Storia d'amore in un giorno d'autunno (ascoltando “Dillo solo al buio”, il nuovo singolo di Elisa)


 Storia d'amore in un giorno d'autunno (ascoltando “Dillo solo al buio”, il nuovo singolo di Elisa)

Non c'era niente di semplice nel suo modo di essere, eppure quella complessità la rendeva incredibilmente bella. A volte, sembrava che stesse cercando di salvarsi da qualcosa, ma quando le chiedevi cosa fosse, sorrideva e ti rispondeva sempre con la stessa calma: "Non lo so neanche io". E tu pensavi che forse era proprio questo il punto: non sapeva, ma non aveva paura. Ogni volta che sembrava fragile, si rifugiava nel silenzio, lasciando che il mondo continuasse a girare senza di lei. Ma non la chiamavi mai, perché sapevi che, come te, non avrebbe mai voluto parlare di sé quando le cose non andavano.
Eppure ci siete sempre stati, voi due, anche senza dirvelo mai esplicitamente. Le parole non servivano, perché ognuno di voi capiva cosa l’altro stesse attraversando. E quando ti sembrava che fosse tutto finito, quando pensavi che sarebbe stata l'ultima volta che avresti cercato i suoi occhi, ecco che lei riappariva. Era come un fiore nel deserto, fragile e forte allo stesso tempo, che cresceva dove nessuno avrebbe mai pensato di guardare.
"Non sei l’unica che piange sola in macchina," le avevi detto una volta. Non sapevi se fosse una frase che potesse aiutarla, ma sapevi che, almeno in quel momento, tu stavi con lei nel suo dolore, senza fare domande. Lei aveva sorriso, ma non l’avevi mai visto un sorriso più triste.
Ti aveva chiesto di non farla sentire stupida, ma tu non l'avevi mai giudicata. Eppure, ogni volta che era giù, tu sentivi che lei contava un po’ di più. Ogni sua imperfezione, ogni suo battito di cuore disordinato, ti faceva sentire vivo. Le regole, quelle stupide, non ti erano mai piaciute, e non ti importava che non fosse sempre tutto perfetto. Non c’era bisogno di sembrare forti, non c’era bisogno di mascherare la fragilità. Tu e lei eravate uguali.
"Non calcoli mai," le avevi detto, ma lei non lo faceva mai di proposito. Era così, e non c’era niente da aggiungere. La sua bellezza non stava nelle cose che faceva, ma nel modo in cui le faceva: sempre vera, mai finta. Le sue paure, i suoi sogni troppo grandi, i suoi fallimenti… li condividevate. Li vivevate insieme, e ognuno dei suoi guai diventava il tuo. Non avevi bisogno di spiegarlo, perché era qualcosa che sentivate, che respiravate insieme. Ogni momento, una nuova spina nel cuore, ogni volta più profonda, ma mai insostenibile.
Eppure, quando sembrava che tutto crollasse, che quella fosse davvero l’ultima volta, il tuo amore per lei ti faceva rimanere. "Sono qui, non ti lascio cadere." Le dicevi queste parole e, forse, era la verità. Non avresti mai voluto vederla sola, nemmeno nei suoi momenti più oscuri. La vedevi ridere isterica, come se non fosse successo nulla, ma anche in quello c’era qualcosa di bellissimo: l’idea che, nonostante tutto, lei riuscisse ancora a trovare un sorriso.
E quando tutto sembrava finire, quando le cose sembravano andare in frantumi, restavate lì. Come due stelle che brillano nel buio, sapevate che, nonostante i fallimenti, non sareste mai stati davvero soli. Non ti importava che non fosse mai facile, non ti importava che non avesse risposte pronte. Voi due avevate qualcosa che andava oltre le parole: una connessione che non si spiegava.
E tu, ogni volta che lei era giù, sapevi che era il momento giusto per stare più vicino a lei. Ogni volta che pensavi di arrenderti, lei riusciva a ricordarti che l’amore, a volte, non ha bisogno di essere spiegato. Semplicemente è.

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