Confronto tra Humberto Maturana e Giuseppe Valditara sul patriarcato

 


Confronto tra Humberto Maturana e Giuseppe Valditara sul patriarcato

Di Antonio Bruno

Il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, in un videomessaggio per la presentazione della Fondazione Giulia Cecchettin, ha ribadito la sua posizione sulla lotta alla violenza di genere, sottolineando l’importanza di un approccio concreto basato sui “valori costituzionali” piuttosto che su una “cultura ideologica”.

 

Valditara ha criticato la “sinistra” per le sue reazioni polemiche, invitandola a seguire l’esempio di Gino Cecchettin, padre di Giulia, che ha promosso un confronto pacato sulle idee. “Non si capisce perché la sinistra la butti sempre in rissa”, ha commentato il ministro. Riguardo al concetto di patriarcato, Valditara ha ribadito che in Italia, dopo la riforma del diritto di famiglia del 1975, non esiste più una società basata sul potere del padre. “Esiste il maschilismo contro cui si deve lottare mettendo al centro il valore di ogni persona”, ha precisato.

 

In seguito, Valditara ha ribadito il collegamento tra violenza sessuale e immigrazione clandestina, affermando che la lotta contro gli abusi passa anche attraverso la riduzione della “marginalità e devianza” legate all’immigrazione illegale. “Questa è realtà, il resto sono strumentalizzazioni”, ha dichiarato, accusando la sinistra di voler “condurre altre battaglie” invece di concentrarsi sulla dignità della donna. Il ministro ha concluso il suo intervento con un appello al dialogo democratico, criticando chi, a suo dire, non lo pratica.

Humberto Maturana, biologo e filosofo cileno, ha esplorato il concetto di cultura patriarcale descrivendolo come un sistema di relazioni caratterizzato da autoritarismo, dominio e controllo, con una centralità del potere maschile nella società. Questo approccio può essere utilizzato per analizzare il discorso del Ministro Giuseppe Valditara punto per punto, confrontandolo con la visione sistemica di Maturana.


1. Patriarcato e maschilismo

Valditara: Il Ministro afferma che il patriarcato non esiste più in Italia a seguito della riforma del diritto di famiglia del 1975, riconoscendo però l'esistenza del maschilismo, contro cui occorre combattere.

Confronto con Maturana:

  • Secondo Maturana, il patriarcato non è solo una questione legale, ma una matrice culturale che permea le relazioni sociali e i modelli di potere. Dire che il patriarcato non esiste più rischia di ridurre il problema a una questione formale, ignorando come dinamiche di dominio maschile continuino a influenzare la società, anche al di là delle leggi.
  • Anche il maschilismo è una manifestazione del patriarcato. Separare i due concetti può indebolire l’analisi delle radici della violenza di genere. Per Maturana, il patriarcato si perpetua non solo attraverso norme legali, ma anche attraverso il linguaggio, le abitudini e i valori condivisi.

2. Valori costituzionali e cultura ideologica

Valditara: Il Ministro sostiene la necessità di un approccio basato sui "valori costituzionali", rigettando una "cultura ideologica".

Confronto con Maturana:

  • Maturana evidenzierebbe che la cultura patriarcale stessa è un’ideologia, sebbene spesso invisibile perché considerata "naturale". Promuovere i "valori costituzionali" senza interrogare come questi siano interpretati rischia di legittimare implicitamente dinamiche patriarcali se non vengono esplicitamente affrontati i pregiudizi di genere.
  • L’approccio concreto che Valditara propone può essere limitante se non si riconosce che la violenza di genere è radicata in strutture sistemiche e relazioni di potere.

3. Confronto pacato e critica alla sinistra

Valditara: Il Ministro critica la sinistra per "buttarla in rissa" e invita a un confronto pacato, lodando l'atteggiamento dialogico del padre di Giulia Cecchettin.

Confronto con Maturana:

  • Maturana sottolinea l'importanza del dialogo e della coerenza emozionale nella costruzione di relazioni paritarie. Tuttavia, nel contesto di una cultura patriarcale, la richiesta di "pacatezza" può essere interpretata come un modo per delegittimare le emozioni e le reazioni delle vittime di oppressione.
  • Una critica alla cultura patriarcale, secondo Maturana, richiede un riconoscimento esplicito delle emozioni di dolore e rabbia che emergono in risposta a ingiustizie. Queste emozioni non vanno banalizzate come "risse" ma comprese come parte di un processo trasformativo.

4. Violenza sessuale e immigrazione clandestina

Valditara: Il Ministro collega la violenza sessuale all'immigrazione clandestina, sostenendo che la marginalità e la devianza di alcuni immigrati aumentano i rischi.

Confronto con Maturana:

  • Per Maturana, associare specifiche categorie sociali (come gli immigrati clandestini) a comportamenti devianti è un esempio di pensiero autoritario e discriminatorio. Questo approccio rafforza una cultura di esclusione che, in sé, è una forma di violenza sistemica.
  • La violenza di genere, nella prospettiva di Maturana, è una questione strutturale e culturale, non riducibile a fenomeni legati a gruppi specifici. Focalizzarsi sull'immigrazione distoglie l'attenzione dalla necessità di trasformare le relazioni sociali e i modelli educativi che alimentano il sessismo.

5. Dignità della donna e dialogo democratico

Valditara: Il Ministro invita a concentrarsi sulla dignità della donna e sul dialogo democratico, criticando chi non si allinea a queste modalità.

Confronto con Maturana:

  • Per Maturana, la dignità della donna non può essere raggiunta senza una trasformazione profonda delle relazioni basate su potere e controllo. Una cultura patriarcale non si supera con appelli generici alla dignità, ma tramite un ripensamento radicale delle relazioni sociali ed educative.
  • Il dialogo democratico, per essere autentico, deve includere la capacità di riconoscere i propri privilegi e le asimmetrie di potere. Imporre un modello di dialogo che esclude o minimizza le esperienze delle donne vittime di violenza potrebbe risultare controproducente.

Conclusioni

L’approccio di Valditara appare limitato nel riconoscere le radici sistemiche della violenza di genere e della cultura patriarcale. Sebbene egli enfatizzi i "valori costituzionali" e la lotta al maschilismo, non affronta pienamente il problema della struttura culturale e relazionale che Maturana identifica come patriarcato. Inoltre, il collegamento tra immigrazione e violenza sembra deviare il discorso da un’analisi sistemica, rischiando di rafforzare stereotipi e dinamiche di esclusione piuttosto che risolvere il problema alla radice.

Antonio Bruno

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