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Visualizzazione dei post da ottobre, 2024

"Il Monumento del Mondo: Un Cimitero di Vita"

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  "Il Monumento del Mondo: Un Cimitero di Vita" Il due novembre e l'ombra gentile dell’uno: ecco, questo è il monumento del mondo. Un monumento che si svela e si raccoglie, ma che, come un respiro, vive e svanisce nell’attimo dopo. Ho sempre finto di nulla, come se questo giorno non potesse parlare anche di me, ma, con il tempo, ho capito che ogni mio atto è una replica gentile e silenziosa di quel mondo che mi porto addosso, un mondo nato nei miei primi anni, forgiato nella tempesta emotiva di una casa piena di vita. La vita, la mia, non è che un vasto cielo di momenti che hanno toccato le mie radici, la mia famiglia, quel popolo di emozioni viventi che si è scolpito dentro di me. Quel mondo mi abita e mi accoglie in un luogo che nessuno conosce, un luogo che non potrei descrivere a parole ma che sente ogni mia cellula, ogni mio pensiero. È un mondo fatto di sorrisi mai del tutto dimenticati, di voci che rinascono a ogni suono familiare, di odori che spalancano porte mai...

La trama sottile del desiderio

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  La trama sottile del desiderio Tutto parte dal sentirsi addosso uno sguardo. Un semplice incrocio di occhi, quasi per caso, e tutto cambia, come un leggero tremore nella trama delle cose. C’è chi dice che sia questione di chimica, di casualità, di accidenti irrilevanti. Ma io credo sia piuttosto l’arte della vita che si manifesta, come un quadro, senza tempo né spazio. E c’è quell’istante – un secondo minuscolo, eppure eterno – in cui senti di non avere più scampo, che ti sei perso, catturato come in un abbraccio invisibile. Ci vuole un minuto per notare una persona speciale, un’ora per lasciarla entrare nei tuoi pensieri, un giorno per accoglierla tra le tue braccia, ma poi non basta una vita intera per liberarsi della sua impronta. Così cammini, come un equilibrista, su quel filo sottile che divide l’amore dalla mancanza. E capisci che esistono amori che non riesci a tenere chiusi, anche se tenti, anche se fai di tutto per ridurli a ricordo. Sono amori che premono, scalpitano, ...

Don Pablo: il Mondo rimasto

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  Don Pablo: il Mondo rimasto Mi sono fermato davanti alla vetrina, lì dove il tempo sembra aver trovato il suo cantuccio in penombra, e qualcosa mi ha chiamato. Saranno i jeans Bakamak che nel 1974 presi senza l’occhio di mamma, o sarà forse quell'aria di ieri che pare ancora sospesa nel negozio. La Don Pablo è ancora qui, quasi come fosse un vecchio amico, uno di quelli che resistono anche quando tutto intorno sembra cedere. Entro, e il legno scricchiola sotto i passi, proprio come allora, come se da decenni conservasse il ricordo di ogni persona che è passata. Antonio è dietro il bancone, come un custode di storie. “Antonio, sei ancora qui,” gli dico, e lui mi sorride, quel sorriso che è già un dialogo di ricordi. Ci stringiamo la mano, ma è come se ci dicessimo molto di più, qualcosa che non passa attraverso le parole ma che si capisce al volo. Mi parla dei tempi andati, delle altre boutique che non ci sono più — Woodstok, Temptation, Jeans West — negozi che come fari ci guidav...

Intervista al Dott. Antonio Bruno: Dottore cos’è l’amore?

  Intervista al Dott. Antonio Bruno: Dottore cos’è l’amore? Intervistatore : Dottor Bruno, le chiedo subito: crede sia possibile avere fiducia nell’altro ancor prima di conoscerlo? Dott. Antonio Bruno : È una questione affascinante e per nulla semplice. La fiducia, come l'amore, richiede un’apertura che è di tipo etico. Quando parlo di fiducia o di un atteggiamento amorevole, non intendo certo una forma di bontà ingenua. Il mio punto di vista è che ognuno di noi ha il dovere di riconoscere l’altro per quello che è, nonostante le differenze e persino i dissensi. La fiducia di cui parlo non è cieca: è una condotta etica che presuppone l’accettazione dell’altro nella sua unicità e complessità. In questo senso, riconoscere l’altro è già un atto di amore. Intervistatore : Molti, però, intendono l’amore come un sentimento che si costruisce nel tempo, spesso attraverso una profonda conoscenza reciproca. Qual è il suo pensiero in merito? Dott. Antonio Bruno : È vero, l’idea di amor...

"La fortuna di trovarsi"

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  "La fortuna di trovarsi" di Antonio Bruno C'è un momento, sai, che succede e basta. Non è il cuore che batte forte, non sono le mani che si incrociano o la bocca che non sa cosa dire. È come se il mondo facesse un passo indietro, silenzioso, e tutto si acquietasse. E tu sei lì, e c'è lei, ed è solo quello che conta. La riconosco subito, la sensazione, come si riconosce il vento in faccia dopo l'inverno: è il calore che torna, senza chiedere permesso. L’ho scoperta a quattordici anni, la vertigine delle ragazze. Allora non sapevo che a ballare stavo chiedendo il permesso di restare, non solo di avvicinarmi. Mi teneva gli occhi addosso mentre ballavamo, come se avesse già deciso. Era quella danza un po’ goffa, un po’ disinvolta, che fa l’amore quando non sa ancora come si fa, e che si scusa se traballa un po'. Lei mi sfiorava come fossi l'unica cosa che aveva davanti agli occhi. Il mondo spariva. Ora che ci penso, c'era già allora, quella scintilla, q...

"Il viaggio immobile"

  "Il viaggio immobile" Scusami, sono in viaggio. Le parole sembravano semplici, una frase buttata lì, come se fosse una cosa da nulla. Eravamo seduti a quel piccolo tavolino del bar, un caffè stretto e intenso davanti a noi, il sole di una mattina qualunque che filtrava attraverso le tende leggere. Ma quel suo "in viaggio" non era un semplice andare da un posto all'altro. Lei era seduta accanto a me, eppure non c’era più. Ho chiuso gli occhi per un istante, cercando di seguirla. Sentivo che il mio stesso spirito, come un uccello, prendeva il volo senza che i piedi si staccassero davvero dal pavimento. Mi sono lasciato portare in quel luogo senza confini, in quell’universo privato fatto di immagini, suoni e sapori, proprio come mi aveva insegnato un vecchio saggio nel lontano Oriente, per il quale viaggiare non era altro che un atto di abbandono alla vita. Di colpo mi trovavo tra montagne imponenti, i cui picchi affondavano nella neve bianca e densa, solitaria, ...

"Canzoni di Vento e Radici"

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  "Canzoni di Vento e Radici" Era una sera come tante, eppure aveva il profumo strano dell’autunno, un profumo di foglie e di pioggia leggera. Lui la osservava, seduto in un angolo di quella stanza affollata, mentre cercava, senza riuscirci, di sentire di nuovo quella canzone. Era una melodia che gli aveva fatto compagnia nei mesi più inquieti della sua vita, una melodia che aveva cantato mille volte, anche quando non aveva nulla da cantare. E ora, seduto lì, a pochi passi da lei, la stessa canzone gli sembrava stonata, svuotata di un senso che, chissà come, non trovava più. Eppure l’aveva amata, quel suono sottile e sfuggente, come aveva amato lei, con quel suo modo di specchiarsi nel mondo, di accarezzarlo e ferirlo senza nemmeno saperlo. Lei stava seduta dall’altra parte del tavolo, fingendo di non accorgersi del suo sguardo, ma sentiva che la sua attenzione era lì, inchiodata su di lei come una morsa. Ecco, è così che succede quando ti innamori, pensò. Tu guardi qualcuno ...

Intervista al Dott. Antonio Bruno giornalista, sulla narrazione delle elezioni

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  Intervista al Dott. Antonio Bruno giornalista, sulla narrazione delle elezioni Intervistatore:  Buongiorno, Dott. Bruno, e grazie per essere con noi oggi. Leggendo la stampa sulle recenti elezioni in Liguria, sembra che si utilizzino metafore tipiche dei reportage di guerra: ci sono “sconfitte”, “vittorie” e “alleanze” volte a “battere il nemico”. Qual è il suo punto di vista a riguardo? Dott. Antonio Bruno:  Buongiorno, grazie a voi. È vero, la narrazione giornalistica di queste elezioni ma direi ogni volta che ci sono le elezioni, ha assunto un linguaggio bellico che, di fatto, riporta i resoconti elettorali al clima di una battaglia campale. Si parla di alleanze come di schieramenti contrapposti, di “campo di battaglia” politico, e i risultati vengono descritti con i termini di “vittoria” e “sconfitta”, proprio come in un conflitto. Questa retorica, però, rischia di distorcere la percezione del processo elettorale, facendoci perdere di vista il vero obiettivo delle e...