Non sopportano il candore di Danilo Toninelli.



C’è una spazio di relazione che abbiamo praticato che è quello in cui riconoscevamo legittimità agli altri che riconoscevano legittimità a noi. E’ questo che rappresenta Danilo Toninelli e il dileggio che gli si riserva è il tentativo di esorcizzare quello spazio che abbiamo dovuto sostituire con quello della competizione che genera esclusione attraverso la sottomissione e l’ubbidienza. Danilo Toninelli è libero, crede di essere uno dei tanti, un cittadino come me e come voi che mi leggete, crede nella collaborazione e nella cooperazione e tutto ciò ci mette di fronte al fatto che E’ POSSIBILE. E’ possibile fare il ministro e conservare il candore e la purezza di quando eravamo bambini. Possiamo farlo tutti, di questo possiamo essere consapevoli, riflettendoci. Possiamo essere ancora una volta in quello spazio e decidere di conservarlo. Tu che cosa vuoi conservare?



Mario Petracca ha scritto:  Io la chiamerei fessagginità, proprio in dialetto..

Antonio Bruno ha scritto:   C’è una spazio di relazione che abbiamo praticato che è quello in cui riconoscevamo legittimità agli altri che riconoscevano legittimità a noi. E’ questo che rappresenta Danilo Toninelli e il dileggio che gli si riserva è il tentativo di esorcizzare qu…Altro...

Mario Petracca ha scritto:   Io niente di questo modo di fare il Ministro. Il candore è una cosa , l'assoluta incompetenza è un'altra . Si può fare il parlamentare rifiutando ruoli di esecutivo se si riconosce con un po' d'umilta' di non essere all'altezza. Primo decreto Genova senza una stima dei costi, secondo decreto senza coperture dei costi. E Tu lo chiami candore per le dichiarazioni che scatenano Crozza? Io non giudico queste ultime, a me fa ridere per la manifesta inconsapevole inadeguatezza delle prime , dannose per i cittadini.

Antonio Bruno ha scritto:  Carissimo Mario Petracca, io in gioventù ho avuto a che fare con i manipoli decisi di donne e uomini che hanno conquistato il potere. Nessuno di loro aveva la minima idea di cosa avrebbe dovuto fare, una volta che la tanto agognata poltrona fosse stata conquistata. Ho osservato persone che, una volta insediate in posti di potere, hanno svolto il loro incarico, facendo cose che gli venivano confezionate dalla burocrazia di turno che ha sempre rappresentato la continuità di governo. Quando hanno cambiato qualcosa, l’hanno fatto, essendo consigliati da consulenti di lobbie a cui appartenevano. Insomma ci sono stati analfabeti con la terza elementare come Giuseppe Di Vittorio che hanno fatto le politiche del lavoro di questo Paese.
Tutti quelli che hanno avuto un successo di continuità nella gestione del potere avevano una sola dote che l’ha decretato: ESSERE UN ESSERE UMANO.
Quelli che hanno fatto finta di essere un essere umano, in poco tempo si sono eclissati. Ma tutti, dico tutti e a tutti i livelli, quelli che hanno avuto un lungo tempo dedicato agli altri GESTENDO IL POTERE A TUTTI I LIVELLI hanno avuto in comune questa dote.
Essere un essere umano è una questione di cultura, si tratta in sintesi di prendersi amorevolmente cura degli altri e nessuna Università o Scuola Superiore di eccellenza potrà mai insegnare tutto questo.
Ai rappresentanti politici, a tutti indistintamente, l’unica cultura e competenza che, a mio modestissimo avviso, dovrebbe essere richiesta, è questa che ho appena tratteggiato nelle righe che precedono.
Secondo quello che ho visto nella trasmissione “Alla lavagna” Danilo Toninelli è un essere umano.

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