Il potere sempre uguale





Giulio Andreotti diceva:


“Io vengo dalla provincia, dalla povertà. La legittimazione culturale, nella mia vita, è sempre stata più importante di quella politica: ho sempre preferito che si dicesse di me “è un uomo colto” piuttosto che si dicesse “è un grande statista”.”


Antonio Bruno ha commentato: Grazie Giulia Koss per la citazione di Andreotti che, francamente, non avevo mai sentito prima d'ora


Bernadette Pezzuto ha commentato: Sicuramente colto... Sul resto stendiamo un velo pietoso.


Antonio Bruno ha commentato: Bernadette Pezzuto non abbiamo certezze. Un uomo molto discusso, certamente molto discusso. Ma non possiamo dire altro se non che potevamo condividere o non condividere ciò che diceva o faceva


Bernadette Pezzuto ha commentato: Ciò che è l'Italia adesso lo dobbiamo anche alle sue politiche ed agli " Statisti" come lui... Che più che politici erano faccendieri e tramatori.


Antonio Bruno ha commentato: Cara Bernadette hai ragione. Faccendieri e partecipanti a trame di ogni tipo e natura è la regola da quando c’è il potere. Prima le Monarchie che venivano assaltate da faccendieri e tramatori, poi i capi di governo e i capi a ogni livello sino a quelli del paesello.


Ma questo è il frutto della cultura patriarcale - matriarcale europea che NON E’ UMANA. Invece della collaborazione e cooperazione ha sviluppato l’antagonismo e la concorrenza.


Se non cambia la cultura in quella che tutti abbiamo provato “da pochi giorni a pochi anni” con le nostre mamme, quando eravamo legittimi per ciò che dicevamo e facevamo ed erano legittimi per noi tutti gli altri per quello che facevano e dicevano avremo solo FACCENDIERI E PARTECIPANTI ALLE TRAME PER CONQUISTARE SEMPRE DI PIÙ in questa cultura che vede tutti, nessuno escluso, sottomessi ed ubbidienti. I cosiddetti potenti sottomessi e ubbidienti ai bisogni dei cittadini che peraltro non si riescono a soddisfare mai e i cittadini ubbidienti e sottomessi ovvero sudditi perché rinunciando ad essere liberi e uguali in cambio di privilegi e doni pensano di poter stare bene.


La domanda è:


Vogliamo conservare lo spazio di relazione da quando avevamo pochi giorni a quando abbiamo avuto pochi anni?


Oppure vogliamo conservare il nostro essere ubbidienti e sottomessi in cambio di privilegi?





Bernadette Pezzuto ha commentato: Amico mio, i privilegi costano. Il benessere lo stiamo pagando con una moneta che si chiama stress e asocialita'. Lo spazio di relazione si è ristretto a favore della globalizzazione che doveva essere la più grande positività ed invece ed invece si è ritorta contro l'umanità, soprattutto quella più debole che ne è esclusa o peggio, oppressa. Siamo solo pedine, purtroppo. Come quando in mitologia gli dei si divertivano a giocare con i destini dei loro umani preferiti o odiati.


Vanni Letizia ha commentato: Giulio Andreotti, Spadolini, Fanfani e due o tre altri ..ma non di più ..GRANDI STATISTI ,colti e intuitori dell'esigenza del popolo e per il POPOLO !


OGGI, i politici sono incolti arroganti e presuntuosi ...eletti dalle lobby e dalle strategie di mercato !!...


Antonio Bruno ha commentato:C’è un coordinamento dei comportamenti attraverso il linguaggio che è finalizzato a VINCERE! Io vinco e tu sei sconfitto e sparisci. Una competizione che impoverisce. Ne vuoi la prova? Oggi ho letto le anticipazioni del Libro di Bruno Vespa in cui si riporta il dopo 4 marzo 2018 quando pare che Dario Franceschini a detta di Matteo Renzi abbia telefonato a quest’ultimo per dirgli che doveva farsi da parte e da quella telefonata Renzi aveva capito che quelli del Pd avevano intenzione di costituire un governo con il Partito denominato Movimento 5 stelle (tutto riportato qui: https://www.repubblica.it/.../pd_m5s_renzi.../... )


Perché è così! La Fiat VINCE e la INNOCENTI CHIUDE E CON LEI CHIUDONO LANCIA, alfa ROMEO. La concorrenza impoverisce la società e le risorse a disposizione di tutti.


NOI SIAMO UMANI, NOI COLLABORIAMO, COOPERIAMO, CI AIUTIAMO, NOI SIAMO UMANI

Vanni Letizia ha commentato: Hai fatto un esempio d.O.C !!

La Juve vince sempre da 7 anni a questa parte ,il campionato perde entusiasmo e spettatori ..il calcio VERO finisce e quello dei sponsor stravince su di esso. L'acquisto di RONALDO ...tanti soldi per la sola Juve e briciole per le altre .....e così via...


Antonio Bruno giusta analisi !!

Il marchese del grillo :

Io sono io ...tutti gli altri non sono un cazzo !!

Bernadette Pezzuto ha commentato:  https://www.liberoquotidiano.it/.../Ecco-tutti-i-senatori... Questi sarebbero gli insegnamenti che hanno dato ai figli i cosiddetti "padri della Patria", dopo che, naturalmente, i loro papà li hanno sistemati in posti di prestigio.

Antonio Bruno ha commentato: Cara Bernadette, è tutto un imbroglio, i soldi, i posti di prestigio, il potere. Tutto questo è semplicemente NON UMANO. Tutti noi abbiamo provato IL BRIVIDO DEL POSSESSO. Quando abbiamo avuto quella persona che ci piaceva tanto, quando abbiamo avuto quell'auto che desideravamo, quando abbiamo POSSEDUTO, OGNI VOLTA UN BRIVIDO, TUTTE LE VOLTE CHE ABBIAMO POSSEDUTO. Ma siamo ancora qui ad elemosinare come mendicanti di più, e ancora di più, perché non ci basta mai, è come una BULIMIA COME UN ACQUISTO COMPULSIVO CHE PERDE SUBITO IL SUO EFFETTO. Come qualunque droga.
Allora ritorna la mia domanda:
Cosa vogliamo conservare?
Vogliamo conservare il brivido del possesso e la conseguente depressione?
Oppure vogliamo conservare quello spazio di relazione con la nostra mamma da quando avevamo pochi giorni sino a quando avevamo pochi anni?

Antonio Bruno ha commentato: Quello spazio di relazione tra pochi giorni e pochi anni è quello che è espresso nei versi che seguono:
Sono versi meravigliosi, solo una mamma può immedesimarsi nella madre del nemico
Lettera de nna mamma
(al figlio in guerra)

Fiju, fiju miu, addù è cca stai ?
A quale puntu scunfundatu de la terra ?
Tie nu ppuei sapire, nu ppuei sapire mai
quante fiate sta maleticu sta guerra.

Comu scinne lu sule jou spettu già ccrai,
la raggia me zicca, me sbatte, me nferra,
la notte nu ddormu, me otu, ma sai
l’amore pe ttie alla mamma spetterra.

Fiju, fiju miu, te pregu torna de ìu
e llu nemicu no, nu llu sparare,
comu a ttie puru iddhu ete fiju de Diu.

Comu a ttie puru iddhu ete nnu striu
e la mamma lu spetta, fallu turnare,
comu jou spettu a ttie fiju, fiju miu.

Trad.

Lettera di una mamma – Figlio, figlio mio, dov’è che stai?/In quale punto
nascosto della terra?/Tu non puoi sapere, non puoi sapere mai/quante
volte sto maledicendo questa guerra./Appena il sole tramonta io aspetto già
il domani,/la rabbia mi prende, mi sbatte, mi afferra,/la notte non dormo,
mi rigiro, ma sai/che l’amore per te nella mamma straripa./Figlio, ti prego
torna da vivo/e il nemico no, non lo sparare,/come te pure lui è figlio di Dio,/
come te, pure lui è un ragazzo/e sua madre lo aspetta, fallo tornare,/come io
aspetto te figlio, figlio mio.

Questa poesia, tratta da “Cartoline per Addis Abeba”, di Sergio Calamo, sarà recitata da una bambina della Classe quinta della Scuola Primaria di Lequile, alunna della Maestra Pina Tondo, in occasione della Commemorazione dei Caduti in Guerra.

Bernadette Pezzuto ha commentato: Ma quando parli di brivido del possesso ti riferisce al cittadino qualunque o a chi amava dire che "il potere logora chi non ce l'ha" e simil? Caro Antonio, il problema non è avere il brivido del possesso, perché tanto uno passa la vita con il "mi piacerebbe", anzi, il desiderio colora la vita. Diventa un problema quando l'umanità si veste di arroganza e ipocrisia, quando si diventa i giudici dell'altro, quando ci vestiamo di onniscienza e dimentichiamo cosa sia la misericordia e la carità e quello che è brutto che sono proprio i ben pensanti e tanto tanto praticanti la religione ad esserlo (come il soggetto in foto e te ne potrei elencare tanti anche mafiosi). Quindi, amico mio, di cosa stiamo parlando?

Antonio Bruno ha commentato: Amica mia carissima, lo so, sembra incomprensibile, perché ci sentiamo vittime dei potenti. Ma c’è sempre qualcuno che è più potente, una istituzione o le circostanze ad esempio possono essere più potenti del potente di turno. Io ricordo sempre un segretario Comunale della Cisl di San Cesario di Lecce che si chiamava Pippi Zilli, detto Spiziotto perché era stato nell’orfanotrofio Garibaldi di Lecce: “ANCHE NAPOLEONE CADDE A WATERLOO!” riferendosi al sindaco di allora che sembrava spadroneggiare in paese.
Vedi? Tutti vittime e carnefici in questa cultura patriarcale – matriarcale che si instaura durante l’adolescenza, perché la nostra infanzia è invece caratterizzata da un’altra cultura, quella della nostra mamma che ci teneva in quello spazio in cui eravamo legittimi, quello spazio chiamato AMORE.
Allora ritorna la domanda su cosa vogliamo conservare:
Vogliamo conservare il nostro essere carnefici o vittime?

Oppure vogliamo conservare quello spazio di relazione con la nostra mamma chiamato AMORE?

Bernadette Pezzuto ha commentato:  Risposta scontata, amico mio, è la seconda anche se si tratta di pura utopia

Antonio Bruno ha commentato: Solo che lo abbiamo vissuto veramente altrimenti non avremmo nessuna possibilità di conservarlo. Io ho deciso di conservarlo

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