente ai membri della sua famiglia o alle sue proprietà.

Specificamente, ad esempio, se chiamiamo una persona per riparare il nostro impianto elettrico, siamo noi che otteniamo un tornaconto in conseguenza delle sue azioni sul nostro impianto elettrico. Quindi siamo noi ad avere un tornaconto dalla sua riparazione.

Ma per la LEGGE DI NATURA “Nienti pe nienti ceddhri face nienti “ l’elettricista che viene a casa nostra non riparerebbe il nostro impianto se non avesse anche un suo tornaconto. Appare evidente che l’elettricista ripara il nostro impianto elettrico perché ha il tornaconto rappresentato dal corrispettivo in danaro, in beni materiali o in riconoscenza (restiamo in obbligo con lui) che ottiene da noi e che gli fa provare una sensazione di benessere.

Per l’azione di una persona che fa ottenere un tornaconto a sé stesso, od a una persona diversa da lui, azione che tutti concordemente definiamo LAVORO, il compenso che le viene riconosciuto (IL TORNACONTO) è unanimemente ritenuto LEGITTIMO.

Può accadere di non ritenere congruo l’ammontare del compenso, ma mai che non sia legittimo chiedere un compenso per un lavoro che una persona ha svolto in favore di terze persone.

In definitiva quando osserviamo una squadra di operai che sta scavando delle trincee lungo la strada pubblica per stendere un cavo elettrico, noi sappiamo che le persone della squadra stanno lavorando per farci ottenere energia elettrica e a loro volta per ottenere per sé stessi il compenso rappresentato dal salario.

È tutto chiaro, trasparente e alla luce del sole.

Un'altra evidenza è che fare qualcosa per un’altra persona costa fatica e tale circostanza non rende attraente il lavoro, al più può essere vissuto con indifferenza ma più spesso con disagio.

Ci viene in soccorso la famosa citazione di Confucio “Scegli il lavoro che ami e non lavorerai mai, neanche per un giorno in tutta la tua vita”.

Se ami fare quell’azione che fai in favore di te stesso o di altri, ciò stesso ha la conseguenza di fare emergere da dentro di te UNA EMOZIONE CHE TI DA PIACERE e come noto NOI TUTTI CERCHIAMO CIO’ CHE FA EMERGERE DA DENTRO DI NOI IL PIACERE.

Ne consegue che se ci mettiamo al servizio di altri possiamo osservare che emerge da dentro noi stessi la fatica di farlo o il piacere di farlo.

In definitiva se nel fare un lavoro provo il disagio della fatica, posso continuare a fare quel lavoro per la necessità del guadagno, ma certamente cercherò un altro lavoro che mi dia, invece, piacere oltre che una congrua e soddisfacente remunerazione.

A San Cesario di Lecce ci sono altre attività in favore di sé stessi e degli altri a cui ci si può candidare per poterne ottenere la responsabilità, queste attività sono quelle di Sindaco, Consigliere Comunale e di Presidente o Consigliere di un qualche sodalizio senza fini di lucro.

Anche in questo caso osserviamo persone intente a fare qualcosa che non appare legata direttamente ai membri della loro famiglia o alle loro proprietà. Ed anche in questo caso vale LA LEGGE DI NATURA (Nienti pe nienti ceddhri face nienti), che dà la spiegazione al nostro comportamento di candidarci; in buona sostanza, siamo motivati nel fare queste attività, PERCHE’ IN CONSEGUENZA DEL FARLE PROVIAMO PIACERE.

Ma se per quanto riguarda il lavoro si ritiene legittimo che il lavoratore abbia un corrispettivo in danaro o in beni materiali congruo, INVECE per le ATTIVITA’ CONSEGUENZA DELLE RESPONSABILITA’ di Sindaco, Consigliere Comunale e di Presidente o Consigliere di un qualche sodalizio, le cittadine ed i cittadini di San Cesario di Lecce RITENGONO CHE NON SIA LEGITTIMO - DARE ALLE CITTADINE ED AI CITTADINI PRESCELTI CON LE ELEZIONI - OPPURE PRESCELTI DAI SOCI NEL CASO DEI SODALIZI COME AD ESEMPIO LA SOCIETA’ OPERAIA - UN CORRISPETTIVO IN DANARO E BENI MATERIALI.

Analizzando gli esiti delle elezioni di questi ultimi 100 anni ho potuto osservare che le cittadine ed i cittadini potrebbero aver votato, così come votarono, per le emozioni che potrebbero aver provato nei confronti di chi a loro parere dovesse aver ottenuto la sua fortuna personale e la fortuna dei suoi familiari in conseguenza della responsabilità affidatagli dalle cittadine e dai cittadini di San Cesario di Lecce con le elezioni comunali oppure da quelle ottenute dai soci delle Associazioni.

Tali emozioni potrebbero essere state la causa della mancata riconferma di queste cittadine o cittadini. E se ciò fosse dimostrabile, allora le cittadine ed i cittadini avrebbero votato in favore di qualunque altra candidata o candidato purché non fosse tra quelli che, a loro dire, avessero già ottenuto un successo personale o dei loro familiari attribuibile alla loro responsabilità affidatagli con le elezioni.

Ne consegue che chi desiderasse candidarsi alle prossime elezioni della primavera o estate del 2022 a una di queste cariche, dovrebbe farlo per il solo piacere di farlo, accettando di buon grado anche il fatto che i cittadini potrebbero non affidare a lei od a lui la responsabilità preferendo altre cittadine e cittadini.

Ma se dovesse accadere di essere le prescelte od i prescelti delle cittadine o dei cittadini, si dovrebbe svolgere ciò che comporta l’aver accettato tale responsabilità per il solo piacere di svolgerla, senza altro tornaconto se non questo piacere stesso.

Ecco perché le cittadine ed i cittadini di San Cesario di Lecce desiderano che le prescelte ed i prescelti attraverso le elezioni comunali e dei prescelti dai soci come presidenti delle associazioni, svolgano i compiti che derivano da tale responsabilità, per il solo piacere di svolgerli ed ottenendo come tornaconto appunto questo piacere stesso.

In definitiva l’unico tornaconto ritenuto legittimo dalle cittadine e dai cittadini di San Cesario di Lecce per le attività di Sindaco, Consigliere, Presidente di sodalizio, è IL PIACERE DI FARE LE ATTIVITA’ CHE SONO CONSEGUENZA DELLA RESPONSABILITA’ DI SINDACO AFFIDATA ALLA CANDIDATA O AL CANDIDATO PER IL SOLO PIACERE DI FARLE. Così anche per le altre responsabilità di cui ho scritto.

Tale riconoscimento di legittimità al tornaconto del piacere di fare l’attività per il solo piacere di fare l’attività vale anche per le PRESIDENZE E TUTTE LE ALTRE RESPONSABILITA’ CHE IL PARROCO AFFIDA ALLE FEDELI OD AI FEDELI.

Resta da spiegare quale sia IL PIACERE che prova una cittadina o un cittadino che, invece di ritenersi il destinatario attraverso le elezioni dell’affidamento di una responsabilità, sia convinta o convinto di AVER LOTTATO CONTRO ALTRE CANDIDATE E CANDIDATI BATTENDOLI - IN QUANTO LE CITTADINE ED I CITTADINI DI SAN CESARIO DI LECCE GLI HANNO DATO IL POTERE.

Anche per le cittadine ed i cittadini candidati alle elezioni o incaricati come Presidenti di sodalizi, che NON PROVANO IL PIACERE DI FARE LE ATTIVITA’ CONSEGUENTI ALLA RESPONSABILITA’ AFFIDATA - PER IL SOLO PIACERE DI FARLE - vale LA LEGGE DI NATURA (Nienti pe nienti ceddhri face nienti), che dà la spiegazione al nostro comportamento di candidarci perché SPERIAMO DI OTTENERE PIACERE.

Ma di quale piacere si tratta?

Nelle conversazioni di questi lunghissimi anni, ho accertato che la stragrande maggioranza delle cittadine e dei cittadini di San Cesario di Lecce, ritiene che IL PIACERE che motiva le candidate ed i candidati, sia quello stesso che motiva le lavoratrici ed i lavoratori ovvero che il tornaconto sia rappresentato dal corrispettivo in danaro, in beni materiali o in riconoscenza (restiamo in obbligo con loro) che queste cittadine e cittadini OTTERREBBERO NEL CASO VINCESSERO LE ELEZIONI CONQUISTANDO IL POTERE – IN DEFINITIVA I CORRISPETTIVI IN DANARO, BENI MATERIALI E RICONOSCENZA FAREBBE PROVARE A LORO PIACERE.

A conferma di questa credenza popolare come spiegazione del perché una cittadina o un cittadino si candidi alle elezioni o accetti l’incarico di Presidente di un qualunque sodalizio, circola una storia in paese. Pare che un nostro compaesano, incontrandosi con un suo amico che aveva fatto il Sindaco in un Comune della Basilicata, gli abbia chiesto che cosa gli avesse lasciato questa esperienza. Ebbene questo suo amico rispose dicendo che aveva ottenuto UNA BELLA TOMBA DI FAMIGLIA. Il nostro compaesano sorpreso chiese come mai avesse avuto questa tomba e il suo amico ex Sindaco gli rispose: “tannu quiddrhu tianu”.

Le mie osservazioni mi hanno fatto riflettere e sono giunto alla conclusione che, la credenza popolare secondo cui ci si candida alle elezioni Comunali o si accetta l’incarico di Presidente di un sodalizio, per ottenere benefici economici o incarichi per se e per i familiari, se informa alcune candidate e candidati e non altri che sono motivati da ideali, risulta abbandonata una volta che queste cittadine e cittadini ABBIANO OTTENUTO IL POTERE. Anche alcune cittadine e cittadini motivate o motivati da ideali, ho osservato in questi anni che possono abbandonare questi ideali stessi una volta che queste cittadine e cittadini ABBIANO OTTENUTO IL POTERE.

Ma se le mie osservazioni mi hanno fatto accertare che accade che alcune prescelte e alcuni prescelti con le elezioni - UNA VOLTA CHE SI CONVINCONO DI AVER CONQUISTATO IL POTERE – non ottengono come tornaconto IL PIACERE che deriva dal corrispettivo in danaro, in beni materiali o in riconoscenza, resta da capire DA COSA SIA RAPPRESENTATO per le cittadine ed i cittadini che si sentono PADRONE E PADRONI DEL PAESE IL TORNACONTO INVOCATO DALLA LEGGE DI NATURA (Nienti pe nienti ceddhri face nienti).

Le mie osservazioni mi hanno fatto riflettere che, una volta che queste cittadine e cittadini non ritengano che siano stati prescelti per affidare loro una responsabilità, ma che invece SONO I DOMINATORI CHE ESERCITANO IL POTERE CHE HANNO CONQUISTATO, COMINCIANO A PROVARE IL PIACERE DI ESSERE SERVITI.

Questo piacere deriva dall’avere a disposizione le cittadine e cittadini che, invece di considerarsi loro pari, si sottomettono e si mettono a fare o i codini che riempiono di LODI L’ECCELLENZA SINDACO, o a fare doni all’eccellenza Sindaco, oppure a mettersi a fare servizi per lui, ad esempio con l’attività di delatori riportando le voci di piazza e tutto quello che può caratterizzare IL SERVIRE IL POTENTE SINDACO.

Tutta questa attività di adulazione e servizio ha come conseguenza che, il Sindaco e le altre cittadine e cittadini che si trovano in una posizione similare, provino l’intenso e inebriante PIACERE DI ESSERE SERVITI.

Ma come posso affermare che ESSERE SERVITI DIA PIACERE? Mi viene in soccorso il celeberrimo proverbio siciliano “Cumannari è megghiu di futtiri” (e che ricorre anche nella variante "cumannari è meggiu ca futtiri", dove il "ca" è il 'che' comparativo: ergo, 'comandare è meglio di [o che] fottere').

"Futtiri" in siciliano è pretta derivazione latina da 'futuo' che il Dizionario della lingua latina Bianchi-Lelli rende con un pudico "avere rapporti carnali con una donna", mentre cita Catullo e Marziale che lo usano sempre in contesti per niente pudichi.

Tale piacere da dipendenza. Le cittadine ed i cittadini che conquistano IL POTERE, per ottenere di provare piacere sono disposti a tutto e, conseguentemente, a essere schiavi delle cittadine e cittadini per ottenerne in cambio adulazioni e servizi.

Rimane in ultimo da capire DA COSA SIA RAPPRESENTATO per le cittadine ed i cittadini che si SOTTOMETTONO ALLE PADRONE E PADRONI DEL PAESE IL TORNACONTO INVOCATO DALLA LEGGE DI NATURA (Nienti pe nienti ceddhri face nienti).

Le cittadine ed i cittadini si sottomettono ad altre concittadine e concittadini loro pari CHE PENSANO DI ESSERE LE PADRONE O I PADRONI DEL PAESE per gli stessi motivi che li portano ad andare a lavorare.

Si applica la stessa logica del tornaconto del lavoratore e quindi le cittadine e cittadine sottomesse erogano prestazioni di adulazioni e servizi in cambio delle quali provano IL PIACERE che deriva dall’ottenere il corrispettivo in danaro, in beni materiali o in riconoscenza.

E guai se quel corrispettivo IL PADRONE DEL PAESE non lo facesse avere alla concittadina o concittadino sottomesso! Le cittadine e cittadini sottomessi chiedono anche più volte; erogano adulazioni e servizi per molto tempo, nella speranza di ottenere. Ma una volta che il corrispettivo non arrivasse oppure arrivasse a qualche altra cittadina o cittadino, la reazione sarebbe di una ferocia e violenza senza limiti.

Alcuni potrebbero osservare, a ragione, che non tutte le concittadine ed i concittadini che si sottomettono lo fanno per un corrispettivo economico.

È vero!

Quindi se non è per denaro, DA COSA È RAPPRESENTATO per le cittadine ed i cittadini che si SOTTOMETTONO ALLE PADRONE E PADRONI DEL PAESE IL TORNACONTO INVOCATO DALLA LEGGE DI NATURA (Nienti pe nienti ceddhri face nienti)?

La cittadina o cittadino che adula o serve IL PADRONE DEL PAESE ha il tornaconto di un riconoscimento sociale perché accreditato DAL PADRONE che, per il solo fatto di accogliere QUESTE CONCITTADINE E QUESTI CONCITTADINI SOTTOMESSI NEL SUO CERCHIO MAGICO, li accredita come bravi professionisti, bravi artisti e bravissimi intellettuali.

In conclusione ho dimostrato che LA LEGGE DI NATURA (Nienti pe nienti ceddhri face nienti) È UNIVERSALE, ovvero applicabile a tutti i casi in cui una cittadina o un cittadino è intento a fare qualcosa che non appare legata direttamente ai membri della sua famiglia o alle sue proprietà.

Antonio Bruno

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