"Il Monumento del Mondo: Un Cimitero di Vita"
"Il Monumento del Mondo: Un Cimitero di Vita"
Il due novembre e l'ombra gentile dell’uno: ecco, questo è il monumento del mondo. Un monumento che si svela e si raccoglie, ma che, come un respiro, vive e svanisce nell’attimo dopo. Ho sempre finto di nulla, come se questo giorno non potesse parlare anche di me, ma, con il tempo, ho capito che ogni mio atto è una replica gentile e silenziosa di quel mondo che mi porto addosso, un mondo nato nei miei primi anni, forgiato nella tempesta emotiva di una casa piena di vita.
La vita, la mia, non è che un vasto cielo di momenti che hanno toccato le mie radici, la mia famiglia, quel popolo di emozioni viventi che si è scolpito dentro di me. Quel mondo mi abita e mi accoglie in un luogo che nessuno conosce, un luogo che non potrei descrivere a parole ma che sente ogni mia cellula, ogni mio pensiero. È un mondo fatto di sorrisi mai del tutto dimenticati, di voci che rinascono a ogni suono familiare, di odori che spalancano porte mai chiuse, di immagini che come specchi riflettono un passato che si muove nel presente.
Una foto: basta una sola fotografia per aprire il mio vaso di Pandora, che non è come quello dei mali, ma un vaso prezioso di momenti bellissimi, un vaso che racchiude il mondo che ho dentro e che nessun cimitero potrà mai contenere davvero. Qui dentro, in ogni angolo, vivono loro, gli immortali, i maestri della mia anima, quelli che mi hanno scolpito e fatto diventare ciò che sono. Sono dentro di me come stelle nel mio universo personale, vivi, vivissimi, e ogni loro gesto risuona nelle mie vene come una musica che non smetterà mai di suonare.
Totò diceva: "Ogn'anno, il due novembre, c'è l'usanza..." E io rispetto questa usanza, mi inchino davanti al monumento del mondo. Ma il mio cimitero è altrove, non è fatto di lapidi ma di memorie vive. È un cimitero senza confini che abita in me, qui e ora, che pulsa in ogni passo, in ogni pensiero.
Nei primi dieci anni della mia vita è nato il mio mondo. È un mondo di maestri e di giganti, è il mondo di chi mi ha insegnato a riconoscermi e a crescere. Il cimitero? No, il cimitero è il monumento del mio mondo, è l’eco del mio passato. Ma chi vi riposa è qui con me, e la loro presenza è calda, viva, è la linfa di ogni mia giornata. Sono vivi, ve lo assicuro, e godono di ottima salute.
Buona riflessione, a chi è ancora in viaggio e a chi, in fondo, non ha mai smesso di camminare accanto a noi.
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