Come fai a non fare una cosa sbagliata, quando quella cosa sbagliata
ti fa diventare matto?
Ma come fai?
La fai!
Chi sa qualcosa d'amore sa che sto parlando di cose
abbastanza ovvie.
Quante volte in amore sai benissimo che quella persona ti
manderà il manicomio? Eh ma non ce la fai a dire di no! Ci caschi dentro quella
magia perché è giusto cascarci! Perché a 96 anni te lo ricorderai quel
meraviglioso naufragio!
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In questo gioco di luci e ombre che chiamiamo amore, ci troviamo sospesi in
un limbo dove la ragione si dissolve come neve al sole. Come si può resistere
alla tentazione di affondare in quell’abisso, quando la sofferenza si mescola
con la gioia in un balletto di emozioni così travolgente? Ogni passo nel vuoto
è un atto di fede, una dichiarazione di vita che ci spinge verso l’ignoto,
verso quell’altra persona che, pur promettendo un disastro imminente, ci fa
sentire vivi.
Quante volte il cuore ha sussurrato un avvertimento, un richiamo alla
prudenza, mentre la mente, inebriata da quella magia, rideva e danzava in un
vortice di emozioni? L’amore è un mistero che sfida la logica; ci fa navigare
acque tempestose, eppure non possiamo fare a meno di lasciarci trasportare
dalla corrente. La verità è che, anche conoscendo il rischio, ci abbandoniamo a
quella follia, perché è proprio in quel naufragio che si nascondono i ricordi
più intensi, quelli che ci scaldano il cuore negli inverni della vita.
E così, mentre le ombre dell'incertezza si allungano, la vita si colora di
sfumature vibranti. Perché, alla fine, è in quei momenti di vulnerabilità, in
quel “ci casco” che troviamo la nostra umanità. Le cicatrici dell’amore
diventano medaglie di un viaggio che vale la pena di essere vissuto. A 96 anni,
rievocando il passato, non ci rimarrà che un sorriso, un sorriso per
quell'incantevole follia che ci ha resi chi siamo. E nel ricordo di quel
meraviglioso naufragio, scopriremo che, in fondo, l’amore è l’unica cosa che
conta.
Antonio Bruno
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