"San Martino: Il Brindisi che Ci Abbraccia"

 


"San Martino: Il Brindisi che Ci Abbraccia"

di Antonio Bruno

San Martino è come un abbraccio, quello delle persone che si ritrovano, anno dopo anno, senza grandi promesse ma con un'intesa silenziosa. È il momento in cui capisci che non sei mai solo nel fare quel brindisi, perché insieme a te, in un calice comune, c’è il passato, il presente e un pezzo di futuro che inizia a prendere forma.

Nell’aria c’è il profumo delle castagne e del vino novello che si mescola a risate e racconti – perché ogni persona porta la sua piccola storia, e la regala a tutti senza pretese. Senti il calore del fuoco, non solo quello che scoppietta al centro, ma quello negli occhi di chi ti guarda e capisci che ci si ritrova attorno a una fiamma più antica di noi.

La tavola si fa teatro di piatti che non sono solo ingredienti, ma pagine di memoria e di fatica, pezzi di mani che hanno impastato e cucinato, sguardi che hanno osservato il fuoco, un tempo da passare insieme senza fretta. È tutto lento, e in questa lentezza c’è una perfezione che si dimentica, oggi che tutto scorre veloce. Ma qui no. A San Martino le ore si allungano, come a dirci che il tempo si può stendere, che possiamo farlo nostro.

Papà alza il bicchiere, e in quel gesto c’è qualcosa di antico, di così sincero da emozionare, un invito che è insieme un ricordo e un augurio. La vita, sembra dire, va celebrata senza riserve, e il vino è solo una scusa per fermarsi a guardarsi negli occhi. Perché la vera magia non sta nel sorso, ma nell’incrocio di sguardi che ne segue.

E allora il vino diventa un po’ come un fiume: unisce rive diverse, collega generazioni che altrimenti si perderebbero di vista. È un ponte fatto di vite che si intrecciano, di suoni che diventano risate, di silenzi pieni di significato. È un dono per chi sa stare, per chi vuole ascoltare, per chi sa che ogni volta che bevi un sorso, non sei mai solo.

San Martino è un momento di respiro, una boccata d’aria tra il prima e il dopo, tra il passato e quello che verrà. È la carezza di una tradizione che non si impone, ma che accompagna; che scalda e avvolge, come la fiamma viva di un camino, quella che ci fa sentire a casa.

E quando ti alzi dalla tavola, porti via con te non solo il sapore dei piatti, ma la sensazione di essere stato parte di qualcosa di più grande, di un abbraccio corale che si espande oltre i confini del presente. È l’eco di un brindisi che non smette di riecheggiare, che scivola piano nella memoria e ti sussurra che ci sarà sempre un motivo per ritrovarsi.

Antonio Bruno

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