Se è tortora all’acqua torna.
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C’era una volta una città bagnata da un fiume che scorreva lento, una città dove il tempo si fermava nei pomeriggi d’estate, e i sogni galleggiavano come foglie in superficie. Le case, dipinte di colori tenui, si affacciavano sull’acqua, e ogni tanto un tortora, dal piumaggio grigio e occhi dolci, si posava sul parapetto di legno. Questo tortora, si diceva, fosse un messaggero d’amore.
Se è tortora all’acqua torna.
Questa frase si ripeteva tra i ragazzi del paese come un mantra, una leggenda che narrava di amori perduti e ritrovati. Lì, nella piccola città, viveva Elena, una giovane dai capelli di sole e un cuore che sognava avventure oltre l’orizzonte. Amava passeggiare lungo il fiume, dove le onde raccontavano storie e il vento sussurrava segreti. Ogni volta che il tortora volava sopra di lei, sentiva un fremito nel cuore.
Un giorno, mentre il sole scendeva lentamente, tingendo il cielo di rosa e arancio, Elena vide Marco. Era un giovane con occhi di mare, che osservava il fiume con una tristezza silenziosa. I loro sguardi si incrociarono e in quel momento, il mondo intorno a loro svanì. Marco, con il suo animo inquieto, portava dentro di sé il peso di una storia d’amore finita male. Era tornato in città per ritrovare se stesso, per capire se il tortora avesse davvero qualcosa da dirgli.
Iniziarono a vedersi sempre più spesso, condividendo sogni e paure. Elena raccontava di luoghi lontani e di cieli infiniti, mentre Marco parlava di una ragazza che aveva amato e perso, di come l’acqua le avesse portato via una parte di lui. Ma ogni volta che si trovavano, il tortora volava sopra di loro, come un presagio di ciò che avrebbe potuto accadere.
Una sera, mentre il crepuscolo avvolgeva la città, Marco portò Elena sul ponte che attraversava il fiume. “Se è tortora all’acqua torna”, disse lui, con un sorriso malinconico. “Credi che l’amore possa tornare? O è destinato a restare impigliato tra le onde?” Elena, con il cuore in tumulto, rispose: “Se lo desideri, l’amore può tornare. A volte, ha solo bisogno di un po’ di tempo, come le maree.”
E così, tra parole sussurrate e promesse non dette, il loro legame si intensificò. Le passeggiate lungo il fiume divennero un rifugio, un momento in cui il mondo esterno sembrava lontano. Ma Marco, con il suo passato che lo tormentava, iniziò a ritirarsi, come un tortora che si allontana da una tempesta. Elena sentì il suo cuore spezzarsi e, in quel silenzio, comprese che l’amore non sempre è sufficiente.
Un giorno, Marco decise di partire di nuovo, lasciando dietro di sé un vuoto che echeggiava come un’assenza. Elena rimase sul ponte, osservando il fiume che scorreva. Ma mentre il tortora tornava, in volo sopra di lei, capì che l’amore, come l’acqua, trova sempre un modo per tornare, anche quando sembra perduto.
Le stagioni passarono, e ogni volta che il tortora si posava sul parapetto, Elena si ricordava di Marco e di come l’amore può avere un ciclo, una danza di ritorni. Con il passare del tempo, imparò a lasciar andare, a guardare il fiume senza attese, ma con la speranza che, un giorno, le acque avrebbero riportato a riva ciò che era stato perduto.
E un giorno, mentre il sole splendeva alto nel cielo, Marco tornò. Con un cuore rinnovato, camminò lungo il fiume e vide Elena, ancora una volta, in attesa. I loro sguardi si incontrarono, e in quell’istante, capirono che l’amore, proprio come il tortora, aveva trovato la sua strada di ritorno.
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