Intervista con il Dott. Antonio Bruno sull’Epistemologia di Humberto Maturana e la sua Influenza nelle Relazioni umane


 

Intervista con il Dott. Antonio Bruno sull’Epistemologia di Humberto Maturana e la sua Influenza nelle Relazioni umane

Intervistatore: Buongiorno, Dott. Bruno. Grazie per essere qui con noi oggi per discutere dell'epistemologia di Humberto Maturana e del suo impatto nel campo delle relazioni umane. Può iniziare raccontandoci qual è, secondo lei, il contributo principale di Maturana?

Dott. Antonio Bruno: Buongiorno e grazie per l’invito. Il contributo di Humberto Maturana è stato straordinario, in quanto ha posto le basi per un nuovo modo di comprendere l'interazione tra l'organismo e il suo contesto, rompendo con la tradizione scientifica meccanicistica newtoniana. L'introduzione della cibernetica di secondo ordine ha permesso di integrare l'osservatore nel sistema studiato, riconoscendo l'influenza dell’osservatore stesso sul fenomeno osservato. Questo concetto ha trasformato il nostro modo di intendere le dinamiche dei sistemi viventi, portando a una visione sistemica e interattiva.

Intervistatore: Parlando di interazione tra l'organismo e il contesto, Maturana introduce il concetto di “accoppiamento strutturale”. Come possiamo interpretare questo concetto nelle relazioni umane?

Dott. Antonio Bruno: L'“accoppiamento strutturale” è un concetto chiave per capire come ogni organismo si mantenga in una relazione di congruenza col proprio contesto, rispondendo agli stimoli in modo coerente con le proprie strutture e dinamiche interne. Questo significa che, nella relazione le persone che sono protagoniste non sono entità isolate, ma elementi di un sistema di interazione in cui ognuno contribuisce alla relazione. Ognuno di noi, consapevole della dinamica interna dell’altro, facilita il cambiamento non imponendo direttive, ma co-costruendo significati attraverso il linguaggio e la relazione empatica. Questo tipo di accoppiamento permette alle persone di di attivare il proprio sistema cognitivo per produrre il cambiamento.

Intervistatore: Quindi possiamo dire che l'autopoiesi, intesa come capacità di autoriproduzione e autocontrollo di un sistema, si riflette anche nelle relazioni umane?

Dott. Antonio Bruno: Esattamente. Maturana descrive l’autopoiesi come la capacità di un sistema di autogenerarsi e mantenere la propria identità. Nelle relazioni umane, questo si traduce nel concetto che ogni persona ha in sé le risorse e le dinamiche necessarie per la propria trasformazione. Nessun guru o leader o capo sprituale "aggiusta" l’altra persona, ma ogni persona in relazione con gli altri favorisce un processo in cui l’altro possa “ri-generare” le proprie risposte interne. Questo processo avviene quando l’altro non è visto come un’autorità esterna, ma come un facilitatore che riconosce e rispetta il modello di mondo delle persone, incoraggiando gli altri a esplorare soluzioni coerenti con il loro contesto.

Intervistatore: Interessante. A questo proposito, l’idea di “chiusura operativa” proposta da Maturana ha trovato applicazione nelle dinamiche di cambiamento?

Dott. Antonio Bruno: La “chiusura operativa” è un principio fondamentale. Essa implica che un sistema vivente, come una persona, opera in modo chiuso, gestendo e determinando internamente le proprie risposte agli stimoli esterni. Nel contesto delle relazioni Umane, questo significa che il cambiamento non può essere diretto dall’esterno, ma solo facilitato dall’interno del sistema stesso, cioè dalla persona stessa. L’altro può intervenire come elemento perturbatore che stimola la persona, ma sempre rispettando la chiusura operativa, evitando direttive forzate. Questo approccio aiuta le persone a sviluppare una propria visione del cambiamento, allineandosi al proprio contesto e ai propri bisogni.

Intervistatore: Il linguaggio sembra avere un ruolo cruciale in questa interazione. In che modo il linguaggio contribuisce a una relazione umana efficace secondo l’epistemologia di Maturana?

Dott. Antonio Bruno: Per Maturana, il linguaggio non è solo un mezzo di comunicazione, ma un vero e proprio strumento di co-creazione del mondo. Nelle relazioni umane, il linguaggio non serve soltanto a trasmettere informazioni, ma a creare un contesto condiviso di significati tra persona e persona. Attraverso il linguaggio, si facilita un dialogo che non giudica, ma accoglie la visione dell’altra persona, costruendo una relazione di accettazione reciproca. Questo approccio è fondamentale, poiché crea una dinamica che permette alle persone di sentirsi riconosciute e di accedere al proprio cambiamento da una posizione di sicurezza e autenticità.

Intervistatore: A proposito di sicurezza e autenticità, Maturana parla del concetto di “biologia dell'amore”. Come si riflette questo concetto nelle relazioni umane?

Dott. Antonio Bruno: La “biologia dell’amore” è centrale per Maturana e rappresenta la base per relazioni fondate sull’accettazione e sul rispetto reciproco. Nelle relazioni umane, questo si traduce in un ambiente sicuro e privo di giudizio, dove la persona si sente libera di esplorare le proprie vulnerabilità. La relazione costruita sulla legittimità dell'altro, permette una comunicazione aperta e supporta la trasformazione del dolore emotivo in benessere. In questo senso, la “biologia dell’amore” favorisce la crescita e il cambiamento, rendendo la relazione un processo basato sulla cooperazione e sul rispetto, piuttosto che su un modello direttivo.

Intervistatore: Sembra che questa prospettiva porti ogni persona a una grande apertura verso l’altro, promuovendo quello che alcuni definiscono “multiverso”. Può spiegarci meglio questo concetto?

Dott. Antonio Bruno: Certamente. Il concetto di multiverso è il riconoscimento che esistono molteplici modelli di mondo e visioni della realtà, tutte ugualmente valide. Nelle relazioni umane, questo si traduce in un’accettazione completa del modello del mondo dell’altra persona, creando una sinergia che facilita la trasformazione. Questo approccio non prevede che la persona aderisca al modello di mondo di un’altra persona, ma piuttosto una cooperazione basata sul rispetto reciproco. Si crea, quindi, una dinamica win-win, dove entrambi partecipano attivamente al processo di cambiamento, e dove la persona sente che la propria visione viene legittimata.

Intervistatore: Grazie, Dott. Bruno, per questa illuminante intervista. Le sue parole hanno gettato nuova luce su come l’epistemologia di Maturana possa davvero arricchire le relazioni umane.

Dott. Antonio Bruno: Grazie a lei. È stato un piacere condividere queste idee. Il pensiero di Maturana ci insegna che, riconoscendo l’autonomia e la validità dell’altro, non solo come essere umano completo, possiamo creare spazi di cambiamento autentici e trasformativi.

 

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