Rappresentazione e Memoria: Come Funzionano le Aspettative e i Ricordi negli Organismi

 


Rappresentazione e Memoria: Come Funzionano le Aspettative e i Ricordi negli Organismi

Hai mai pensato a come ricordiamo le cose o a come nascono le aspettative? Ebbene, un famoso biologo e filosofo, Humberto Maturana, insieme ai suoi colleghi Carmen Luz Mendez e Fernando Coddou, ha approfondito proprio questo argomento, parlando di come gli esseri viventi costruiscono e ricordano le loro esperienze. In particolare, Maturana si è concentrato su come gli esseri umani comunicano tra loro e come, nel corso delle loro interazioni, creino e gestiscano aspettative.

La Rappresentazione: Cos’è e Perché Maturana la Rifiuta?

Quando pensiamo alla “rappresentazione,” immaginiamo spesso qualcosa che riproduce una realtà già esistente, come una foto che riprende un paesaggio. Maturana però non è d’accordo con questa visione. Per lui, le rappresentazioni non devono essere considerate come “copie” del mondo esterno, ma piuttosto come il risultato di esperienze e costruzioni mentali create dalla nostra mente per interpretare ciò che viviamo.

In altre parole, Maturana ci dice che ciò che consideriamo “rappresentazioni” sono, in realtà, il frutto del nostro modo di percepire e organizzare il mondo, non immagini “oggettive” di ciò che sta fuori di noi. Questo lo rende simile alla filosofia di Kant e Schopenhauer, che vedevano le rappresentazioni come costruzioni mentali, e non come copie del mondo reale.

Le Aspettative e i Ricordi: Esperienze Proiettate nel Futuro

Quando parliamo di aspettative, parliamo di qualcosa di molto simile a una “proiezione” mentale: immaginiamo come qualcosa dovrebbe accadere basandoci su esperienze passate. Queste aspettative non sono copie di ciò che abbiamo vissuto, ma piuttosto il modo in cui il nostro cervello crea “anteprime” per affrontare situazioni nuove. Per Maturana, le aspettative sono uno strumento fondamentale per adattarci e rispondere al mondo che ci circonda.

Il processo delle aspettative ci permette di prepararci a qualcosa che non è ancora accaduto, un po' come quando un calciatore “immagina” dove andrà la palla prima di riceverla. Questa anticipazione si basa sui ricordi di esperienze passate e rappresenta il nostro modo di preparare le risposte per il futuro.

Il Mistero della Memoria: Come Funzionano i Ricordi?

Ora, passiamo a un’altra domanda interessante: come ricordiamo le cose? Secondo Maturana, ricordare non è come aprire un “deposito” mentale in cui sono conservate tutte le nostre esperienze. Al contrario, la memoria è vista come una rete di collegamenti che si formano nel nostro cervello: ogni nuova esperienza può creare nuovi percorsi o “sentieri” nella nostra mente, oppure rafforzare quelli che esistono già.

Quando ricordiamo qualcosa, non stiamo “guardando” una copia dell’esperienza originale, ma stiamo attivando un percorso che è stato formato nella nostra mente. È come se il nostro cervello riconoscesse una strada già percorsa. Questo ci permette di sapere che abbiamo vissuto quell’esperienza in passato e di riviverla attraverso il ricordo.

La Riflessione: Il Segreto per Distinguere le Esperienze

Infine, c’è un altro elemento chiave: la riflessione. Maturana ci dice che per ricordare davvero un’esperienza, l’osservatore deve essere capace di “uscire” momentaneamente dal flusso della vita quotidiana e riflettere su quello che ha vissuto. Senza questa capacità di riflettere, non potremmo capire la differenza tra un’esperienza nuova e una già vissuta.

Per Maturana, dunque, la riflessione è fondamentale per comprendere e ricordare. Quando ci fermiamo a riflettere, possiamo capire meglio noi stessi, e costruire un nostro mondo interiore fatto di ricordi e aspettative, che ci guiderà nelle scelte future.

Conclusione

In sintesi, Maturana ci offre una prospettiva diversa sulla memoria e sulle aspettative: non sono semplici “copie” o “immagini” del mondo esterno, ma piuttosto delle costruzioni mentali, create per aiutarci a vivere e a comprendere meglio le esperienze. La prossima volta che ti aspetti qualcosa o che ricordi un evento passato, pensa a quanto sia affascinante il lavoro del tuo cervello: non sta solo “replicando” il mondo, ma sta costruendo un universo unico di esperienze e immagini, tutte tue.

Antonio Bruno

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