Scoprendo il pensiero di Francisco Varela: un viaggio tra scienza, etica e filosofia

 


Scoprendo il pensiero di Francisco Varela: un viaggio tra scienza, etica e filosofia

Immagina di guardarti allo specchio e di chiederti: Chi sono io? È una domanda che si sono posti molti scienziati e filosofi, e tra loro c’era Francisco Varela, uno dei pensatori più importanti del nostro tempo. Varela non era solo un filosofo, ma anche uno scienziato che studiava il cervello e la mente, cercando di capire come funzioniamo e come percepiamo il mondo.

Il 28 maggio 2011, nella città di Sassari, in Sardegna, alcuni dei suoi colleghi più famosi — Humberto Maturana, Michel Bitbol e Pier Luigi Luisi — si sono incontrati per discutere delle idee di Varela. Questo articolo ti porterà nel cuore di quella discussione, semplificando alcuni concetti complessi ma affascinanti che parlano di come vediamo il mondo e di come lo costruiamo con la nostra mente.

Cos’è l’autopoiesi?

Un’idea fondamentale di Varela è quella di autopoiesi. Una parola complicata che significa, più o meno, “crearsi da soli”. Ti sei mai chiesto come un essere vivente, come te o una pianta, riesca a mantenersi vivo? Varela e Maturana hanno spiegato che un organismo vivente è un sistema che si costruisce continuamente: le cellule lavorano insieme per mantenerti in vita e proteggerti, come una squadra ben organizzata.

Questa idea ci aiuta a capire che siamo più di semplici pezzi messi insieme: siamo sistemi completi che interagiscono con l’ambiente.

Chi è l’osservatore?

Ora pensiamo a un’altra domanda: Quando guardo il mondo, è davvero così com’è o lo vedo a modo mio? Secondo Varela, noi non vediamo il mondo “così com’è”. Ogni persona è un osservatore, e quello che vediamo dipende dal modo in cui il nostro cervello e i nostri sensi interpretano la realtà.

Michel Bitbol, un altro grande pensatore, ha detto che spesso confondiamo la nostra percezione con la verità assoluta. Per esempio, se guardi un bastoncino immerso nell’acqua, sembra piegato, ma non lo è davvero: è un’illusione. Questo ci insegna che dobbiamo sempre essere attenti a distinguere tra ciò che percepiamo e ciò che è oggettivo.

Oltre l’oggettività: cos’è la trascendenza?

Un altro argomento discusso dai filosofi è stato quello della trascendenza, una parola difficile che significa andare “oltre”. Ti è mai capitato di sentirti parte di qualcosa di più grande di te, come quando guardi il cielo stellato? Varela credeva che questa sensazione di andare oltre il sé fosse importante per capire noi stessi e il mondo.

Pier Luigi Luisi ha spiegato che non dobbiamo pensare alla trascendenza come qualcosa di magico, ma come un modo per riflettere su chi siamo e sul nostro legame con tutto ciò che ci circonda.

Perché queste idee sono importanti?

Le idee di Varela e dei suoi colleghi ci mostrano che la realtà non è qualcosa di fisso, ma qualcosa che costruiamo continuamente con la nostra mente. Questo modo di pensare, chiamato costruttivismo, ci aiuta a essere più consapevoli di come interpretiamo il mondo e di come le nostre azioni e pensieri lo influenzano.

Per l’umanità queste idee sono un invito a esplorare e a non dare nulla per scontato. Ogni volta che impari qualcosa di nuovo, stai costruendo il tuo mondo. E questo ti rende speciale, unico e parte di una meravigliosa rete di vita.

Allora, sei pronto a osservare il mondo con occhi nuovi?

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