Miti da sfatare: Patriarcati, maschilismi e alieni clandestini
Miti da sfatare: Patriarcati, maschilismi e alieni clandestini
Il ministro Giuseppe Valditara ha recentemente annunciato, con la solennità di chi scopre l’acqua calda e si ustiona, che il patriarcato in Italia non esiste più dal 1975. È morto, finito, addio. Se ne è andato senza neanche un funerale, lasciando tutti a chiedersi: E allora chi è che mi dice sempre come devo vestirmi?
Valditara ha spiegato che il problema non è il patriarcato, ma il maschilismo. Una distinzione fondamentale, un po’ come dire che il problema non è il traffico, ma i semafori. “Il maschilismo si combatte con i valori costituzionali,” ha dichiarato il ministro, ignorando che la Costituzione non ha mai preso a pugni nessuno, neanche per sbaglio.
Poi è passato a criticare la sinistra, accusandola di "buttarla sempre in rissa". Ironico, considerando che lo ha detto mentre cercava di infilare il patriarcato in un bidone dell’umido gridando: “ECCO COSA SUCCEDE A CHI NON CREDE IN ME!”.
Ma il capolavoro arriva quando Valditara collega la violenza sessuale all’immigrazione clandestina. Secondo il ministro, il problema non sono i pregiudizi, le disuguaglianze o l'educazione sbagliata, ma… gli alieni che ci rubano i parcheggi. O erano gli immigrati? Forse i marziani. Insomma, qualcuno di cui diffidare. “Questa è realtà, il resto sono strumentalizzazioni,” ha detto con l’aria di chi ha appena risolto il cubo di Rubik lanciandolo contro il muro.
E che dire del patriarcato? Valditara lo descrive come un vecchio coinquilino che è sparito da casa nel 1975 lasciando solo dei post-it con scritto: “Non toccate il mio salame in frigo.” Ma attenzione: a sostituirlo c’è il maschilismo, un’entità astratta che si aggira per il Paese come un fantasma ossessionato dall’ordine delle camicie nell’armadio.
Il ministro ha anche invitato tutti a seguire l’esempio di Gino Cecchettin, il quale ha mostrato che si può discutere pacatamente anche di argomenti scottanti. Una cosa difficile, soprattutto se sei circondato da gente che cerca di spiegarti che il patriarcato si è trasferito su Marte. “Il patriarcato non esiste più,” ribadisce Valditara. Ma allora chi è che mi manda quegli SMS con scritto: “Hai pagato l’IMU?”
Infine, l’appello ai valori costituzionali per risolvere i problemi di genere. Come dire che per aggiustare un computer basta un manuale di istruzioni del 1982 scritto in cirillico. I valori sono belli, certo, ma funzionano un po’ meglio se li usi, invece di conservarli come vecchie cartoline della zia Pina.
Il risultato? Un discorso talmente surreale che, alla fine, anche il patriarcato è uscito allo scoperto per dire: “No ragazzi, io ci sono ancora, ma non voglio avere niente a che fare con tutto questo.”
Conclusione: se mai vi capita di sentire Valditara parlare di patriarcato, ricordate che potrebbe trattarsi di un esperimento sociale o, più probabilmente, di uno scherzo cosmico. Nel dubbio, verificate che il patriarcato non si sia nascosto sotto il divano. E ricordate: la realtà è quella che scegliete, a patto che la scelga Valditara per voi.
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