IMMAGINA"Il Mi Piace della Vita" IMMAGINA LA SCENA IMMAGINA
IMMAGINA"Il
Mi Piace della Vita" IMMAGINA LA SCENA IMMAGINA
[Inizia
parlando al pubblico, con un tono assorto ma ironico]
Lo so, lo
so… mettere un mi piace non equivale a una dichiarazione d’amore. È chiaro, no?
Nessuno ha mai visto un matrimonio nascere da un doppio tap. Però, scusate,
posso dire che a me piacerebbe che quel clic fosse una specie di codice
segreto? Tipo il linguaggio delle api, ma digitale? Tu metti un mi piace e io
capisco: "Ehi, guarda che mi piaci, e lo so che mi pensi, e sì, anche tu
ti piaci un po'." Una roba così.
[Sguardo
complice al pubblico, pausa]
Però poi mi
chiedo… e se mi sto sbagliando? Magari quel mi piace non è per me, ma per… il
colore del post! O peggio, per l’algoritmo! Avete presente quando l’algoritmo
vi mette davanti quel reel di gatti con la musica triste? Ti piace per
compassione, mica per i gatti. E io magari sto qui che analizzo il tuo like
come un archeologo con un coccio, mentre tu non sai nemmeno che esisto.
[Si ferma,
riflette, tono assurdo]
Posso dire
che il mi piace è come il cenno del capo del postino quando ti porta una multa?
Quel gesto vago che sembra voler dire: "È stato un piacere rovinarti la
giornata". Oppure no, è peggio: è come se al ristorante il cameriere ti
sorridesse mentre sbaglia il conto e tu stai lì che pensi: "Mi sorride
perché mi ha fregato o perché gli piaccio davvero?"
[Energico,
alza la voce]
Ma la vera
domanda è: posso dire che mi piacerebbe che quel mi piace fosse una sorta di
telepatia? Tipo: "Sì, ti penso, ma non troppo, perché non vorrei che
pensassi che io penso che tu pensi che io ti pensi." E allora si crea
questa spirale infinita di pensieri reciproci non dichiarati, che alla fine
chiudono un buco nero emozionale. Bam! Fine dell’universo.
[Si avvicina
al pubblico, complice]
E sapete
cosa? La verità è che io ti penso. E quando tu metti quel mi piace, io lo so.
Lo sento. È come il profumo del pane caldo alle sette del mattino: in quel
momento so che qualcosa di buono è nell’aria. E lo stesso vale per te. Tu metti
quel mi piace, e bam: telepatia inversa! Mi piaci anch’io!
[Sguardo
serio, poi scoppia a ridere]
Che poi,
diciamocelo: se davvero mi pensassi così tanto, avresti messo il cuoricino. Il
cuoricino vale più di un contratto notarile, altro che mi piace!
[Conclusione,
con tono teatrale]
Quindi sì,
posso dire che mi piacerebbe che quel mi piace fosse amore? Sì, posso dirlo. Ma
in fondo... lo so. È solo un mi piace. O forse no?
[Esce di
scena, camminando lentamente e con aria assorta, mentre il pubblico ride e
applaude.]
Antonio Bruno
Commenti
Posta un commento