IL GLADIATORE II
Ecco cosa ho pensato prima, durante e dopo la visione del film "IL GLADIATORE 2"
Un comico entra in scena correndo, saltellando, con quel sorriso che illumina tutto. Ha in mano una spada giocattolo e un elmo troppo grande che gli cade sugli occhi. Si ferma, si aggiusta l’elmo, guarda il pubblico con espressione sognante.
“Signore e signori, il Gladiatore 2! Ma vi rendete conto? Un gladiatore che torna, dopo che l’hanno ammazzato, fatto a pezzi, sacrificato per la gloria dell’impero. E sapete perché torna? Perché ha capito che l’Impero è sempre lo stesso! Loro cambiano gli imperatori, ma i gladiatori restano lì, a prendere schiaffi! Noi siamo i gladiatori, capite? Ogni volta che ci promettono: ‘Mo cambia tutto!’, e poi cambia… sì, cambia il colore delle tuniche, ma i giochi del circo restano uguali!”
Fa una pausa teatrale, si avvicina al pubblico, quasi sottovoce, con gli occhi spalancati.
“E sapete che fa il 54,6% della gente in Emilia-Romagna? Niente. Non vota. Rimangono a casa. Non è che non gli interessa, no no! È che si sono stancati. Si sono detti: ‘Ma io perché devo andare a votare? Tanto alla fine chiunque salga, quello poi fa finta di governare… e io continuo a combattere contro i leoni!’”
Improvvisa una scena buffa, mimando un gladiatore impacciato che combatte un leone.
“Io entro nell’arena, e il leone mi guarda: ‘Oh, sei ancora tu?’ E io: ‘Sì, perché quello che ho votato ha detto che me lo risolveva lui il problema!’ E invece sto qui. E il leone: ‘Beh, allora facciamo un selfie, così mi ricordo di te.’”
Riprende con un tono più serio, quasi poetico, puntando il pubblico con lo sguardo.
“Ma non è colpa di chi non vota. Sapete perché? Perché loro sono quelli che hanno smesso di credere alle favole. Hanno capito che il Gladiatore 2 è solo un film. È il sequel della speranza, quella che ci raccontano ogni volta: ‘Aspetta, stavolta è diverso, adesso arriva lui o lei e cambierà tutto!’ Ma il problema non è chi sale, è il copione! È sempre lo stesso! Cambiano gli attori, ma le battute restano uguali.”
Si mette in ginocchio, con la spada alzata, come un gladiatore sconfitto, e poi si rialza di scatto.
“Allora che facciamo? Eh? Che facciamo? Ce ne stiamo a casa pure noi? No! Perché se il gladiatore non entra nell’arena, i leoni comandano. Noi dobbiamo combattere, ma non contro di loro, no… contro chi ci vuole dividere, contro chi ci fa credere che siamo soli, che non vale la pena!”
Corre in mezzo al pubblico, gesticolando energicamente.
“Ma voi, voi siete gladiatori! E sapete qual è la vostra arma più potente? Non questa spada di plastica, no! La vostra arma è il pensiero, il cuore, quella roba che vi fa dire: ‘Io ci provo ancora, perché il giorno in cui smetto di crederci, hanno vinto loro.’”
Conclude tornando al centro del palco, con un sorriso malinconico ma speranzoso.
“E allora, Gladiatore 2… lo vogliamo fare o no? Non dev’essere la favola degli altri, deve essere la nostra! Non aspettiamo che arrivi un eroe, perché l’eroe siamo noi. E ricordate: non importa se perdiamo, importa che ci siamo. Perché, se non ci siamo, siamo già sconfitti!”
Esce di scena tra applausi, salutando e mandando baci al pubblico.
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