"Modi di Vivere la Convivenza Sociale: Dal Rifiuto all’Inclusione, una Riflessione con Humberto Maturana"


 

"Modi di Vivere la Convivenza Sociale: Dal Rifiuto all’Inclusione, una Riflessione con Humberto Maturana"

di Antonio Bruno

La convivenza sociale è un tema complesso e delicato che si articola attraverso diversi modi di vivere e interagire con il prossimo, spesso definiti dai concetti di segregazione, esclusione, integrazione e inclusione. Ciascuno di questi approcci influenza profondamente la qualità e il senso della nostra esperienza sociale. Il biologo e filosofo cileno Humberto Maturana ha fornito importanti spunti per comprendere come ciascuno di questi modi di vivere si radichi nel modo in cui costruiamo il nostro mondo sociale. Approfondiamo quindi ciascun concetto alla luce delle riflessioni di Maturana.

1. Segregazione

La segregazione rappresenta il modo di vivere più distante dall'idea di connessione e coesione sociale, in quanto si basa sull'isolamento di individui o gruppi, considerati “diversi” o in qualche modo non compatibili con il resto della società. In un contesto di segregazione, le differenze vengono accentuate e utilizzate come giustificazione per mantenere le distanze e per non consentire alcun tipo di interazione.

Humberto Maturana ha sempre sottolineato l'importanza delle “relazioni di riconoscimento reciproco”, ricordando che, senza un riconoscimento dell'altro come uguale, diventa impossibile creare un ambiente di convivenza. Nel contesto della segregazione, il riconoscimento reciproco è assente. "La segregazione emerge quando non vediamo l'altro come una persona nella nostra comunità umana" (Maturana, Emociones y lenguaje en educación y política, 1990). La segregazione, quindi, crea barriere invisibili ma profondamente radicate, che impediscono ogni forma di relazione significativa e creano una società frammentata.

2. Esclusione

L’esclusione è un’altra forma di distanza sociale, ma si differenzia dalla segregazione per il fatto che, in questo caso, un gruppo dominante può interagire con il gruppo escluso, ma sempre imponendo limiti e condizioni. L’esclusione si manifesta nella tendenza a trattare alcuni membri della società come cittadini di seconda classe, privandoli di diritti o opportunità.

Secondo Maturana, l’esclusione è radicata nel mancato riconoscimento dell’altro come persona avente pari diritti. Egli afferma: "Quando escludiamo, vediamo l'altro come un oggetto da manipolare o ignorare, non come un soggetto degno di rispetto" (Maturana, Biología del conocimiento, 1984). Questo tipo di relazione porta a un modo di vivere caratterizzato da disuguaglianza e conflitto, impedendo lo sviluppo di una comunità realmente solidale. La discriminazione, il pregiudizio e l’oppressione sono esempi tipici di esclusione.

3. Integrazione

L’integrazione rappresenta un passo avanti rispetto alla segregazione e all’esclusione, ma rimane un approccio parzialmente limitato. Integrarsi significa cercare di adattarsi a una comunità mantenendo le proprie peculiarità, ma allo stesso tempo accettando un adattamento al contesto. Nell’integrazione, viene concesso spazio all'altro per partecipare alla vita sociale, ma spesso rimane una posizione di adattamento che non riconosce pienamente il valore delle differenze.

Maturana osserva come l’integrazione rappresenti un movimento verso la convivenza, ma avverte che “integrare non significa accogliere l'altro completamente. Spesso si chiede all'altro di rinunciare a una parte di sé per essere accettato” (Maturana, El árbol del conocimiento, 1984). Questa visione si basa su una convivenza condizionata, dove chi è integrato si trova a dover rispettare un insieme di norme e valori predefiniti, spesso creati dal gruppo dominante. Anche se viene offerto spazio per la partecipazione, le differenze rimangono sottovalutate e non apprezzate per il loro valore intrinseco.

4. Inclusione

Infine, l’inclusione rappresenta la modalità di convivenza sociale più autentica e rispettosa, in cui le differenze non solo vengono accettate, ma anche valorizzate come risorsa. In un contesto inclusivo, ogni individuo è visto come parte integrante della comunità, e le differenze vengono apprezzate in quanto contribuiscono alla ricchezza collettiva.

Humberto Maturana descrive l’inclusione come un processo di apertura e accoglienza in cui le relazioni sono basate su amore e rispetto. "L'inclusione si basa sul riconoscimento dell'altro come legittimo altro nella convivenza" (Maturana, Amor y juego, 1993). In questo contesto, la convivenza diventa un atto consapevole e intenzionale di costruzione di legami sociali che promuovono l’armonia e l’equità. In un ambiente inclusivo, le persone non devono adattarsi forzatamente o rinunciare a parti della propria identità, poiché vengono incoraggiate a esprimere il proprio valore e le proprie unicità.

Riflessioni conclusive

L’analisi dei diversi modi di vivere proposta da Humberto Maturana evidenzia come ogni modalità influenzi profondamente la nostra qualità di vita e la nostra percezione dell'altro. Maturana, con il suo approccio biologico e filosofico, ci invita a riflettere su come la convivenza possa essere costruita solo attraverso il riconoscimento reciproco e il rispetto profondo.

Mentre la segregazione e l’esclusione portano a divisioni e conflitti, l’integrazione e l’inclusione rappresentano vie verso una società più equa e solidale, con l’inclusione che emerge come la modalità più completa e rispettosa.

 

Antonio Bruno

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